JIO
ORDINE COMPOSITO.
DtgV Intercolonnj y Archi, ed Impofìe
dell* Ordine Composito.
CAPO XXXXVIII.
Slamo già pervenuti la Dio mercè al fine
dell* Opera nostra, solo restandoci a trat-
tar degl' Intercolonnj, Ax^chi , ed Imposte,
in che non moJto quest' prdine dal Corintio
vollero gli Autori dissimigliante. Dal Sanmi-
cheli cominciando una sua Impo (la deseri vero,
di cui T altezza è mezzo diametro, lo sporto
cinque duodecimi, e nove son le membra : il
Collarino, una Gola roverseia, una Fascia,
un List elio, la Corona, un altro Listello, un
Tondino, la Gola diritta , e 1' Orlo; tra le
quali s'intaglino il Tondino e le due Gole.
Fallando al Palladio, gli Archi Compositihan-
no secondo lui due quadri e mezzo in altezza
fin sotto il volto; e la metà della luce d' elsi
Archi s' alzano i Pilastri. Due terzi e un tren-
tesimo sono i Membretti , come altresì 1' al-
tezza dell' Imporle, delle quali propone V Au-
tore una sola forma , che oltre gli Astragali
ha dieci membra : il Collarino, un Listello,
un Tondino, un Ovolo, un altro Listello,
una Gola diritta 3 pur un Listello, la Corona ,
una Gola roverseia , e 1* Orlo. Tutto lo spor-
to ed* un quarto ;e quattro membra sipossono
intagliare, cioè 1'Ovolo, il Tondino, e le
due Gole. Ma far poi dovendoli Colonnati
semplici, saranno gì* Intercolonnj secondo la
maniera Pycmjìylos un diametro e mezzo. Ve-
ramente di tal maniera io consiglieli gli Ar-
chitetti solo in quest* Ordine alcuna fiata a ser-
virsi, che lottili ha le Colonne; ma negli altri
non mai, ne'quali troppo angustì a mio cre-
dere gli spazj riuseirebbono. Nello Scamozziè
meno svelta,(d' alcune voci , che usitate so-
no in questa facoltà, spero trovas eseusazione
presso gli eleganti Scrittori di nostra lingua )
la luce degli Archi, che nel Palladio. Vuole
essò,che due larghezze e tre quarti di diame-
tro sia T altezza, e che sieno i Pilastri una par-
te di due, e due terzi della larghezza dell'Ar-
co, cioè che dividendoci in parti otto la luce,
tre di quelle parti la larghezza compongano
de* Pilastri. All' uso suo due maniere preseri-
ve d'Imposte,una maggiore per gli Archi co"
Piedestalli, e per gli Archi senza Piedestalli
una minore. Della maggiore è 1' altezza un dia*
metro manco un decimo, et undici son le mem-
bra: due Fascie, un Listello , una Gola ro-
verseia, un Listello, un Tondino, una Go-
la diritta, un altro Listello, la Corona , una
Gola roverseia, e l'Orlo. Lo sporto è d' un
terzo j e intagliare si possono le tre Gole. Dell*
altra 1 altezza non sorpassa mezzo diametro,e
trattane 1' aggiunta di due Fascie, quelle mede-
sime son le membra, che ora nella maggiore
abbiamo numerate. Finalmente ne' Colonnati
semplici, d' un diametro e poco più di due ter-
zi sono gì' Intercolonnj. Ma prima di levar la
mano della tavola, a publico giovamento un'
altra regola, che pare a tutti incognita, diseo-
priremo, della quale solo fra tutti trattò lo Sca-
gnozzi lib. 6- Cap. 33. ma perchè del leggere,
che dei sa pere è '1 primo fonte ,sì poco amici so-
no gli Architetti d'oggidì, da nessuno vien pò-
ila in uso un'utilissima regola, che vi s'insegna.
