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2r8

«§. 5(3.

La spiegazione di questo fenomeno, clic a me sembra la più
plausibile , si è quella , che si trac dall' analogia d' altri fenomeni si-
mili a questo , e che vediamo accadere frequentemente nel solido
vivo, mediante l'accresciuta attività del Sistema Linfatico assorbente.
EgT è un fatto certo, e provato da innumerabili osservazioni, e spe-
rienze, che per eccitare, ed accrescere l'attività del Sistema Linfa-
tico assorbente, e portarla ad un sì alto grado da ottenere per mez-
zo di essa la distruzione d' un. certo tratto di parti solide d' un ani-
male , basta comprimere le parti che si vogliono far assorbire con
un tal grado di forza , specialmente dall' interno verso Y esterno , che
le parti compresse perdino quindi notabilmente della naturale loro
vitalità , e consueta loro nutrizione , sicché sotto questo rapporto le
parti compresse si trovino, per così dire , al disotto delle parti vici-
ne , dotate della piena loro nutrizione, e vitalità. Il Sistema Linfa-
tico assorbente, che non senza ragione potrebbe esser chiamato il
Sistema di distruzione del corpo animale , e che lo sarebbe effettiva-
mente , se le singole parti dell'animale non fossero incessantemente
riparate dal Sistema arterioso, assorbe continuamente, e rapidamente,
ed in ogni punto ie mollecolc delle parti compresse, poco, o nulla
nudrite in confronto delle vicine, e prive di quel grado di vitalità ,
per mezzo del quale esse resistevano alla distruzione . Quindi le boe-
cuzzc de' vasi assorbenti producono nelle parti compresse una solu-
zione di continuità , ed una distruzione di sostanza proporzionata alla
estensione, profondità, e forza della compressione, ed al difetto di
nutrizione, e di vitalità che esse parti pria ricevevano dal Sistema
arterioso. Egl' è perciò, che vediamo venir assorbita, ossia, locchè si-
gnifica lo stesso, ulcerarsi la pelle per certo tratto in conseguenza
di lungo decubito ; che vediamo ogni giorno venir corrose , ulcerate
le parti sotto un qualche punto di mal applicata , e troppo stretta
fasciatura ; che osserviamo i corpi stranieri spinti per forza della na-
tura dall' interno del corpo animale verso 1' esterno, col premere le
parti che lor stanno innanzi, farle assorbire, ossia ulcerare, e quindi
attraverso di esse procurasi un'uscita al di fuori ; che le marcie degli
ascessi, ancorché di loro natura non caustiche \ né corrodenti , col
premere , e sollevare fortemente in qualche punto la pelle , fanno che
in quel punto della massima pressione la pelle stessa venga assorbita
dal Sistema Linfatico, ossia ulcerata, ed apra l'adito all'uscita delle
marcie; clic i tumori cistici, siccome i Melliceridi, gi' Alterami, i
Steatomi, le Lnpie, i tumori fungosi della dura madre, il contenuto
dei quali nessuno ancora ha dimostrato essere dotato di causticità,
e meno ancora d' una facoltà ossivora, col lungo premere sulle ossa
danno alla fine occasione che venga assorbita una porzione delle
ossa stesse , e quindi si formi nelle ossa uno scavo , entro cui s'in-
fossa una porzione dello stesso cistico tumore ; ed altri molti fatti
di questo genere} che io tralascio di riferire. Ora , se questa è una
verità di fatto comprovata dalf attenta osservazione dei fenomeni della
economia animale, e dalla giornaliera sperienza in chirurgia, non è,
a mio parere, più oscuro, perche il sacco Aneurismatico pervenuto
ad una mole smisurata , sicché prema fortemente contro le ossa, sia
capace colla sola pressione di occasionare 1' assorbimento eccessivo ,
e conseguentemente la distruzione d'una porzione delle ossa sulle
quali preme, e quindi procurarsi una strada attraverso la sostanza
delle ossa medesime. Imperciocché, tosto che il sacco Aneurismatico
dall' urto del cuore , e dal stretto aggregato del grumoso , e polipo-
so sangue è addossato fortemente contro lo Sterno, le Costole, la
Clavicola , le Vertebre , il punto di contatto sul quale cade la mag-
gior forza di pressione perde della naturale sua nutrizione , e vitalità,
e quindi tanto la porzione comprimente del sacco , quanto la com-
pressa porzione d'osso rimangono sottoposte all' assorbimento, ed
alla distruzione . Il Sistema Linfatico adunque assorbe quanto avvi
di sostanza compressa , infievolita , attonica, e non più in istato d'es-

