Fregio di Lelio Orsi. Canonica della chiesa di Querzola (provincia di Reggio Emilia)
serie di riquadri con paesaggi della maniera di quelli schizzati nel disegno di Carpi. Essi
sono incorniciati da cartocci e divisi da lesene adorne di figurette e fogliami alla grottesca ;
ma sotto ognuna delle travi maestre del soffitto ed a mezzo delle pareti minori sta un pila-
strino molto adorno con cartocci e festoni di frutta all'intorno, un ovale con fìnto bassorilievo
in bronzo alla sommità, e la base coperta da un drappo azzurro con orlature e nappine d'oro ;
oltre a ciò, ai detti pilastrini s'attergano tre genietti nudi che siedono sui festoni e colle mani
alzate sul capo s'attengono ai cartocci : essi sono variati, di bel colorito carneo, teste vivaci
e piacenti, membra forti ma senza esagerazione.
In altra sala il fregio ha pure dei paesaggi intramezzati da medaglioni a finti bassori-
lievi dorati, con figurette simboliche di forme imitate dall'antico, come le cariatidi del Casino
di Sopra. I medaglioni sono retti da. putti più grandicelli degli altri della prima sala, rappre-
sentati contro bande o lesene dipinte a grottesche : in uno dei putti posto in un angolo si
nota l'esagerato tondeggiare delle membra proprio dell' Orsi, ma è nulladimeno molto bello.
Nel fregio della terza sala continuano i paesaggi intramezzati da stemmi, cui s'appog-
giano delle donne nude dalle forme molto tozze: anche gli ornati tendono al barocco e
palesano più che nelle altre sale l'opera degli scolari. Tutti questi fregi sono coperti da un
alto strato di polvere che li lascia appena intravvedere ; meglio però la polvere che un cattivo
restauro o una sgarbata ripulitura.
In queste sale e nel Castello di Querciola i soffitti sono a semplici cassettoni e caselle :
in un disegno a penna ed acquerello della Galleria degli Uffizi, esposto nella cornice 388
col numero 1004, ed assegnato all'Orsi, si ha il progetto per un soffitto dipinto a grottesche.
L'insieme e il tipo della decorazione è a grottesche, nel senso ben noto che a questa parola
davano i cinquecentisti, ma esaminando i dettagli appare grottesco nel senso che a questa
parola si diede dopo : la delicatezza, la grazia, la finezza, l'idealità gentile anche nelle figure
procaci proprie delle vere grottesche non erano qualità compatibili coli' indole che abbiamo
ormai riconosciuta nell'Orsi nè per quanto concerne la forma, nè pel concetto. Ma nel suo
genere il disegno è caratteristico molto. A mezzo dei lati campeggiano dei riquadri con paesaggi
quali abbiam visto nel disegno di Carpi e nei fregi di Novellara. Sopra un riquadro sta una
specie di rustica Leda che scherza col cigno e si volge indignata ad un giovane che, alzata
la veste, manda verso di lei uno schizzo d'acqua... non potabile. Sopra l'altro riquadro un
uomo grasso s' è adagiato a dormire in terra presso d'un mulo, ed un altro s'avanza guar-
dingo a scoprirne le vergogne. Figurette di satiri priapeschi sono sparsi qua e là in mezzo
a volute di fogliami, a festoncini di foglie e frutta, e a strani cartocci, pei fori dei quali
passano e si atteggiano figure nude. Sono a notarsi le dita delle mani lunghe e sottili proprie
dell'Orsi; pel resto vedasi la riproduzione qui unita.
Un altro disegno della medesima Galleria, esposto in una delle cornici giranti, ci mostra
l'Orsi quale decoratore dell'esterno d'un edificio, e serve come ricordo delle numerose fac-
L'Arte. Ili, 4.
serie di riquadri con paesaggi della maniera di quelli schizzati nel disegno di Carpi. Essi
sono incorniciati da cartocci e divisi da lesene adorne di figurette e fogliami alla grottesca ;
ma sotto ognuna delle travi maestre del soffitto ed a mezzo delle pareti minori sta un pila-
strino molto adorno con cartocci e festoni di frutta all'intorno, un ovale con fìnto bassorilievo
in bronzo alla sommità, e la base coperta da un drappo azzurro con orlature e nappine d'oro ;
oltre a ciò, ai detti pilastrini s'attergano tre genietti nudi che siedono sui festoni e colle mani
alzate sul capo s'attengono ai cartocci : essi sono variati, di bel colorito carneo, teste vivaci
e piacenti, membra forti ma senza esagerazione.
In altra sala il fregio ha pure dei paesaggi intramezzati da medaglioni a finti bassori-
lievi dorati, con figurette simboliche di forme imitate dall'antico, come le cariatidi del Casino
di Sopra. I medaglioni sono retti da. putti più grandicelli degli altri della prima sala, rappre-
sentati contro bande o lesene dipinte a grottesche : in uno dei putti posto in un angolo si
nota l'esagerato tondeggiare delle membra proprio dell' Orsi, ma è nulladimeno molto bello.
Nel fregio della terza sala continuano i paesaggi intramezzati da stemmi, cui s'appog-
giano delle donne nude dalle forme molto tozze: anche gli ornati tendono al barocco e
palesano più che nelle altre sale l'opera degli scolari. Tutti questi fregi sono coperti da un
alto strato di polvere che li lascia appena intravvedere ; meglio però la polvere che un cattivo
restauro o una sgarbata ripulitura.
In queste sale e nel Castello di Querciola i soffitti sono a semplici cassettoni e caselle :
in un disegno a penna ed acquerello della Galleria degli Uffizi, esposto nella cornice 388
col numero 1004, ed assegnato all'Orsi, si ha il progetto per un soffitto dipinto a grottesche.
L'insieme e il tipo della decorazione è a grottesche, nel senso ben noto che a questa parola
davano i cinquecentisti, ma esaminando i dettagli appare grottesco nel senso che a questa
parola si diede dopo : la delicatezza, la grazia, la finezza, l'idealità gentile anche nelle figure
procaci proprie delle vere grottesche non erano qualità compatibili coli' indole che abbiamo
ormai riconosciuta nell'Orsi nè per quanto concerne la forma, nè pel concetto. Ma nel suo
genere il disegno è caratteristico molto. A mezzo dei lati campeggiano dei riquadri con paesaggi
quali abbiam visto nel disegno di Carpi e nei fregi di Novellara. Sopra un riquadro sta una
specie di rustica Leda che scherza col cigno e si volge indignata ad un giovane che, alzata
la veste, manda verso di lei uno schizzo d'acqua... non potabile. Sopra l'altro riquadro un
uomo grasso s' è adagiato a dormire in terra presso d'un mulo, ed un altro s'avanza guar-
dingo a scoprirne le vergogne. Figurette di satiri priapeschi sono sparsi qua e là in mezzo
a volute di fogliami, a festoncini di foglie e frutta, e a strani cartocci, pei fori dei quali
passano e si atteggiano figure nude. Sono a notarsi le dita delle mani lunghe e sottili proprie
dell'Orsi; pel resto vedasi la riproduzione qui unita.
Un altro disegno della medesima Galleria, esposto in una delle cornici giranti, ci mostra
l'Orsi quale decoratore dell'esterno d'un edificio, e serve come ricordo delle numerose fac-
L'Arte. Ili, 4.