ORDINE TOSCANO.
Ordine Tofcdno di Vitruvio*
CAPO XIIL
BEnchè riponga Vitruvio in ultimo luogo
T Ordine Toscano, noi però per non al-
terare il metodo proporlo, e a tutti gli Auto-
ri comune , gli Ordini de* quali siamo ora
per unire, e compilare, a quello primo luo-
go Io riporteremo, e quanto egli n' ha scrit-
to, nel miglior modo, che a,noi potàbile fia,
ci studieremo d'interpretare. Die1 egli adun-
que, dopo avere degli altri tre Ordini da'Gre-
ci inventati ragionato, che la Base , alta mez-
zo diametro, avrà tre membra: il Plinto, il
Toro, e la Cimbia, la quale in quei!9 Ordi-
ne solo è parte della Base, essendo negli altri
parte della Colonna. Il Plinto vuole sia sat-
to a seria, cioè non quadrato come tutti gli
altri, ma rotondo;sé bene il Serlio si diligen-
te osservatore delle antiche Fabriche, asserma
non aver in esse un Plinto rotondo veduto mai.
Quanto poi debba quella Base aver disporto,
da Vitruvio non è {"piegato. Al Tronco della
Colonna son da lui dati diametri sei, volendo
si sminuisea la quarta parte della grossezza da*
iè nella sommità. La medesima altezza,che
_ja la Bafe, vuole egli che abbia altresì il Ca-
pitello , T Abaco del quale tanto largo sia
quanto è grolla la Colonna in sondo. Cinque
sono le membra d' esso Capitello: il Collari-
no, un Liflello, un Tondino, un'Ovolo, e
T Abaco. In tre parti il medesimo Capitello
è divifo da Vitruvio, che d* una sa il Plinto,
così adeffo chiamando egli l' Abaco per dino-
tare con ciò dover tal* Abaco effere schietto,
senza.Cìmacio ; alsegna la feconda all'Ovolo,
o fia Bottaccio ; (a) eia terza (fono parole di Vi-
truviq) al Collarino, con /' Assragaio, e ly Anello') il
che credo io voglia dire, che lotto il Bottaccio fi
debba porre oltre l'Anello ancora un Tondino,
e noni' Anello folo, come intendono il Barba-
ro, il Palladio, il Serlio, il Vignola, e tant'
altri. La ragione a me par manifefta, poiché
s'egli avelie voluto l'Anello solamente lòtto il
Bottaccio, detto non avrebbe : fi dia la terza
al Collarino con V Astragolo, e V Anello ; ma più
to(io:la terza al Collarino con ly Anello.Dal non
interpretarli in tal guifa quello luogo è nato,
che molte Fabriche , ove fono tali Capitelli,
si
non surono Toscane giudicate , onde qne-
sla maniera di Capitelli all' Ordine Do-
rico su adattata, come qui appreffo si mo-
ftrerà . Potrebbe alcuno in altra guisa que-
llo luogo interpretare, e dire, come vuol FiJr.n -
dro, che Vitruvio dell'A dragalo intende, che.
