\ ■ ot>
accrebbe a -tanto da occupare due terzi della coscia, ed era accora- due volte. Sotto l'uso di questi rimedj si dissiparono la gonfiezza,
pagliato da una forte pulsazione. Fu questo tumore riguardato co- ed il dolore; a misura che questi accidenti sparivano, si vedeva ver-
me un Aneurisma vero, ossia per dilatazione delle tonache dell'arte- so la parte inferiore ed interna della coscia alzarsi un tumore, che.
ria Femorale . La sezione del cadavere mostrò, che Y arteria Fe- batteva manifestamente ; locchè determinò il malato a consultare Di-
morale non era stata punto dilatata , ma rotta. s.uji/r . Il tumore occupava il terzo inferiore della coscia un poco
. sopra del luogo per dove 1' arteria Femorale trapassa il tendine del
S- 22. muscolo grande Adduttore . Desault intraprese a curare questo
Aneurisma aprendolo per tutta la sua lunghezza, e vuotandone i
Un uomo di 48 anni (y), entrando in fretta in una stanza oscu- grumi di sangue, levati i quali, trovò nel fondo di quella cavità
ra , urtò fortemente T inguine sinistro contro l'angolo d'una tavola. F arteria Femorale allo scoperto, la quale arteria nella sua faccia an-
Dicci giorni dopo gli comparve in quel luogo un tumoretto della tenore offriva una crepatura di due pollici circa in lunghezza, senza
grossezza d' un uovo di piccione , che fu riguardato come una ghian- che vi fosse alcuna apparenza, che la medesima arteria si fosse in
dola inguinale indurita. Osservando però il malato, che quel turno- alcun modo ampliata di diametro. Desault legò l'arteria sopra, c
retto gli cresceva di giorno in giorno , consultò il chirurgo Clarke , sotto della crepatura, e quantunque la cura consecutiva non sia stata
il quale riconobbe tosto che la malattia era un Aneurisma dell'arte- esente da pericolose vicende, pure il malato guarì, e conservò l'uso
ria Femorale . In tre mesi di tempo il tumore acquistò la grossezza di tutto F arto inferiore sinistro .
d' un melone , e batteva con tal forza da sollevare le coperture del
letto . L'Aneurisma di cui si parla degenerò in gangrena, si apri, e ^
diede esito a molto sangue grumoso, e fracido, senza propriamente
emorragia. Maravigliato il chirurgo per un accidente tanto inaspettato, Giovanni Lazardeux (b) Falegname, in età di 29 anni, portava
portò il dito nel fondo del sacco Aneurismatico, e trovò che l'arteria da sei mesi un tumore nel poplite sinistro, che aveva tutti i carat-
Femorale non batteva più. Sostenne egli le forze del malato, e ven~ tcri d'un Aneurisma vero , ossia per dilatazione delle tonache pro-
ne a capo di ottenere la separazione della gangrena. Sgraziatamente prie dell' arteria . La malattia s' era manifestata con dolore nel ga-
da lì a non molto il malato fu assalito da acuta grave affezione di retto , e colla comparsa d'un tumoretto, clic si rimase stazionario
petto che lo precipitò nella tomba. La sezione del cadavere mostrò, per tre mesi ; poi s'accrebbe notabilmente; c ciò forse a mo-
chc l'arteria Femorale non era stata punto dilatata, ma lacerata, e tivo d'uno sforzo che fece il malato per sostenere una carica di le-
ene la medesima arteria spontaneamente, o pel consueto effetto della gua . Il malato è stato operato dal Chirurgo Boyer secondo 1' antico
gangrena, erasi chiusa per certo tratto sopra, e sotto della lacera- metodo, ossia colf incisione del sacco Aneurismatico. Vuotati i gru-
zione . mi di sangue , comparve subito nel fondo del sacco la parete della
arteria Popiitea rotta, c si osservò distintamente che la tonaca intima
20. e la muscolare dell'arteria Poplitea non erano state dilatate, ma la-
cerate nel luogo per dove il sangue s' era effuso nella cellulosa del
Giovanni Roberson Falegname di mestiere (z), robusto, il dì 9.3 garetto .
