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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 3.1900

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Fasc. 5-8
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Bibliografia artistica
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BIBLIOGRAFIA ARTISTICA

3-

Estetica, iconografia, etnografia, fisiologia artistica, rap-
porti tra la letteratura e l'arte.

Emile Bertaux : Les Saints Louis dans l'art
italien. (Revue des Deux Mondes. i avril
1900).

Nella cappella Bardi a Santa Croce, dove è tutto
un trionfo del poverello d'Assisi, gloria di Giotto,
due santi francesi hanno ricevuto il diritto di citta-
dinanza fiorentina, San Luigi vescovo di Tolosa e
San Luigi re di Francia. Ad Assisi il rivale di Giotto,
Simone Martini di Siena, rappresenta nella vita di
San Martino i due santi francesi : Ludovicus rex, Lu-
dovicus episcopus.

Pure a Santa Croce neh'Incoronazione della Ver-
gine, nella sacristia, e in un affresco di Nicola Perini
è San Luigi di Tolosa. e ancora, nel refettorio del
convento, in un albero genealogico di francescani,
opera d'un discepolo di-Giotto, è San Luigi di Tolosa.
Ad Assisi questi è stato rappresentato una seconda
volta da Simone Martini, e in un'altra cappella ancora,
in una finestra di scuola senese, sono i due San Luigi.

Le chiese di Umbria e di Toscana ci presentano
spesso l'uno o l'altro dei due santi francesi. A San Fran-
cesco a Pistoia, San Luigi di Tolosa è raffigurato tre
volte. E le gallerie di Pisa e di Firenze e l'Accademia
di Siena hanno un gran numero di quadri di primitivi
rappresentanti i due Santi Luigi. E ciò mentre in
Francia San Luigi di Tolosa è rappresentato solo in
un quadro della Badia di Bourgfontaine, in un ricamo
che era nel tesoro di Chartres e in una statuetta del
secolo xv e in due bassorilievi a Tolosa.

Il Ruskin, per spiegare la presenza di San Luigi di
Francia in Santa Croce, raccolse la leggenda dei fio-
retti : «Come San Lodovico redi Francia, personal-
mente in forma di pellegrino andò a Perugia a visi-
tare il Santo frate Egidio », ma la leggenda è stata
sfatata, e anche i compilatori degli Ada Sandorum

riconoscono che San Luigi re e terziario è una inven-
zione dei Francescani.

È invece certo che San Luigi d'Angiò, vescovo di
Tolosa fosse frate del primo ordine di San Francesco.
Ma la leggenda che si formò intorno a questo prin-
cipe che lasciò il trono per seguire le orme del Santo
d'Assisi, mutò radicalmente la storia della sua vita,
che pure si conosce assai bene anche nei minuti par-
ticolari, tanto che lo fece nascere a Nocera dei Pagani
invece che a Brignoles, prolungò il soggiorno di lui
in Italia e gli attribuì moltissimi miracoli fra noi.

Il vescovo di Tolosa figlio di un re d'Italia, divenne
per i Francescani non solo un membro illustre del
loro ordine, ma anche il tipo del santo francescano.
La casa d'Angiò ebbe un grandissimo culto per i suoi
due santi, tanto che a Napoli, sotto il regno di Ro-
berto, si moltiplicarono le loro rappresentazioni per
opera d'orefici, pittori e scultori. E a Napoli esiste
ancora a San Lorenzo un quadro di Simone Martini,
rappresentante San Luigi di Tolosa che offre la sua
corona al fratello Roberto. Ad Aix in Provenza è un
piccolo quadro senese anonimo che ricorda il capo-
lavoro di Napoli.

Quivi ancora in Santa Chiara è un affresco molto
guasto che rappresenta San Luigi circondato da tutta
la sua famiglia. A Santa Maria di Donna Regina nel
Giudizio universale i due Santi Luigi sono in piedi
guidando gli eletti verso il premio eterno.

Nel mausoleo della regina Maria, San Luigi è scol-
pito fra i quattordici fratelli, al posto d'onore.

A Santa Chiara, Tino di Camaino ha scolpito nella
tomba del duca e della duchessa di Calabria i due
santi francesi. e così pure nella tomba di Roberto.

Gli artisti, moltiplicando allo sguardo dei fedeli i
santi della casa reale, resero popolare il loro culto.

Così non si può dubitare che i due santi francesi
siano andati in Toscana da Napoli, ma non si può
credere che siano stati portati dagli artisti toscani
che lavorarono in Napoli, perchè Simone Martini non
è mai andato a Napoli, Tino di Camaino vi è morto,
 
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