va sotto il Collarino , il quale , abenche negli
altri Ordinisempre sia parte del Fusto,e non
del Capitello, come Umilmente veduto abbia-
mo effer la Cimbia parte sempre della Colon-
na , è però in quefl* Ordine fecondo lui parte
della Base; la qual'interpretazione non sareb-
be da sprezzarsi, quando non s'offervasse, che
i Capitelli delle Colonne Trajana, e Antonina,
le quali da tutti per Toscane fono ricevute, così
appunto son disegnati, come è qui da me di-
segnato quello di Vitruvio. Ma agi' ìnfegna-
menti di Vitruvio ritornando, vuole egli, che
sopra le Colonne pongansi gli Architravi di
legno,satti di travi incatenate affieme. dimo-
ftrando ancora la maniera d'incatenar quelle
travi, che a motivo di brevità tralascio di ri-
serire. D' effe travi infegna poi qual debba
effere la groffezza , eh' eguaglìerà la groffezza
della Colonna in Cima, ma nulla llabilisce dell'
altezza loro, dicendo -solamente, che (b) tanti
moduli alte efser devono, quanti la grandezza dell*
Opera, dove faranno posse, richiederà. Poi (e)
sopra quefti travi e fopra li muri, tralafciando di
parlare del Fregio, pone egli certi menfoio-
ni, che fportano la quarta parte dell'altezza
della Colonna, nelle tefie de'quali vuole fra-
no insittigli adornamenti. Quali però gli ador-
namenti efser debbano, non con altro a noi
lo dimoftra, che con la parola antepagmenta,
la quale in quello luogo vien prefa per ador-
namenti. Dice però in altro luogo: (<U ador-
nano gli Frontifpicj loro con figure di terra cotta,
dorate alla maniera de*"Toscani ; onde fi dichia-
ra la cofa un poco più , fé bene non piena-
mente. Ma si può per avventura credere vi
sofsero altresì la Corona , e l'altre parti com-
ponenti un' intiera Cornice, sé fopra vuol Vi-
truvio, senza altro interporvi, fia il Timpa-
no collocato. Tralafcia egli parimente di pref-
crivere mifura di quelli adornamenti, ond' io
difegnata ho la Cornice fenza numero alcuno
di proporzioni. A Vitruvio nella Tavola di
queft' Ordine non si vedrà, come nelle fufse-
guenti, unito V Alberti , che di tal' Ordine
non trattò, come fopra abbiamo accennato.
:4
(a) Tertìa Hypotrachelio > cut» Astragalo, & Apopbygi.
(b) L. 4. C> 7. Sint altitudinis tnedulir iis , qui a magnitudine operi s possulahantur ,
(e) Supra trabet , & fupra parìetes . ìbidem.
(d) L. 3. C. 7. Qrnantque fignir fièìilibus inaurati! earut» "Fasiigia Tuscanico mure
Ordine
k
Ordine Tofcdno di Vitruvio*
CAPO XIIL
BEnchè riponga Vitruvio in ultimo luogo
T Ordine Toscano, noi però per non al-
terare il metodo proporlo, e a tutti gli Auto-
ri comune , gli Ordini de* quali siamo ora
per unire, e compilare, a quello primo luo-
go Io riporteremo, e quanto egli n' ha scrit-
to, nel miglior modo, che a,noi potàbile fia,
ci studieremo d'interpretare. Die1 egli adun-
que, dopo avere degli altri tre Ordini da'Gre-
ci inventati ragionato, che la Base , alta mez-
zo diametro, avrà tre membra: il Plinto, il
Toro, e la Cimbia, la quale in quei!9 Ordi-
ne solo è parte della Base, essendo negli altri
parte della Colonna. Il Plinto vuole sia sat-
to a seria, cioè non quadrato come tutti gli
altri, ma rotondo;sé bene il Serlio si diligen-
te osservatore delle antiche Fabriche, asserma
non aver in esse un Plinto rotondo veduto mai.
