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la stessa dolorosa sensazione dei giorno precedente. Dopo sci giorni fondo del sacco , conobbi distintamente quali erano i confini
di riposo potè senza grande incomodo camminare , e stare in piedi ; dell' arteria crepata ; e quale il principio del celluioso sacco Aneu-
ma è da notarsi , che verso sera aecrcsccvaglisi il dolore, e si gon- rismatico. Imperciocché l'arteria Poplitea, come era lacerata da un
flava la gamba a segno che l'obbligava a letto. Scorsi sei mesi si lato, così si distingueva al di là, e più profondamente che i margini
fece visitare da un Professore , il quale lo avvertì a tenersi molto in della stracciatura , l'interno del tulio dell' arteria , il quale si pre-
custodia, a levarsi sangue ogni due mesi, ed a comprimere il turno- sentava sotto la forma d'un solco, o di tegola, i di cui margini se-
re con una lamina di piombo . Infruttuose essendo riuscite queste gnavano i confini fra il tubo arterioso, ed il principio del sacco dei-
provvidenze , il malato si determinò farsi condurre allo Spedale. Tro- l'Aneurisma,
vai (continua il Flajani ) la gamba ed il piede molto gojifj , e nella

superior parte del poplite fino quasi ad un terzo della coscia , osser- {, ir,
vai un tumore della grossezza d'un grosso pero ? e di colore nell'e-
sterno lividastro; lo compressi colla palma della mano, e mi accorsi Tale, presso poco , era la forma dell'arteria lacerata nell'Aneu-
d'una profonda pulsazione. Il malato non potè sostenere la coni- risma popliteo, che il Chirurgo Hernu (o) presentò alla Società di
pressione , e si trovò, che al tumore di molto accresciuto , erasi uni- Medicina di Parigi, come un esempio, ed una prova irrefragabile
to un gonfiore , che dall' inguine si estendeva a tutta la gamba . I dell' esistenza dell' Aneurisma poplitea per dilatazione delle tonache
polsi si fecero bassi ; si trovarono delle macchie nere, ed il piede proprie di quest' arteria . Per poco che alcuno vorrà far attenzione
diacciato . Tre giorni dopo il malato cessò di vivere . Nella sezione alla Figura che di questo Aneurisma ne ha dato F Hernu , vedrà in-
dcl cadavere riconobbi (soggiunge l'Autore) quasi tutta l'arteria Crii- dicata nel fondo del sacco quella scanalatura , o tegola da me so-
rale Aneurismatica ; e cominciava quattro dita sotto il legamento di pra descritta, la quale non è altro che la parete intatta dell'arteri
Puparzio . Neil' avanzarsi verso il poplite aumentavasi di volume, e Poplitea opposta alla sede della crepatura , e distinguerà in qucll
le sue componenti tonache eransi rese tanto compatte , che si avvi- stessa Figura i confini della rottura delle tonache proprie dell' arteria
chiavano alla natura ossea. II sacco Aneurismatico formalo dall'ar~ dal principio del sacco celluioso Aneurismatico, il quale internamente
teria Poplitea si trovò aperto, ed al disotto di esso, vicino alla sua è distinto altresì dal tubo dell'arteria nel suo cominciamento mediante
divisione . era affatto impervio. una Usta lasciata dalle tonache arteriose squarciate. Non è però in