Dicembre, essendo ubriaco, cadette più volte per le strade . Nel 26
si accorse d'avere un tumoretto nel mezzo della coscia sinistra ac- §. 26.
compagnato da dolore, e pulsazione forte . Addì 3 di Gennajo,
avendo acquistato il tumore un volume considerevole, il malato si Palletta (c) assicura , che nella estesa sua pratica non gli è oc-
portò allo Spedale. Il giorno appresso fu tenuta consulta, e tutti i corso mai di vedere altra maniera d'Aneurisma dell'arteria Poplitea,
Chirurgi furono d'accordo, che quel tumore era un Aneurisma per o della Femorale, che per rottura delle tonache proprie dell'una, o
ejfusione, cagionato dalla rottura d'alcuna delle grosse arterie del dell'altra di queste arterie. Fra le storie di questa malattia, che egli
Femore. È stato determinato, che si dovesse aprire il tumore; e ha pubblicate, riporterò qui soltanto quelle che gli hanno offerto l'op-
ehe, se si fosse trovato offeso un ramo della Crurale , questo si do- portunità d' esaminare le parti affette nel cadavere .
vesse legare; se poi l'arteria rotta fosse il tronco stesso della Femo- «Un Maestro di Grammatica, scrive egli, di mezzana età, d'abito
rale, si dovesse tosto passare all'amputazione. Fu aperto il tumore; di corpo magro e pallido, entrò nello Spedale con due distinti tu-
e poiché effettivamente ss è trovato lacerato il tronco dell' arteria mori nella coscia destra, uno era situato verso il fine del muscolo
Femorale, X amputazione fu eseguita. Tricipite; l'altro due trasversi di dito sopra il condillo interno, i
quali erano poco dolenti, e senza mutazione di colore della cute ;
§• a 4- però la fluttuazione in essi era manifesta , e la gamba tutta col pie-
de occupata da Edema. Il tumore più basso, come il più elevato si
L osservazione che segue fa un interessante contrasto colla prc- tagliò, e si vide tosto il tessuto celluioso zeppo di sangue, di cui
cedente per rapporto al metodo curativo che fu adoperato dal celebre ne uscirono appena alcune goccie , rimanendo ancor patente la flut-
Chirurgo Desault (a). Carlo Lorenzo Miglio Torinese, Orefice , d'anni inazione come prima. Mi entrò immediatamente il sospetto che fossc-
5y , di costituzione biliosa, ebbe nel vigesimo quarto anno di sua un Aneurisma, e perciò applicai la mano sì all'uno che all'altro tu-
età una Gonorrea accompagnata da Bubonc . La Gonorrea continuò more per verificare la congettura ; ma non mi fu concesso di sentire
a fluire lungamente;, il Birbone suppurò, e si cicatrizzò nel corso di uè pulsazione, nè quel rumor sordo, che pretendesi esistere nel falso
due mesi, senza che vi sia stato bisogno d'adoperare internamente Aneurisma. Con tutto ciò non volli penetrar più addentro col ferro,
alcuna preparazione mercuriale. Da quest'epoca sino ai 36 anni, e fasciai la ferita, e la gamba edematosa. Il giorno appresso usciro-
quest'uomo godette d'una buona salute. In appresso ebbe la Scab- no circa tre oncie di sangue dal taglio. L'ammalato era tormentato
bia, che curò collo zolfo internamente, e colle frizioni esternamente. da vivissimo dolore alla coscia, e da un senso di tensione gagliarda,
Continuò a star bene, e non fu che un anno dopo, cioè addì 10 sebbene non si osservasse maggior gonfiore del solito. A maggior
Agosto del 1787, che egli provò nella gamba, e nel ginocchio si- gravame del paziente subentrò l'affanno, il pallore universale, un
nistro un torpore, che gli durò sino al giorno tj dello stesso mese,
nel qual tempo gli si manifestò nelle stesse parti della gonfiezza con giorno
dolore . Un Chirurgo gli applicò dei cataplasmi mollitivi, e lo purgò causa disponente, crebbe da un picciolo nocciuolo a poco a poco
polso minutissimo, e la sincope, che Io tolse dal mondo nel terzo
giorno di decubito. Questo male, di cui non si potè rintracciare la
(v) Duncan Mccl. Comment. Decad. II Voi. III. (1.) Cailliot. Essay sur i'Anéurysme pag. 9G.
(z) Essay and Gbserv. Physic. and. Lilter. of Edimburg Voi. III. Gbserv. VII, (c) Giornale di Venezia. Febbrajo 1796 N. II,
monro' .
