/ QUADRI DI SCUOLA ITALIANA
nine scolorate, patite e tristi; mentre il Boltraffio sfoggiava di velluti, di damaschi e di
broccati. 1
Giulio Carotti, discorrendo di questa Madonna del Boltraffio,2 nota come in essa si
riveli il periodo romano, in cui il pittore subì F impressione dell'alma Roma e delle forme
ampie e poderose di Michelangelo, di Raffaello e di Sebastiano del Piombo. « Il disegno -
egli scrive - può essere stato eseguito anche lungi da Roma, al ritorno in Lombardia, ma
è innegabile che "il tipo della Madonna sia più formoso e più scultorio ancora del solito,
che la reminiscenza dell' ideale leonardesco sia alterata dalla ricerca di forme più plastiche ».
Imitazione da Palma Vecchio — Collezione di Quincy O. Schaw di Boston
Noi non sappiamo, per vero dire, trovar qui influssi michelangioleschi; e ci domandiamo se
piuttosto il pittore, coll'anclar degli anni, col rallentarsi dei vincoli stretti col divino Leo-
nardo, non abbia cercato d' ingrandire le sue forme, per un moto spontaneo dell'arte sua,
tendente a mettersi all'unisono con quella degli altri, sempre più piena e grandiosa ne lo
avanzar del Cinquecento. La Madonna ci sembra di qualche tempo posteriore all'ancona ese-
guita dal Boltraffio per la famiglia Casio (anno 1500), che si vede oggi nel Louvre a Parigi,
ed anche all'affresco in Sant'Onofrio di Roma. Vi è la formosità e la ricchezza propria
dell'ultimo periodo . dell'operosità del Boltraffio, eli cui abbiamo un saggio, con la data
dell'anno 1508, nella Madonna di Lodi, ora a Presburgo, presso il conte Palffy.
' Non faccio parola qui del quadro attribuito nella perchè è ad evidenza una copia.
Galleria a Cesare da Sesto, rappresentante una Sacra 2 Gallerìe Nazionali Iialiane. Anno IV, 1S98-99.
Famiglia col Bambino dormiente nel seno materno,
L'Arte. Ili, 28.
nine scolorate, patite e tristi; mentre il Boltraffio sfoggiava di velluti, di damaschi e di
broccati. 1
Giulio Carotti, discorrendo di questa Madonna del Boltraffio,2 nota come in essa si
riveli il periodo romano, in cui il pittore subì F impressione dell'alma Roma e delle forme
ampie e poderose di Michelangelo, di Raffaello e di Sebastiano del Piombo. « Il disegno -
egli scrive - può essere stato eseguito anche lungi da Roma, al ritorno in Lombardia, ma
è innegabile che "il tipo della Madonna sia più formoso e più scultorio ancora del solito,
che la reminiscenza dell' ideale leonardesco sia alterata dalla ricerca di forme più plastiche ».
Imitazione da Palma Vecchio — Collezione di Quincy O. Schaw di Boston
Noi non sappiamo, per vero dire, trovar qui influssi michelangioleschi; e ci domandiamo se
piuttosto il pittore, coll'anclar degli anni, col rallentarsi dei vincoli stretti col divino Leo-
nardo, non abbia cercato d' ingrandire le sue forme, per un moto spontaneo dell'arte sua,
tendente a mettersi all'unisono con quella degli altri, sempre più piena e grandiosa ne lo
avanzar del Cinquecento. La Madonna ci sembra di qualche tempo posteriore all'ancona ese-
guita dal Boltraffio per la famiglia Casio (anno 1500), che si vede oggi nel Louvre a Parigi,
ed anche all'affresco in Sant'Onofrio di Roma. Vi è la formosità e la ricchezza propria
dell'ultimo periodo . dell'operosità del Boltraffio, eli cui abbiamo un saggio, con la data
dell'anno 1508, nella Madonna di Lodi, ora a Presburgo, presso il conte Palffy.
' Non faccio parola qui del quadro attribuito nella perchè è ad evidenza una copia.
Galleria a Cesare da Sesto, rappresentante una Sacra 2 Gallerìe Nazionali Iialiane. Anno IV, 1S98-99.
Famiglia col Bambino dormiente nel seno materno,
L'Arte. Ili, 28.