sere riparata dal Sistema arterioso, tanto del sacco Aneurismatico-
che dell'ossatura, la quai'ultima ne rimane scavata profondamente
per tutta la sua spessezza al segno, che finalmente il grumo coten-
noso dell' Aneurisma , oltrepassata la sostanza ossea dello Sterno , o
■delle Costole, o delle Vertebre , si alza sotto i tegumenti, e vi forma
un tumore pulsante. Le cose essendo in questo stato, rimuovasi il
medesimo processo distruttivo sulle parti molli che esternamente
■coprono il tumore; i muscoli intendo, ed i comuni tegumenti. Im-
perciocché il grumo cotennoso dell'Aneurisma, oltrepassata la sostan-
za delle ossa , continua a premere come prima dal di dentro all' in-
fuori i muscoli, e la pelle , alle quali parti nel punto della massima
pressione fa perdere quel giusto grado di nutrizione, e di vitalità,
che si richiede nel solido vivo , perchè possa contrabilanciare la for-
za, e gli effetti distruttivi del Sistema assorbente . I Linfatici assor-
benti perciò intaccano , insLimono , ed esulcerano , come hanno fatto
della sostanza ossea, i muscoli, ed i tegumenti, e portano la corro-
sione tanto avanti da assottigliare grandemente la cute., sicché in fine
screpoli, e dia luogo alla mortale emorragìa. In que' casi di questo
genere, ne'quali riesce al Chirurgo per via di applicazioni spiritose,
e fortemente escicanti di indurire a modo di secco cuojo la porzione
assottigliata, ed amortita di tegumenti, che sta di contro al punto
della più forte pressione fatta dal grumo dell' Aneurisma , il Sistema
Linfatico rivolge l'azione sua distruttrice non più sulla porzione mor-
ta dei tegumenti, ma nei confini fra la dura coriacea escara, e la
viva pelle, dalla quale la stacca tutt' all' intorno, scavandovi un solco
di separazione ; ed allora nello scoppio dell'Aneurisma balza fuori
il grumo cotennoso con inerente sulla cima di esso un pezzo circo-
lare di duro coriaceo tegumento . Ne' cadaveri di erudii che sono
periti per l'effetto di questa terribile malattia., l'esame attentamente
instituto della incavatura fatta nelle ossa dello Sterno , o delle Co-
stole, o della Clavicola, o dei corpi delle Vertebre ha dimostrato
chiaramente, che in ciò non vi aveva avuto parte alcuna né la ca-
rie umida, né l'acredine dei grumi cotennosi, o del sangue; e che
si riconoscevano distintamente soltanto i consueti segnali dell' assor-
bimento fatto dalle boccuzze dei vasi Linfatici ; quelle incavature cioè
simili in qualche modo a quella maniera di rosiccamento che eserci-
tano le Tignuole.

§• 37-

Da tutto ciò che sin qui ho detto intorno all'Aneurisma in ge-
nerale , e più particolarmente poi di quello dell' Aorta , parmi che si
possa con tutta certezza inferire 1. Che questa malattia si fa costan-
temente per rottura delle tonache proprie della grande arteria . 2.
Che il sacco Aneurismatico non è fatto giammai per dilatazione delle
tonache proprie dell' arteria , ma bensì dall' involto celluioso che 1' ar-
teria riceve in comune colle parti ad essa vicine ; al quale involto
celluioso, si soprapponc nel petto la Pleura , c nel basso ventre il
Peritoneo. 3. Che se F Aorta subito sopra il cuore si presenta tal-
volta accresciuta di diametro oltre il naturale, ciò non è comune a
tutto il restante della grande arteria , né quando 1' Aorta si presta in
vicinanza del cuore ad una dilatazione maggiore della naturale, ciò
costituisce propriamente l'essenza dell' Aneurisma . 4. Che non v' è
alcuno dei segni riguardati dai Medici come caratteristici dell'Aneu-
risma per dilatazione, il quale non possa essere riscontrato nell' A-
neurisma per rottura, inclusivamente la figura circonscritta del tumo-
re. 5. Che la distinzione dell'Aneurisma in vero, ed in spurio rice-
vuta nelle Scuole non è che il prodotto d'una falsa teoria ; poiché
l'osservazione dimostra non esservi che una sola forma di questa
malattia, cioè quella per rottura delle tonache proprie dell'arteria, ed
effusione del ■ sangue arterioso nella guaina cellulosa che circonda
1' arteria rotta.
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