Noi però ne tratteremo con qualche diversità,
imperciochè crediamoad un metodo assai più fa-
cile averla ridotta . Occorre tutto dì, che far si
debbano nelle Cornici de' risalti, o dir vogliansi
risalite, ma per farli, conviene,che sestremi-
tà delle pietre diagonalmente sieno cagliate,
e non a {quadro, onde insieme si possano esse
pietre congiungere, come si vede nella Pianta
A. Per mancanza di regola certa inutilmente il
tempo perde e la fatica un Tagliapietre ? il quale
una parte di pietra, che troncata esser deve e
gettata, afìfaticasi vanamentea lavorare, non fa-
cendo esso il detto taglio, sé non dopo co in piu-
ta la Cornice tutta lunga , come sé appunto a
squadro le sudette estremità commette re si do-
vèssèro. Per risparmiare dunque una tal vana o-
pera>*lavoratori, facciasi dall' Architetto an-
che la Sagoma C. con le membra a quelle della
Sagoma B eguali, che servirdeve per la Cornice ,
ma con gli {porti maggiori. Acciocché poseia ri-
trovinsi giustamente qucsti maggiori fporti, si
lalcino dalla sagoma B. cadere i perpendicoli I.
Z> 3.4.,ecosìproseguendo,sopraiqualisitiri la
diagonale e. d., che tanto dalla linea della
squadra s'allontani, quanto allontanar si deve il
taglio diagonale, che si vede nella pianta A. Indi
trasportandoalla Sagoma C.le misure, dalle qua-
li sopra la linea e. d. legnate sono le intersecazio
ni de'perpendicoli, ssalzino da quelle in terseca-
zioni altre perpendicolari, onde 1 termini degli
sporti della Sagoma C.verranno ad assegnarsi.
Questa è la sagoma, che al taglio diagonale, o dir
vogliamo a quarta buono, fatto su la pietra non
ancora lavorata applicar si dee , dietro la quale
segnando ritroverassi il giusto riseontro conia
Sagoma A, che all'altra testa delia pietra ta-
gliata a squadro i lavoratori appresenteranno.
lina tal regola non solo per le Cornici diritte.
______—.____ "11 • • • « ___
dovrebbe, i quali non facendo mai una Corni-
ce, che rettamente proseguisea un braccio, fre-
quenjtissimi sono in quelli risalti , che dagli
antichi e da' moderni de' buoni tempi rare vol-
te u&ti, e con buon diseernimento, armonia,
§
2ra-
ORDINE COMPOSITO.
DtgV Intercolonnj y Archi, ed Impofìe
dell* Ordine Composito.
CAPO XXXXVIII.
Slamo già pervenuti la Dio mercè al fine
dell* Opera nostra, solo restandoci a trat-
tar degl' Intercolonnj, Ax^chi , ed Imposte,
in che non moJto quest' prdine dal Corintio
vollero gli Autori dissimigliante. Dal Sanmi-
cheli cominciando una sua Impo (la deseri vero,
di cui T altezza è mezzo diametro, lo sporto
cinque duodecimi, e nove son le membra : il
Collarino, una Gola roverseia, una Fascia,
un List elio, la Corona, un altro Listello, un
Tondino, la Gola diritta , e 1' Orlo; tra le
quali s'intaglino il Tondino e le due Gole.
Fallando al Palladio, gli Archi Compositihan-
no secondo lui due quadri e mezzo in altezza
fin sotto il volto; e la metà della luce d' elsi
Archi s' alzano i Pilastri. Due terzi e un tren-
tesimo sono i Membretti , come altresì 1' al-
tezza dell' Imporle, delle quali propone V Au-
tore una sola forma , che oltre gli Astragali
ha dieci membra : il Collarino, un Listello,
un Tondino, un Ovolo, un altro Listello,
una Gola diritta 3 pur un Listello, la Corona ,
una Gola roverseia , e 1* Orlo. Tutto lo spor-
to ed* un quarto ;e quattro membra sipossono
intagliare, cioè 1'Ovolo, il Tondino, e le
due Gole. Ma far poi dovendoli Colonnati
semplici, saranno gì* Intercolonnj secondo la
maniera Pycmjìylos un diametro e mezzo. Ve-
ramente di tal maniera io consiglieli gli Ar-
chitetti solo in quest* Ordine alcuna fiata a ser-
virsi, che lottili ha le Colonne; ma negli altri
non mai, ne'quali troppo angustì a mio cre-
dere gli spazj riuseirebbono. Nello Scamozziè