Quanto poi debba quella Base aver disporto,
da Vitruvio non è {"piegato. Al Tronco della
Colonna son da lui dati diametri sei, volendo
si sminuisea la quarta parte della grossezza da*
iè nella sommità. La medesima altezza,che
_ja la Bafe, vuole egli che abbia altresì il Ca-
pitello , T Abaco del quale tanto largo sia
quanto è grolla la Colonna in sondo. Cinque
sono le membra d' esso Capitello: il Collari-
no, un Liflello, un Tondino, un'Ovolo, e
T Abaco. In tre parti il medesimo Capitello
è divifo da Vitruvio, che d* una sa il Plinto,
così adeffo chiamando egli l' Abaco per dino-
tare con ciò dover tal* Abaco effere schietto,
senza.Cìmacio ; alsegna la feconda all'Ovolo,
o fia Bottaccio ; (a) eia terza (fono parole di Vi-
truviq) al Collarino, con /' Assragaio, e ly Anello') il
che credo io voglia dire, che lotto il Bottaccio fi
debba porre oltre l'Anello ancora un Tondino,
e noni' Anello folo, come intendono il Barba-
ro, il Palladio, il Serlio, il Vignola, e tant'
altri. La ragione a me par manifefta, poiché
s'egli avelie voluto l'Anello solamente lòtto il
Bottaccio, detto non avrebbe : fi dia la terza
al Collarino con V Astragolo, e V Anello ; ma più
to(io:la terza al Collarino con ly Anello.Dal non
interpretarli in tal guifa quello luogo è nato,
che molte Fabriche , ove fono tali Capitelli,
si
non surono Toscane giudicate , onde qne-
sla maniera di Capitelli all' Ordine Do-
rico su adattata, come qui appreffo si mo-
ftrerà . Potrebbe alcuno in altra guisa que-
llo luogo interpretare, e dire, come vuol FiJr.n -
dro, che Vitruvio dell'A dragalo intende, che.
va sotto il Collarino , il quale , abenche negli
altri Ordinisempre sia parte del Fusto,e non
del Capitello, come Umilmente veduto abbia-
mo effer la Cimbia parte sempre della Colon-
na , è però in quefl* Ordine fecondo lui parte
della Base; la qual'interpretazione non sareb-
be da sprezzarsi, quando non s'offervasse, che
i Capitelli delle Colonne Trajana, e Antonina,
le quali da tutti per Toscane fono ricevute, così
appunto son disegnati, come è qui da me di-
segnato quello di Vitruvio. Ma agi' ìnfegna-
menti di Vitruvio ritornando, vuole egli, che
sopra le Colonne pongansi gli Architravi di
legno,satti di travi incatenate affieme. dimo-
ftrando ancora la maniera d'incatenar quelle
travi, che a motivo di brevità tralascio di ri-
serire. D' effe travi infegna poi qual debba
effere la groffezza , eh' eguaglìerà la groffezza
della Colonna in Cima, ma nulla llabilisce dell'
altezza loro, dicendo -solamente, che (b) tanti
moduli alte efser devono, quanti la grandezza dell*
Opera, dove faranno posse, richiederà. Poi (e)
sopra quefti travi e fopra li muri, tralafciando di
parlare del Fregio, pone egli certi menfoio-
ni, che fportano la quarta parte dell'altezza
della Colonna, nelle tefie de'quali vuole fra-
no insittigli adornamenti. Quali però gli ador-
namenti efser debbano, non con altro a noi
lo dimoftra, che con la parola antepagmenta,
la quale in quello luogo vien prefa per ador-
namenti. Dice però in altro luogo: (<U ador-
nano gli Frontifpicj loro con figure di terra cotta,
dorate alla maniera de*"Toscani ; onde fi dichia-
ra la cofa un poco più , fé bene non piena-
mente. Ma si può per avventura credere vi
sofsero altresì la Corona , e l'altre parti com-
ponenti un' intiera Cornice, sé fopra vuol Vi-
truvio, senza altro interporvi, fia il Timpa-
no collocato. Tralafcia egli parimente di pref-
crivere mifura di quelli adornamenti, ond' io
difegnata ho la Cornice fenza numero alcuno
di proporzioni. A Vitruvio nella Tavola di
queft' Ordine non si vedrà, come nelle fufse-
guenti, unito V Alberti , che di tal' Ordine
non trattò, come fopra abbiamo accennato.
:4
(a) Tertìa Hypotrachelio > cut» Astragalo, & Apopbygi.
(b) L. 4. C> 7. Sint altitudinis tnedulir iis , qui a magnitudine operi s possulahantur ,
(e) Supra trabet , & fupra parìetes . ìbidem.
(d) L. 3. C. 7. Qrnantque fignir fièìilibus inaurati! earut» "Fasiigia Tuscanico mure
Ordine
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