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GUSTAVO FRI ZZO NI
mT^ZI^^ caratteristica por l'autore, acqui-
• i a Firenze al prezzo
^SkW^^^^^ E cn' 10,000 franchi, nessuno vi cerchi
SBS^^^^BBI^B^»!'H^fe'lt^^^ H ^a soav^^ delle espressioni di un
3m<m\^ÉmwWK^I^È m':' -trancia, nè la correttezza delle
^MBlff^ti^^^Ml^ìii^^y 4% !■ IH' linee di un Mantegna. Qui tutto
11^mamKffM^m apparisce aspro, caricato, quasi
.. • ^fj^KS^'^^SSI^^m^^l - 8Tottesco- 1-° forme delle teste
J^S^^^BBm^Sjl^^^''i^^^^^KlP-'^B anorma^' ^e mani rozze, le pieghe
MÈ^sS^^imBMSk'mSt\'^^^mSè' '' ' IH dei panni disordinate, le lagrime
P|CTB^KsfiaH^B ili^Mfe-1WfjbSm&i^*jffif scendono sulle guancie dei pian-
^yBBB^^; .;^^^^KHr1 d|||l|Ju genti a guisa di pezzi di cristallo,
^P^ÉHH|HH^^fBBP^ ' tnttl' dei loro visi sono defor-
^^BBBHBii^rjS^MK^^Mj^MB^BIlt Jimà mati dalla violenza ilei dolore;
''IfftTaHESMBÉ^ fi \f ' ibi e non ostante conviene ncono-
P'.m_3| scere che questo quadro raggiunge
^v:-V |^U|^Hj^^HKp^9p: appunto nell'espressione del do-
4NÉsHBHHBnB/ M/ lore una forza, un'efficacia ohe
Ai_Fa»t j£'-ICIIHIHw d lo innalza al livello delle più sen-
ilfwffill^l' Jj^-ffìlffl ^^mffl' MMÌÈ °Pere d'arte. E un'opera da
^»C^-^ijÉi^l^r^I/M§iìù;&mS8ffiì&J. Jl&lfflr, Galleria per eccellenza, passata
' ìnBffii^' M^l^ ■' • • •
wS^Én^^^Kw^^^^M^HII^Ir^ I MÉ 111 Germania a testimoniare una
^j^jWR^m-^^^^ ^.^^^MmHHP^^ÉÉ^-OCMBm volta di più ohe cosa sia il sapore
^^M^Hg^^W^HnlwiBI ^BH^^^Kp del Quattrocento italiano nella
HjB^HffPfyf^^ sua estrinsecazione più genuina.
H^HflH^Bffii^r ^^^^^^H^s^9 m$ Per (lua1ìt" sotto l'aspetto il più
m^Hw^'" J^BHB^^KE^B^^^^BbP selvaggio.
HHHt.p^SÉ/*''-- Quello che da pochi o da nes-
W^F^ ■ MWBaf spettato, ma che a onor del vero
^BRUI i /BmB , v wfl GK^^^H vuole essere qui rivelato, si è la
HBl ,,*'/^BK:-' HHlfc sapiente abnegazione dimostrata
flBtti dipinto pei- parte di un ristaura-
H ' /:'|:a tore italiano, il noto prof. Luigi
BpH^>W*^;"^ÉÈ! jMW Cavenaghi, quando il quadro
F'T^Hyw*' W' uiÉflÉflUHI^I^H Bfc in mano del precedente proprie
■ H Vanno rammentate poi due
IM^ì^'HKP fflS!Mia8^Tffih^^^^n^^^ 1* -mliHii buone tavole del Trecento fra le
! ' iKar '
HsjS^itt a Firenze nel 1891. Sono regi
IjAHRHu HHHj^;-ja|HH|HU^h strato nel catalogo sotto
ISÉHÉKbK^IHR- *HBiHHH!HIHE meri 984 a e 984 b e sotto il nenie
^JfWif'ùI:l—« ^"^^^^^E^ del noto fiorentino Agnolo Gaddi,
col quale già erano conosciute
Fig. 7a. — San Gregorio, di Michele Pacher fino da quando si trovavano nella
chiesa dell'Annunziata. Foggiata
ciascuna in forma ogivale e munita di predella, vedesi nell'una rappresentato il santo vescovo
Nicolò da Bari venerato da un devoto in piccole proporzioni, inginocchiato a' suoi piedi,
nell' altra il giovane guerriero San Giuliano. In ciascuno dei sottoposti gradini due storiette,
GUSTAVO FRI ZZO NI
mT^ZI^^ caratteristica por l'autore, acqui-
• i a Firenze al prezzo
^SkW^^^^^ E cn' 10,000 franchi, nessuno vi cerchi
SBS^^^^BBI^B^»!'H^fe'lt^^^ H ^a soav^^ delle espressioni di un
3m<m\^ÉmwWK^I^È m':' -trancia, nè la correttezza delle
^MBlff^ti^^^Ml^ìii^^y 4% !■ IH' linee di un Mantegna. Qui tutto
11^mamKffM^m apparisce aspro, caricato, quasi
.. • ^fj^KS^'^^SSI^^m^^l - 8Tottesco- 1-° forme delle teste
J^S^^^BBm^Sjl^^^''i^^^^^KlP-'^B anorma^' ^e mani rozze, le pieghe
MÈ^sS^^imBMSk'mSt\'^^^mSè' '' ' IH dei panni disordinate, le lagrime
P|CTB^KsfiaH^B ili^Mfe-1WfjbSm&i^*jffif scendono sulle guancie dei pian-
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P'.m_3| scere che questo quadro raggiunge
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Ai_Fa»t j£'-ICIIHIHw d lo innalza al livello delle più sen-
ilfwffill^l' Jj^-ffìlffl ^^mffl' MMÌÈ °Pere d'arte. E un'opera da
^»C^-^ijÉi^l^r^I/M§iìù;&mS8ffiì&J. Jl&lfflr, Galleria per eccellenza, passata
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^j^jWR^m-^^^^ ^.^^^MmHHP^^ÉÉ^-OCMBm volta di più ohe cosa sia il sapore
^^M^Hg^^W^HnlwiBI ^BH^^^Kp del Quattrocento italiano nella
HjB^HffPfyf^^ sua estrinsecazione più genuina.
H^HflH^Bffii^r ^^^^^^H^s^9 m$ Per (lua1ìt" sotto l'aspetto il più
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W^F^ ■ MWBaf spettato, ma che a onor del vero
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HBl ,,*'/^BK:-' HHlfc sapiente abnegazione dimostrata
flBtti dipinto pei- parte di un ristaura-
H ' /:'|:a tore italiano, il noto prof. Luigi
BpH^>W*^;"^ÉÈ! jMW Cavenaghi, quando il quadro
F'T^Hyw*' W' uiÉflÉflUHI^I^H Bfc in mano del precedente proprie
■ H Vanno rammentate poi due
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! ' iKar '
HsjS^itt a Firenze nel 1891. Sono regi
IjAHRHu HHHj^;-ja|HH|HU^h strato nel catalogo sotto
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col quale già erano conosciute
Fig. 7a. — San Gregorio, di Michele Pacher fino da quando si trovavano nella
chiesa dell'Annunziata. Foggiata
ciascuna in forma ogivale e munita di predella, vedesi nell'una rappresentato il santo vescovo
Nicolò da Bari venerato da un devoto in piccole proporzioni, inginocchiato a' suoi piedi,
nell' altra il giovane guerriero San Giuliano. In ciascuno dei sottoposti gradini due storiette,