meno svelta,(d' alcune voci , che usitate so-
no in questa facoltà, spero trovas eseusazione
presso gli eleganti Scrittori di nostra lingua )
la luce degli Archi, che nel Palladio. Vuole
essò,che due larghezze e tre quarti di diame-
tro sia T altezza, e che sieno i Pilastri una par-
te di due, e due terzi della larghezza dell'Ar-
co, cioè che dividendoci in parti otto la luce,
tre di quelle parti la larghezza compongano
de* Pilastri. All' uso suo due maniere preseri-
ve d'Imposte,una maggiore per gli Archi co"
Piedestalli, e per gli Archi senza Piedestalli
una minore. Della maggiore è 1' altezza un dia*
metro manco un decimo, et undici son le mem-
bra: due Fascie, un Listello , una Gola ro-
verseia, un Listello, un Tondino, una Go-
la diritta, un altro Listello, la Corona , una
Gola roverseia, e l'Orlo. Lo sporto è d' un
terzo j e intagliare si possono le tre Gole. Dell*
altra 1 altezza non sorpassa mezzo diametro,e
trattane 1' aggiunta di due Fascie, quelle mede-
sime son le membra, che ora nella maggiore
abbiamo numerate. Finalmente ne' Colonnati
semplici, d' un diametro e poco più di due ter-
zi sono gì' Intercolonnj. Ma prima di levar la
mano della tavola, a publico giovamento un'
altra regola, che pare a tutti incognita, diseo-
priremo, della quale solo fra tutti trattò lo Sca-
gnozzi lib. 6- Cap. 33. ma perchè del leggere,
che dei sa pere è '1 primo fonte ,sì poco amici so-
no gli Architetti d'oggidì, da nessuno vien pò-
ila in uso un'utilissima regola, che vi s'insegna.
Noi però ne tratteremo con qualche diversità,
imperciochè crediamoad un metodo assai più fa-
cile averla ridotta . Occorre tutto dì, che far si
debbano nelle Cornici de' risalti, o dir vogliansi
risalite, ma per farli, conviene,che sestremi-
tà delle pietre diagonalmente sieno cagliate,
e non a {quadro, onde insieme si possano esse
pietre congiungere, come si vede nella Pianta
A. Per mancanza di regola certa inutilmente il
tempo perde e la fatica un Tagliapietre ? il quale
una parte di pietra, che troncata esser deve e
gettata, afìfaticasi vanamentea lavorare, non fa-
cendo esso il detto taglio, sé non dopo co in piu-
ta la Cornice tutta lunga , come sé appunto a
squadro le sudette estremità commette re si do-
vèssèro. Per risparmiare dunque una tal vana o-
pera>*lavoratori, facciasi dall' Architetto an-
che la Sagoma C. con le membra a quelle della
Sagoma B eguali, che servirdeve per la Cornice ,
ma con gli {porti maggiori. Acciocché poseia ri-
trovinsi giustamente qucsti maggiori fporti, si
lalcino dalla sagoma B. cadere i perpendicoli I.
Z> 3.4.,ecosìproseguendo,sopraiqualisitiri la
diagonale e. d., che tanto dalla linea della
squadra s'allontani, quanto allontanar si deve il
taglio diagonale, che si vede nella pianta A. Indi
trasportandoalla Sagoma C.le misure, dalle qua-
li sopra la linea e. d. legnate sono le intersecazio
ni de'perpendicoli, ssalzino da quelle in terseca-
zioni altre perpendicolari, onde 1 termini degli
sporti della Sagoma C.verranno ad assegnarsi.
Questa è la sagoma, che al taglio diagonale, o dir
vogliamo a quarta buono, fatto su la pietra non
ancora lavorata applicar si dee , dietro la quale
segnando ritroverassi il giusto riseontro conia
Sagoma A, che all'altra testa delia pietra ta-
gliata a squadro i lavoratori appresenteranno.
lina tal regola non solo per le Cornici diritte.
______—.____ "11 • • • « ___
dovrebbe, i quali non facendo mai una Corni-
ce, che rettamente proseguisea un braccio, fre-
quenjtissimi sono in quelli risalti , che dagli
antichi e da' moderni de' buoni tempi rare vol-
te u&ti, e con buon diseernimento, armonia,
§
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