0) Journal de Med. de Paris T. 78.
accrebbe a -tanto da occupare due terzi della coscia, ed era accora- due volte. Sotto l'uso di questi rimedj si dissiparono la gonfiezza,
pagliato da una forte pulsazione. Fu questo tumore riguardato co- ed il dolore; a misura che questi accidenti sparivano, si vedeva ver-
me un Aneurisma vero, ossia per dilatazione delle tonache dell'arte- so la parte inferiore ed interna della coscia alzarsi un tumore, che.
ria Femorale . La sezione del cadavere mostrò, che Y arteria Fe- batteva manifestamente ; locchè determinò il malato a consultare Di-
morale non era stata punto dilatata , ma rotta. s.uji/r . Il tumore occupava il terzo inferiore della coscia un poco
. sopra del luogo per dove 1' arteria Femorale trapassa il tendine del
S- 22. muscolo grande Adduttore . Desault intraprese a curare questo
Aneurisma aprendolo per tutta la sua lunghezza, e vuotandone i
Un uomo di 48 anni (y), entrando in fretta in una stanza oscu- grumi di sangue, levati i quali, trovò nel fondo di quella cavità
ra , urtò fortemente T inguine sinistro contro l'angolo d'una tavola. F arteria Femorale allo scoperto, la quale arteria nella sua faccia an-
Dicci giorni dopo gli comparve in quel luogo un tumoretto della tenore offriva una crepatura di due pollici circa in lunghezza, senza
grossezza d' un uovo di piccione , che fu riguardato come una ghian- che vi fosse alcuna apparenza, che la medesima arteria si fosse in
dola inguinale indurita. Osservando però il malato, che quel turno- alcun modo ampliata di diametro. Desault legò l'arteria sopra, c
retto gli cresceva di giorno in giorno , consultò il chirurgo Clarke , sotto della crepatura, e quantunque la cura consecutiva non sia stata
il quale riconobbe tosto che la malattia era un Aneurisma dell'arte- esente da pericolose vicende, pure il malato guarì, e conservò l'uso
ria Femorale . In tre mesi di tempo il tumore acquistò la grossezza di tutto F arto inferiore sinistro .
d' un melone , e batteva con tal forza da sollevare le coperture del
letto . L'Aneurisma di cui si parla degenerò in gangrena, si apri, e ^
diede esito a molto sangue grumoso, e fracido, senza propriamente
emorragia. Maravigliato il chirurgo per un accidente tanto inaspettato, Giovanni Lazardeux (b) Falegname, in età di 29 anni, portava
portò il dito nel fondo del sacco Aneurismatico, e trovò che l'arteria da sei mesi un tumore nel poplite sinistro, che aveva tutti i carat-
Femorale non batteva più. Sostenne egli le forze del malato, e ven~ tcri d'un Aneurisma vero , ossia per dilatazione delle tonache pro-
ne a capo di ottenere la separazione della gangrena. Sgraziatamente prie dell' arteria . La malattia s' era manifestata con dolore nel ga-
da lì a non molto il malato fu assalito da acuta grave affezione di retto , e colla comparsa d'un tumoretto, clic si rimase stazionario
petto che lo precipitò nella tomba. La sezione del cadavere mostrò, per tre mesi ; poi s'accrebbe notabilmente; c ciò forse a mo-
chc l'arteria Femorale non era stata punto dilatata, ma lacerata, e tivo d'uno sforzo che fece il malato per sostenere una carica di le-
ene la medesima arteria spontaneamente, o pel consueto effetto della gua . Il malato è stato operato dal Chirurgo Boyer secondo 1' antico
gangrena, erasi chiusa per certo tratto sopra, e sotto della lacera- metodo, ossia colf incisione del sacco Aneurismatico. Vuotati i gru-
zione . mi di sangue , comparve subito nel fondo del sacco la parete della
arteria Popiitea rotta, c si osservò distintamente che la tonaca intima
20. e la muscolare dell'arteria Poplitea non erano state dilatate, ma la-
cerate nel luogo per dove il sangue s' era effuso nella cellulosa del
Giovanni Roberson Falegname di mestiere (z), robusto, il dì 9.3 garetto .
