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Pompei, Alessandro; Sanmicheli, Michele [Hrsg.]
Li Cinque Ordini Dell'Architettura Civile Di Michel Sanmicheli Rilevati dalle sue Fabriche: E descritti e publicati con quelli di Vitruvio, Alberti, Palladio, Scamozzi, Serlio, e Vignola — Verona, 1785

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https://doi.org/10.11588/diglit.5272#0093
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9*

ORDINE CORINTIO.

Ordine Corìntio di Vitruvio.
C AP O XXXVI.
POcodcl Corintio abbiamo da Vitruvio, le cui
parole, come dicemmo, inducono a credere
fussèro ne* tempi dopo lui, trattone il Capitello ,
lediversitàdiquest' Ordine invenzione de' Ro-
mani, Ma Te da Vitruvio è tolto a' Corintj il ri-
trovamento deiraitre parti, sembra che ad elsi
assai più tolto sia dal dottali moP. Vìllalpando
nell' Apparato della Cistà\e Tempio di Gierusalem-
me,secondo il quale pare la prima Fabrica di
quei!' Ordine forsè il Tempio di Salomone, eh'
egli Corintio con l'autorità diGioseffo giudicò.
(«) E sé beneiltestoda noi addotto ha la parola
■Dowww», dal con testo si vede, eh* ivi non parlò il
Viljalpando della Casa del Libano, ma del Tem-
pio. Anziparech' elso intenda folse quel Tempio
la prima origine della buona Architettura,' $>)
onde ne seguirebbe,che 1* Ordine di tutti più an*
tico folse il Corintio, e che Corintio più non fos-
se, ma Giudaico, e che sol dopo quella Fabrica |a
perizia e l'uso della nostr* Arte a diffonderli co-
minciasse per l'altre Nazioni, Per quanto a me
ne pare, io nulla trovo ne* libri de* Re, de' Para^
lipomeni, in Giermia, e dovunquè del Tempio si
tratti, onde con fondamento, ch'elso folse Corin-
tio, si polsa slabilire;anzi lemisure ,che leggo ne*
detti luoghi, e in Qiosetso Ebreo 1. jj. e g. né

discoprirlo in alcuni luoghi de* libri suoi. Nel 21.
dell'Iliade chiama egl i Troja, forsè intendendo-
si de'sontuosi Palazzi e Tem pi, che in ella era-
no yCittà bene edisicata ; (e) e nell* Odijsea di Pa-
lazzi ornatilsimi ragionò, nelle deserizioni de'
quali a me par certo di ritrovare Colonne, Fre-
gi, Corniciamenti, Triglifi e Metopejcome a
cagion d'esempionel 4. libro, dove fa meravi-
glie Telemaco con Pisistrato figliolo di Nestore
delbelljlsimo Palazzo di Menelao, paragonan-
dolo alia Reggia di Giove ; e nel 7., dove deseri-
to è in molti versi e diffu sa mente quello d' Alci-
noo; e meglio nel 19! dove si parla di quello d' \d)
Ulilse. Poi nel Tempio di Dagone, oveSansone
peri, non eran Colonne ? e sé in altre Regioni a-
vantiSalòtnone fiate non folsero bene architetta
te Fabriche,comepotea Salomone chiamar da
Tiro e daSidone peri ridimi Artefici, che fecero
Colonne e Capitelli ? Come i Re Fenicj ed E-
giziani tante milliaja d' Operaj mandarono in
Gierosolima? come tanta seienza edottripaera
jn quel Tirio Archi tetto così lodato nel lib, g.de
Re cap. 6. e in quella Pillola del Re di Tiro , che
sileggein^Eusebio al 9. della Preparazione? Fi-
nalmenteT isteiTo Vìllalpando nell. 2.e. 2. di
quel Tofno non chiamò, eassai fondatamente,
Mosè primo maessro e precettore dell' Architettura^
L' origine della nostr' Arte non par dunque
debba al Tempio Gierosolimitano riferirli; ma

al Corintio,nè ad alcun' altro de' noti Ordini dettociocosi traseorrendo, parliamo del Capi-
si polsono ridurre . Se poi più antico princi* fello Conntiodi Vitmvio^Altoesso facciasi un

pio che da quel Tempio la nobile e regolata
Architettura avelie,non farò per alserirlo fon-
damento su Tragici e su gli altri Poeti Gre-
ci , ne su Poeti Latini, ne* quali si leggono Delu*
bri e Palazzi con Loggie, Atrj, e Colonnati e in
Troja, e avuti da'vecchj ReTebani, Argivi, e
JLatini più antichi di Salomone; ne che ricavili
da'Scrittori gravi fosiè prima di Salomone alzata
qualche Piramide Egiziana ; né che altresì prima
alcuni famosi Tempj de' Greci, calcolando su
quanto scriyono antichi profani Autori, folTero
cominciati ; ne* che secondo elsi il Dorico e l'Io-
nicqinyentati fossèroda'poco lontani diseenden*
ti di Deucalione, bensì fajsamente confuso da*
Greci con Noè, come oltre Ovidio si vede pili
chiaramente in Luciano nel Dialogo della Dea
Siria * ma però ancora secondo più veri computi
molto a Salomone anteriore. Tinto ciò si sor*
paCTi,e siconsidèrin sòlo Je autorità, eh' ora ac*
cennerò. Omero secondo ij Cronico Eusebiano
è coetaneo, sé non anteriore, a Salomone ; pure
che a' suoi tempi si sapelse ben fabricare, mi par

diametro intero ; poi formisi nella sua pianta una
diagonale, che lunga sia due diametri, per mez-
zo della quale e Uguali avremo le quattro faccie,
e giusta la lunghezza dell' A baco, che curvo di ta-
le lunghezzaesser deve la nona parte? e alto la
settima di quella del Capitello. Nel rimanente
proceda elso Capitello ,come il deseritto nel San-
micheli. Avverto, ch'avendolo io disegnato se-
condo la mente di Vitruvio, v* ho aggiunto, per
non lasciarlo così nudo ,1 Architrave, Fregio, e
(Cornice Ionica, e la Base Attica.
Ordine Corintio del? Alberti.
CAPO XXXVII.
ALtrp dir non occorre dell' Alberti, che sé-
guì |- opinione di Vitruvio ; e solamente nel
Capitello, il quale a quello di Vitruvio fece li-
mile, e nella Cornice, dove (e non bene) in
yece di Corona pose i Modiglioni, dalle sim-
metrie Ioniche s* allontanò.

Ordine
4tton*m%aut fi qua e/I ahanobiifar, wlvetuftior » ab bujtts rd*
•T-ti 1 Tt _ r» ■

/J) Domum^quatu spsemet { Josephus )Jl»rat Corimbo opere suifìe elaboraam. Villal. T.r, P. z. I 5. e 18
(b) OmHemRomamrttmqutGracorumarcbiteSiaHdi rationsm>autsi quaefi attaitol" " '' ' '
brits ratiom ejusque idéh Jesumptat» suijse. Vijfcl T.*.?. 2.1. i^c.ij.
(e) Bene deisicata Civitatis, Horaer. Iliados zx.
(d) Bmmuero mibi parietet domomm, pulebraque ìntertìgnia ,
Abtegnaqu» tsabes , Gf column* sat-sum tendente* &c. Hom. Odys. 19.



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