Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 3.1900

DOI Heft:
Fasc. 1-4
DOI Artikel:
Toschi, G. B.: Lelio Orsi da novellara pittore es architetto (1511 - 1587)
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.24145#0037

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
Disegno di Lelio Orsi. Museo di Lille

LELIO ORSI DA NOVELLARA

PITTORE ED ARCHITETTO
(1511=1587)

'ELI?Archivio Storico dell'Arte (anno III, fase. IX-X), Enrico
Thode, descritta l'ardita e suntuosa decorazione d'una sala
di palazzo italiano del secolo XVI, opera certa di Lelio Orsi
da Novellara, osservava che gli storici, dopo il Lanzi, scri-
vendo di quell'artista si limitarono a notarne il nome, l'anno
della nascita e quello della morte, cosicché egli divenne
infine un personaggio inconcludente e quasi mitico. Ma colla
scoperta degli affreschi, dovuta al Thode stesso, « si è ora
acquistata una base sicura (concludeva con ragione il critico
tedesco) per giudicare di lui ed essi devono servire come
punto di partenza per ulteriori ricerche ». Col presente scritto
si vorrebbe proseguire nella via aperta dal Thode, che con-
duce, come egli prevedeva, alla identificazione di numerose altre opere del medesimo artista ;
osservando però che se gli affreschi descritti da lui servono per le opere di carattere deco-
rativo, non bastano più per i quadri di figure : per questi proporremo qualche altro
punto di partenza, che conducendo all'accertamento d'altre opere dell'Orsi, permetterà di
vedere uscire dalle nebbie e rassodarsi la personalità d'un artista non indegno del gran secolo
in cui visse.

Prima di parlare delle opere non sarà tuttavia inutile, trattandosi d'un artista così poco
noto, di riassumere quanto di più importante se ne scrisse innanzi al Thode.

Il primo a pubblicarne qualche notizia, ma più d'un secolo dopo la sua morte, fu l'Or-
landi neh1'Abbecedario pittorico, il quale lamenta che nessuno scrittore siasi ricordato di lui;
dice che imparò dal Correggio e dal Buonarroti, sicché divenne correggesco nel colorito c
michelangiolesco nel disegno; aggiunge che praticò f architettura ; accenna a'suoi arabeschi
con bellissimi puttini, ed afferma che i dilettanti sommamente apprezzavano i suoi disegni;
ma non indica nessuna opera in particolare e non ci sa dire di lui se non che l'anno della

L'Arte. Ili, 1.
 
Annotationen