tutti e singoli casi d' Aneurisma dell'arteria Femorale, e Poplitea che

§. i si vede egualmente chiaro , e distinto codesto solco fatto dalla parete

opposta a quella nella quale è succeduta la stracciatura ; poiché tal-
Dalie due osservazioni riportate da Flajani, la prima è senza volta l'arteria si squarcia in totalità, o quasi per tutta la circonfe-
contraddizione d' Aneurisma per rottura dell' arteria Poplitea . La se- renza del suo tubo ; ed allora poco o nulla rimane della parete d'ar-
conda, a mio giudicio , lo fu egualmente. Imperciocché il lungo tratto teria intatta, ed in continuità colla porzione inferiore del tubo arte-*
d' arteria Femorale, che 1' Autore trovò ampliato di diametro secon- rioso . In queste circostanze appunto le due aperture dell' arteria rotta
do l'asse longitudinale dell'arteria non costituiva Y Aneurisma ; ed il sono più distanti 1'una dall'altra, che nel primo caso; ed isolando
sacco Aneurismatico, che esisteva nel poplite non poteva esser fatto le due estremità dell'arteria rotta dalla cellulare , e dallo stesso sacco
dalle membrane dell'arteria Poplitea, poiché le tonache proprie di Aneurismatico, che per certo tratto le abbraccia, e nasconde, si
quest'arteria eransi, come si esprime l'Autore, rese tanto compatte, trova, che codeste due porzioni d'arteria troncata non sono punto
che si avvicinavano alla natura ossea . Inoltre il sacco Aneurismatico accresciute di diametro olre il naturale, e che la tonaca loro musco-
ai disotto era affatto impervio; locchè non avrebbe avuto luogo, se lare, lungi dall'espandersi sul sacco Aneurismatico, non abbandona
l'anzidetto sacco fosse stato fatLo dalle tonache proprie dell'arteria mai il tubo dell'arteria, e finisce manifestamente nelf ambito circo-
Poplitea . lare della rottura . Vedi la Fig. III della Tav. X.

ìa
a

Warner (n) racconta d'aver aperto un Aneurisma dell'arteria

Popli tea in supposizione, che fosse un tumore di tutt' altra natura .

Passò egli tosto ali' amputazione della coscia, e salvò il malato.

Esaminata la parte amputata, trovò 1' arteria Femorale in vicinanza

della sua divisione in Tibiale anteriore , e posteriore non dilatata,

ma lacerata longitudinalmente, ed indurita pel tratto di quattro
pollici „

%

Parecchj anni fa ho esaminato attentamente un Aneurisma po-
pliteo grossissimo, che portava da lungo tempo un Macellajo, cui
fui obbligato d'amputare la coscia a motivo che il tumore invetera-
to , e di enorme grossezza gli crepò . Il pezzo si conserva in questo
Gabinetto Patologico . Spaccata longitudinalmente 1' arteria da un lato,
e l'Aneurisma dall'altro, e ripulito ben bene dai grumi di sangue,
vidi distintamente nel fondo del sacco l'arteria Poplitea , la quale in
vicinanza del luogo, ove la Femorale trapassa la porzione lunga del
muscolo grande Adduttore , era lacerata pel tratto d' un pollice , e
mezzo . Sopra , e sotto la lacerazione , il tubo dell' arteria Poplitea
era sano, e del naturale calibro; se nonché stropicciato fra le dita,
le tonache d'esso mi sono sembrate meno consistenti che di costume.
Osservando attentamente quella crepatura, come si presentava nel

(n) Pnylosoph. Transact. An. 1757 pag. 5G3.

Palletta fu costretto di amputare la coscia sinistra ad un uomo
di mezza età per motivo d'Aneurisma. Ho avuto l'opportunità d'esa-
minare con attenzione codesta parte amputata, dalla quale ho tratto
la Fig III della Tav. Vili. L'arteria Poplitea era crepata (p) molto
alto nel poplite ; cioè due pollici circa al disotto del suo passag-
gio attraverso della porzione lunga del muscolo grande Adduttore
del femore, e la continuazione della medesima arteria si riscontra-
va in basso (q) del poplite, coperta dai muscoli della sura. La por-
zione superiore dell'arteria Poplitea non era punto dilatata oltre il
diametro suo naturale (r). D'intorno il luogo della crepatura (s) di
questa arteria si distinguevano i lembi stracciati della medesima dalle
altre parti ad essa vicine, e si vedevano chiaramente i confini fra
le tonache proprie dell'arteria Poplitea, ed il principio del sacco
celluioso Aneurismatico (t). Avendo sciolto con diligenza il tessuto
cellulare che cingeva l'arteria Poplitea, ho trovato , come si vede
negl' Aneurismi dell'Aorta, che le fibre della tonaca muscolare fi-
nivano troncate nei lembi della stracciatura dell' arteria, e non Con-

fo) Recùeil Periodique de la Société de Med. de Paris. Tom. X Fig. T. A. Vedi altresì
Guattani Tah. II Fig. II o. o. e la Tav. Vili Fig. IV ni. n. in fine di quest'Opera.
Watson. Medicai Communications T. I Piale VI- C.

(p) Tav. VIH Fig. IH L. c.

(q) e-£

(s) c. d.

(t) ' . - a. a. •

*7
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