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EUGENIO SCHWEITZER
Presso a poco dello stesso tempo deve essere la grande pala d'altare, esposta al n 4.
coli'indicazione : «Maestro incognito della fine del secolo xv ». I caratteri perugineschi, la
forma dell'orecchio e della fronte, tutto mi convince che questa è opera sicura di Galeazzo.
Sul quadro è rappresentata la Madonna della Misericordia venerata dai devoti. Nella
parte superiore alla pala sono Sant'Omobono, Gesù Cristo crocifisso e Sant'Imerio. Le donne
sono fatte come fantocci di legno. Proviene dalla chiesa parrocchiale di San Giovanni in Croce.
Madonna e Santi, di Galeazzo Campi, nel Museo civico, Cremona
Il quadro al n. 8 è dal catalogo attribuito ipoteticamente a Galeazzo, ma a me pare
certo opera svia.
Questa Madonna in trono, proveniente da Sant'Agostino, ha grandi affinità col quadretto
della Galleria Lochis. E su legno, di forma semicircolare: nella parte superiore è molto
ritoccata.
La Beata Vergine, vestita in abito rosso ricamato d'oro, siede su di un trono che ap-
poggia sopra'uno zoccolo dorato. Entro un cerchio, su fondo bene ornato, sono scritte le
parole: «Virgo decus celi, virgo sanctissima ».
Dall'alto del quadro pende un'arancia. Le figure volte di faccia sono di maniera peru-
ginesca. Il quadro è attraente specialmente per la vivezza dei colori.
EUGENIO SCHWEITZER
Presso a poco dello stesso tempo deve essere la grande pala d'altare, esposta al n 4.
coli'indicazione : «Maestro incognito della fine del secolo xv ». I caratteri perugineschi, la
forma dell'orecchio e della fronte, tutto mi convince che questa è opera sicura di Galeazzo.
Sul quadro è rappresentata la Madonna della Misericordia venerata dai devoti. Nella
parte superiore alla pala sono Sant'Omobono, Gesù Cristo crocifisso e Sant'Imerio. Le donne
sono fatte come fantocci di legno. Proviene dalla chiesa parrocchiale di San Giovanni in Croce.
Madonna e Santi, di Galeazzo Campi, nel Museo civico, Cremona
Il quadro al n. 8 è dal catalogo attribuito ipoteticamente a Galeazzo, ma a me pare
certo opera svia.
Questa Madonna in trono, proveniente da Sant'Agostino, ha grandi affinità col quadretto
della Galleria Lochis. E su legno, di forma semicircolare: nella parte superiore è molto
ritoccata.
La Beata Vergine, vestita in abito rosso ricamato d'oro, siede su di un trono che ap-
poggia sopra'uno zoccolo dorato. Entro un cerchio, su fondo bene ornato, sono scritte le
parole: «Virgo decus celi, virgo sanctissima ».
Dall'alto del quadro pende un'arancia. Le figure volte di faccia sono di maniera peru-
ginesca. Il quadro è attraente specialmente per la vivezza dei colori.