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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 3.1900

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Fasc. 5-8
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Leonardi, Valentino: Paolo di Mariano Marmoraro, [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.24145#0298

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PAOLO DI MARIANO MARMORARO

'ell'anno 1462 Paolo Taccone andò a Carrara per provvisione
di pietra. A Roma era tornato nel 1463, quando con due carrette
la pietra veniva trasportata in città.1 Paolo, dicono i documenti,
avea provveduto le carrette e il cavallo, e i marmi servivano per
la loggia della Benedizione, che Pio II faceva edificare presso
l'antico San Pietro. Alla loggia della Benedizione in quel tempo
attendevano :2 Pietro Matteo da Brescia per le opere de' mura-
tori, Giovanni, Marco da Fiorenza, Isaia da Pisa e Mino da
Fiesole per quelle del marmo; e Giovanni da Verona piantava
le colonne, Jacopo di Pietrasanta pingeva le basi e le cornici,
Lorenzo di Salvatore e Pagno da Settignano conducevano gli
archi trionfati. Paolo Romano, insieme con Isaia da Pisa, con-
dusse vari lavori dei quali i documenti non portano notizia sicura; da solo egli fece una statua
pagata ai 16 giugno 1464. Intorno la retribuzione di questa statua così parla al folio 231
il registro de' Mandati camerali di quell'anno : « Egregio viro Magistro Paolo Mariani de
Urbe florenos auri de camera 100 -pro residuo complemento eius solutionis salarti et manu-
facturae et magisterii statuae seuymaginis marmore[d.e] per enm factiprò pulpito bcueditionis ».
Residuo, complemento? Statuae seu, myaginis marmoreae? Quale imagine?

Ecco: Paolo nel 1463, ai 4 di luglio, in Tivoli, era per la prima volta pagato del lavoro
fatto in una statua di San Paolo che si dovea porre su le scale della basilica, ponenda super
scalis basilicae. Non bisogna confondere, come si è fatto quasi sempre fin qui, questa statua
con l'altra dell'Apostolo scolpita dall'artista romano e posta «' piedi delle scala della basilica
intorno i primi di dicembre 1461. E' sembra che un simile dubbio preoccupasse anche Antonio
de Latiosis, tesoriere della camera papale, chè, tutte le volte che nomina la nuova statua, ripete
le parole ponendam super scalis, locandam super scalis, per distinguerla appunto dall'altra
dello stesso santo già da due anni posta apedelescale, come dicono i documenti. Ora su le
scale si apriva il pulpito, cui il papa donava tutte le sue cure; non ò però impossibile imaginare
che la statua di San Paolo, per figurare uno degli Apostoli maggiori e un patrono della città,
dovesse levarsi a fianco dell'adito principale della loggia. In tal caso essa poteva egualmente
chiamarsi posta su le scale o nel pulpito, l'una e l'altra dizione risultando indifferente. L'ipo-
tesi è sorretta da'documenti : ancora una volta converrà leggerli in ordine di tempo.

La prima memoria, già da noi richiamata, reca la data dei 4 Luglio 1463, un secondo
pagamento è del Settembre di quell'anno, un altro segue ai 4 Decembre 1463, il quarto avviene
nel Gennaio 1464, l'ultimo è segnato al 4 Febbraio dell'anno medesimo. Ma quest'ultimo docu-

1 Bertolotti, Paolo dì Mariano, nell'Archivio ar-
tistico, archeologico, ecc., della città e provincia di Roma,

anno Vili, voi. IV, fase. 70, pag. 299.

2 Muntz, Les arts à la CourdesPapes, I, pag. 278-283
 
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