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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 3.1900

DOI issue:
Fasc. 1-4
DOI article:
Leonardi, Valentino: Paolo di Mariano Marmoraro, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.24145#0139

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PAOLO DI MARIANO MARMORARO

103

OME tutte le altre sta-
tue di Paolo di Ma-
riano, il San Pietro
presenta lungo il cor-
po e brevi le gambe.
Ha grossa la testa,
tonda e ricciuta, ton-
surata nel centro, là
dove ci si mostra ancora la traccia dell'an-
tico diadema. I riccioli della barba e dei
capelli simili a fiamme cavate dal trapano
con fori profondi hanno forma di elica: in
ciascuna elica, a determinare le treccioline
minori, l'artista ha scalfitto il marmo di
altrettante piccole fiammelle, guizzanti se-
condo la grande fiamma spirale. La fronte
è corrugata; la linea delle orbite, forte, si
avanza quasi a tetto degli occhi sporgenti
dall' orbita profonda, tondeg'gianti, grossi,
quasi bovini.-. Nel globo dell' occhio è se-
gnato il cerchio dell'iride e il punto della
pupilla. Le orecchie sono grandi, traforate
con cura paziente: ben pronunciato il naso
corto e largo, la bocca grande, il collo non
molto lungo. Lunghe sono invece le mani,
dalle vene senili sul dosso eccedenti; le
mani che hanno dita bene articolate, e
unghie larghe, piane, fatte a spatola. La
sinistra porta un libro chiuso da due cer-
niere coperto di una fodera squamosa, Wm^^^JC^t^àm

una fettuccia diagonale. I piedi chiusi ■'■ " ^ ^

distinto gibbose,'le unghie brevi, la » <d>^^Mtffl0flHMÉ08Kfi

cui il labbro superiore si arrovescia. La tu- „ ,. „ n , „ , ,. A/r •

^ Statua di San Paolo, di Paolo di Mariano

nica intiera veste tutto il corpo e le brac- ,„ . .. ,r .. D N

r (Sacnstia Vaticana, Roma)

eia. Le maniche dagli orli alti hanno pie-
ghe frequenti che si contengono e s'incalzano in tal modo che sembra che tutta la manica
troppo lunga sia stata respinta da colui che la vestiva sin verso la spalla. Un cingolo
gira intorno ai fianchi, passa su l'addome in una fibula elissoidale, dove è fermato da un
punzone; la parte rimasta libera è stata poi dallo scultore girata intorno alla cintura medesima.
Sotto del cingolo le pieghe sono frequenti, dure, cannulate, al di sopra piuttosto larghe e
schiacciate seguono la lenta radiatura che si osserva nelle vesti delle statue romane, e, a sommo
del petto, il solito rigonfiamento triangolare. Il mantello poi, lasciando il corpo sino quasi
alla cintura scoperto, s'incrocia sopra le ginocchia, generando pieghe piatte e profonde.
 
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