Dicembre, essendo ubriaco, cadette più volte per le strade . Nel 26
si accorse d'avere un tumoretto nel mezzo della coscia sinistra ac- §. 26.
compagnato da dolore, e pulsazione forte . Addì 3 di Gennajo,
avendo acquistato il tumore un volume considerevole, il malato si Palletta (c) assicura , che nella estesa sua pratica non gli è oc-
portò allo Spedale. Il giorno appresso fu tenuta consulta, e tutti i corso mai di vedere altra maniera d'Aneurisma dell'arteria Poplitea,
Chirurgi furono d'accordo, che quel tumore era un Aneurisma per o della Femorale, che per rottura delle tonache proprie dell'una, o
ejfusione, cagionato dalla rottura d'alcuna delle grosse arterie del dell'altra di queste arterie. Fra le storie di questa malattia, che egli
Femore. È stato determinato, che si dovesse aprire il tumore; e ha pubblicate, riporterò qui soltanto quelle che gli hanno offerto l'op-
ehe, se si fosse trovato offeso un ramo della Crurale , questo si do- portunità d' esaminare le parti affette nel cadavere .
vesse legare; se poi l'arteria rotta fosse il tronco stesso della Femo- «Un Maestro di Grammatica, scrive egli, di mezzana età, d'abito
rale, si dovesse tosto passare all'amputazione. Fu aperto il tumore; di corpo magro e pallido, entrò nello Spedale con due distinti tu-
e poiché effettivamente ss è trovato lacerato il tronco dell' arteria mori nella coscia destra, uno era situato verso il fine del muscolo
Femorale, X amputazione fu eseguita. Tricipite; l'altro due trasversi di dito sopra il condillo interno, i
quali erano poco dolenti, e senza mutazione di colore della cute ;
§• a 4- però la fluttuazione in essi era manifesta , e la gamba tutta col pie-
de occupata da Edema. Il tumore più basso, come il più elevato si
L osservazione che segue fa un interessante contrasto colla prc- tagliò, e si vide tosto il tessuto celluioso zeppo di sangue, di cui
cedente per rapporto al metodo curativo che fu adoperato dal celebre ne uscirono appena alcune goccie , rimanendo ancor patente la flut-
Chirurgo Desault (a). Carlo Lorenzo Miglio Torinese, Orefice , d'anni inazione come prima. Mi entrò immediatamente il sospetto che fossc-
5y , di costituzione biliosa, ebbe nel vigesimo quarto anno di sua un Aneurisma, e perciò applicai la mano sì all'uno che all'altro tu-
età una Gonorrea accompagnata da Bubonc . La Gonorrea continuò more per verificare la congettura ; ma non mi fu concesso di sentire
a fluire lungamente;, il Birbone suppurò, e si cicatrizzò nel corso di uè pulsazione, nè quel rumor sordo, che pretendesi esistere nel falso
due mesi, senza che vi sia stato bisogno d'adoperare internamente Aneurisma. Con tutto ciò non volli penetrar più addentro col ferro,
alcuna preparazione mercuriale. Da quest'epoca sino ai 36 anni, e fasciai la ferita, e la gamba edematosa. Il giorno appresso usciro-
quest'uomo godette d'una buona salute. In appresso ebbe la Scab- no circa tre oncie di sangue dal taglio. L'ammalato era tormentato
bia, che curò collo zolfo internamente, e colle frizioni esternamente. da vivissimo dolore alla coscia, e da un senso di tensione gagliarda,
Continuò a star bene, e non fu che un anno dopo, cioè addì 10 sebbene non si osservasse maggior gonfiore del solito. A maggior
Agosto del 1787, che egli provò nella gamba, e nel ginocchio si- gravame del paziente subentrò l'affanno, il pallore universale, un
nistro un torpore, che gli durò sino al giorno tj dello stesso mese,
nel qual tempo gli si manifestò nelle stesse parti della gonfiezza con giorno
dolore . Un Chirurgo gli applicò dei cataplasmi mollitivi, e lo purgò causa disponente, crebbe da un picciolo nocciuolo a poco a poco
polso minutissimo, e la sincope, che Io tolse dal mondo nel terzo
giorno di decubito. Questo male, di cui non si potè rintracciare la
(v) Duncan Mccl. Comment. Decad. II Voi. III. (1.) Cailliot. Essay sur i'Anéurysme pag. 9G.
(z) Essay and Gbserv. Physic. and. Lilter. of Edimburg Voi. III. Gbserv. VII, (c) Giornale di Venezia. Febbrajo 1796 N. II,
monro' .
0) Journal de Med. de Paris T. 78.