Overview
Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 3.1900

DOI Heft:
Fasc. 5-8
DOI Artikel:
Bibliografia artistica
DOI Seite / Zitierlink:
https://doi.org/10.11588/diglit.24145#0322

DWork-Logo
Überblick
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
BIBLIOGRAFIA ARTISTICA

280

il maestro di donna Regina non ha lasciato alcuna
opera in Toscana, e Giotto, quando fu chiamato a
Napoli, aveva già dipinto la cappella Bardi. Sono
piuttosto da invocare gli stretti rapporti che legavano
la corte di Napoli con le città guelfe di Toscana.
Quanto ad Assisi, la cappella di San Martino fu fon-
data dal cardinal Gentile di Montefiore che ebbe una
parte assai importante nella storia di casa d'Angiò.
E i Bardi poi, che con gli Acciainoli e i Pertizzi te-
nevano le finanze della Sicilia e del Papato, avevano
banco a Napoli, ed erano a Firenze gli agenti di re
Roberto.

Così le due cappelle, in cui l'arte toscana ha cele-
brato i santi di casa d'Angiò appartenevano a due
famiglie del partito angioino. San Luigi re di Francia
e San Luigi vescovo di Tolosa prima d'essere per
l'Italia dei santi francescani sono stati dei santi guelfi.

« Queste apparizioni s'impadronivano delle chiese
toscane in nome della stessa autorità che apriva ai
rappresentanti del re di Sicilia il palazzo del podestà.
Esse parlavano al popolo anche della corte magnifica
che metteva l'arte d'Italia al servizio del lusso di
Francia, esse evocavano per gli spiriti più arditi il
sogno di quella ideal monarchia che Cino da Pistoia
e Dante avevano offerta all'imperatore Enrico, e di
cui Convenevole da Prato, e il Petrarca salutarono i
rappresentanti, in persona di re Roberto; esse appa-
rivano a tutti nella loro nobiltà trionfante, come il
simbolo della potenza religiosa che dava al pio re di
Napoli, vassallo del papa e protettore dei Francescani,
l'egemonia morale di tutta 1' Italia. Firenze coloniz-
zava Napoli coi suoi banchieri e i suoi artisti ; Napoli
conquistava Firenze coi suoi uomini d'arme e i suoi
santi. Quando i pittori spargevano i gigli d'oro sulla
cappa del santo vescovo, o sul mantello del santo re,
riconoscevano la dominazione spirituale della casa
d'Angiò, come lo scudo di Prato sparso di gigli ricor-
dava che la città Toscana si era data senza condizioni
al re francese di Sicilia. Il San Luigi vestito da monaco
che Simone Martini ha dipinto nella cappella d'Assisi,
si stacca sopra una tappezzeria con le armi dei d'Angiò,
come se dietro il suo costume grigio un braccio te-
nesse spiegato il pennone che condusse la lancia del
duca di Calabria contro Castruccio Castracani ».

« Morto Roberto nel 1343, negli anni turbolenti che
seguirono, l'arte si mostrava timidamente e raramente,
ma nella volta dell' Incoronata a Napoli, San Luigi
di Tolosa è gloriosamente consacrato vescovo. Così
nel 1371 un certo Nicola di Tommaso di Firenze in
un trittico rappresentò il vescovo di Tolosa. A Teg-
giano un affresco del 1471 raccoglie San Luigi di To-
losa e San Elzear di Sabran, conte d'Ariano. A Napoli,
ancora, nel Museo, San Luigi è rappresentato in molti
quadri della fine del secolo xv ».

E in Toscana i santi della casa d'Angiò rimasero
popolari anche dopo la cacciata del duca d'Atene. Il

Beato Angelico ha rappresentato San Luigi di Tolosa
in molti quadri di Firenze e di Perugia e San Luigi
re, nell' Incoro7iazione del Loìivre. Benozzo Gozzoli
a Montefalco non si è dimenticato, nel trionfo dell'or-
dine francescano, dei due santi francesi. Il Carpaccio
poi rappresentò San Luigi re, all'Accademia di Ve-
nezia. E a Verona il Cavazzola ha circondato la Ver-
gine dei santi della casa d'Angiò.

Ma non San Luigi re perpetuava attraverso il se-
colo xv il ricordo confuso della casa d'Angiò. E diffi-
cilmente si riconosce il re, fedelmente ritratto da Giotto,
nel personaggio barbuto come un imperatore di Co-
stantinopoli. San Luigi di Tolosa invece, conserva
intatti fino alla fine del Quattrocento, la sua gioventù,
il dolce viso rotondeggiante e la sua cappa coperta
di gigli, ed è rappresentato ancora dal Ghirlandaio
nell'Incoronazione della Vergine a Narni, dallo Spagna
nell'Incoronazione di Trevi, da Filippo Lippi a Città
di Castello, da Pier della Francesca ad Arezzo, da
Donatello a Santa Croce e a Padova, e da molti e
molti artisti maggiori e minori, che hanno sparso il
San Luigi di Tolosa in tutte le Gallerie d'Europa.

«Si direbbe che'i pittori toscani o umbri del se-
colo xv, abbiano ritrovato attraverso la tradizione
francescana e per la loro emozione d'artisti lo stesso
ricordo che i contemporanei ci hanno trasmesso del
giovane santo che passava già come straniero al mondo
dei vivi, e la bellezza del quale aveva meravigliato
coloro che lo avvicinavano.

Certo gl'Italiani che negli ultimi anni del secolo xv
si compiacevano ancora a riprodurre la figura di
San Luigi d'Angiò per la sua bellezza, forse più che
per la sua santità, non pensavano che essi facevano
rivivere un principe della famiglia straniera che aveva
un tempo dominato 1' Italia, e il fratello del re che
era stato nel xiv secolo il più potente protettore delle
lettere e delle arti e quasi un antenato dei Medici.
Ma i gigli che essi continuavano a spargere a piene
mani sul mantello del giovane vescovo, erano ancora
un omaggio incosciente alla casa d'Angiò. Nella per-
sona di San Luigi di Tolosa, i pittori e gli scultori
che lavoravano per le chiese francescane d'Italia hanno
pagato, senza saperlo, alla dinastia francese che aveva
unito per qualche anno la disciplina di San Francesco
e le prime aspirazioni del Rinascimento, il debito che
avevano contratto verso di lei i Francescani e gli ar-
tisti ».

Con queste parole ha termine questo ottimo studio
iconografico sopra un soggetto ben degno di alta con-
siderazione. E lo studio ricco di osservazioni nuove
ed acute, porta un grande contributo all'iconografia
dei santi, non solo per la materia raccolta intorno ai
due santi francesi, ma anche come un esempio per-
fetto di studio iconografico che s'intreccia tanto con
la storia civile.

Art. Jahn Rusconi.
 
Annotationen