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Pompei, Alessandro; Sanmicheli, Michele [Hrsg.]
Li Cinque Ordini Dell'Architettura Civile Di Michel Sanmicheli Rilevati dalle sue Fabriche: E descritti e publicati con quelli di Vitruvio, Alberti, Palladio, Scamozzi, Serlio, e Vignola — Verona, 1785

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https://doi.org/10.11588/diglit.5272#0099
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98

ORDINE CORINTIO.

r
DegV Intercolonnj Archi ed Impone
dell' Ordine Corinti?*.

F

CAPO XXXXIL
Ra le Imposte del Sanmicheli una , che a
JL ' me sembra elegantissnria , ho scielta da
dichiarare . In essa è d' altezza mezzo diame-
tro, di sporto un sello, ed undici son le mem-
bra; unListello, un Tondino, il Collarino ,
una Gola roverscia, una Fascia, un altro Lì-
stello, un Ovolo, la Corona, pur un altro Li-
iìello, la Gola diritta, e l'Orlo. Le migliori
membra per- gì' intagli sono 1' Ovolo, le due
Gole,e'l Tondino, volendoli poi secondo te
mente del Palladio far doppi Colonnati, si
dovrà la luce dell* Arco (comprendendovi pe-
rò l'Archivolto) far due volte e mezza in alA
tezza , quanto sarà in larghezza. Il Piiaftro
sarà due parti di cinque della larghezza dell'
Arco. Una sola Imposta egli propone, la qua-
le alta un poco più di trequarti oltre gli Àstra-
gali ha nove membra ; il Collarino, un Listello,
un Tondino, una Gola diritta, un altro Li-
stello, un Ovolo, la Corona ,; ima Gola ro-
verscia, e F Orlo, L'Agetto^è d* un quarto;e
ben sarebbe intagliare quasi la metà delle su-
dette membra,cioè il Tondino, la Goladirit-

polla: un Lineilo, un Tondino, il Collan
no, un altro Lineilo,un Tondino, un Ovo
lo la Corona, una Gola roverscia, e 1 Ui-
ló! Sporge essa un sello, e agi' intagli conce-
de il Collarino, il Tondino supenore, 1 Ovo-
lo e la Gola, Ma negl' Intercolonnj una pro-
porzione adopera il Vignola da tutte le pro-
porzioni di Vitruvio molto diversa , facendoli
Sue diametri ed un terzo; il che alla maniera
EMos più , che ad alcun' altra , s avvicina.
In quell'Ordine però 1' Architetto a quella po-
trà di tali proporzioni, che gli sarà più a grado,
applicare con libertà, Nulladirneno si dovrà
porre avvertenza , che i Modiglioni delle Cor-
pici vengano sopra le mezzarie delle Colonne
a cadere. Da questi fin' ora esaminati Autori
il Serlio nella luce degli Archi è moltodiscor-.
de; impercioche quella, secondo lui,non sola-
mente non è di due larghezze, o maggiore, ma
minore aliai, avendo efìo a tal cosa ritrovato
quello provedimento , Divide la larghezza in
tre parti, e di cinque d'esse parti forma 1' altez-
za; il che lascierò eh' altri giudichi sé polla
Liquesi' Ordine dilettevole riuseire . Una di
quelle tre parti è '1 Pilastro ; e per l'Importa di-
ce, che te proporzione del Capitello Dorico,
purché differenti sieno le membra, possa adope-
rarsi. Ma perchè, come molte volte replicammo,

ta, 1' Ovolo, e la Gola roverscia; acciocne
con l'ornamento di tant'intagli bene 1 Opera
alla leggiadrìa e delicatezza di quest Urdme
corrisponda. Ma sacendoli Colonnati semplici,
vuole quest' Autore s'adoperi,.come nel Porti-
co della Rotonda, la maniera Siflylos, Pm a-
dornisonoe più ricchi i Colonnati comporti
dello Scamozzi. Poco meno di due larghezze
e mezza esso fa la luce degli Archi . Ne Pila,
{tri osserva la proporzione medesima del Palla'
dio; ma per vie più adornarli, fa le Alette in
forma di Pilastrjni , sovraponendovi il Capi-
tello, indi l'Imporla,Di quella duesagome,
secondo Tuso suo, una maggiore , e. minore
l'altra, sono da lui proporle. Alta e la prima
undeci duodecimi con tredici membra,: due Fa-
seie, tre Tondini, tre Listeili, due Gole ro-
verseie, una Gola diritta, la Corona, e l'Or*
Io. Intaglia* il Tondino, eh'e tra le Fascie,
con le tre Gole. La minore è cinque noni, e nel
rimanente assai somigliasi alla maggiore . Gl?
Intercolonnj sieno d'un diametro e mezzo se-
condo la maniera Pycnossyhs. Dopo questi tre
palliamo al Vignola, U quale fa gli Archi un
duodecimo maggiori in altezza di due larghezr
ze. Vuole i Pilastri il terzo d? essa larghezza
con sopra la Imposta tanto alta, quanto sono
larghi i Membretti, cioè mezzo diametro. Con
gli Astragali nove sono le membra di tale Ihv

è noli ra intenzione e del buono invogliare i Fati-
catori , e con T esempio del buono sotto gli

occhi

caton, e cun i jcicuij^iu uci uuuuw *vn.^ &.--^—-
ridurli a correggere il vizioso, e perchè li poco
studiosi Architetti d'oggidì nessuna cosa dal fu*
rore di loro inezie intatta lasciarono, e per tutte
le Architettoniche parti seorrendocome invasori,
eimpressipertutto lasciandoi vestigj di lor sac-
cheggio, le bellezze le grazie, e le-regolate simme-
trie de vallarono, e poseroin rovina ;ho creduto
ancora necessario il disegnare varie forme di Ba-
laustri, o vogliam dire Colonnette, i quali da*
nostri Italiani de? buoni secoli ottimamente in-
ventati , e perfettamente in uso polli, furono po-
seia corrotti eguasti e resi deformi dagli altri Ita-
liani, che dopo vissero, Inniuno antico Scritto-
re, eh* io sappia, né in alcun frammento d'anti-
ca Fabrica seorgesi d? elsi vestigio alcuno : onde o
non vi furono, o sé vi furono, finte memoria ne
perì, a tale che de nostri studiosissnni buoni Ita-
Jianiètuttalalode, che di questo ritrovato, il
quale tanta grazia e adornamento accresee alle
Fabriche, arrichissero V Architettura. In tut-
ti gli Ordini possono essi Balaustri con laude
adoperarsi ; io però, come ornate cose, gli ho vo-
luti a questo sì leggiadro Ordine riservare. Ma
col divino ajuto avendo a bastanza,per quanto
noi possiamo,eaquesto e a gli precorsi Ordini
Misfatto, ci andremo a! fine delle nostre fati-
che avvicinando, e dell'ultimo fra li cinque Or-
dini, che degl' Italiani è'1 secondo, palleremo a
ragionare. ORDÌ-

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