/ QUADRI DI SCUOLA ITALIANA
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Sanudo, pagina ultima). Po-
trebbe quindi assegnarsi il
ritratto a quest' ultimo, e
così la data del dipinto sa-
rebbe prossima alle altre
date de' ritratti di Bernar-
dino Licinio.
Di Sebastiano del Piom-
bo, nome che, come ab-
biamo detto, fu apposto ad
un vero e proprio quadro
del Giorgione, c'è un ritrat-
tone nella galleria di Bu-
dapest ; ed è quello che
proviene dalla collezione
Scarpa, vendutosi pochi
anni fa a Milano come ri-
tratto di Raffaello. Ma giam-
mai Sebastiano del Piombo
avrebbe ritratto il rivale di
Michelangelo, colui che gli
si contrapponeva nella Far-
nesina! Nel 1518, quando
gli affreschi della loggia di
Psiche furono compiuti,
Leonardo Sellajo scriveva
da Roma a Michelangelo:
« E schoperta la volta d'A-
gostino Chigi, cosa vitupe-
rosa a un gran maestro:
peggio che l'ultima stanza
di palazzo [la stanza deIVIn-
cendio di Borgo al Vati-
cano); dimodoché Bastiano
non teme di niente ! » Il ri-
tratto deve essere della
data all'incirca dello sco-
primento di quegli affreschi
(principio del 1518), perchè
già l'influsso di Michelan-
gelo si vede nelle mani
squadrate, nelle dita rettan-
golari di quella che poggia
sur una base e neh' altra
larga e muscolosa. Anche
1......, G. B. Tietolo — Galleria di Budapest
la grandiosità della figura
dal largo petto è michelangiolesca, e il fondo architettonico, semplice nelle linee, grande,
monumentale per l'effetto, è suggerito pure dal potente maestro a Sebastiano. Questi, tuttavia,
non gli aveva sacrificato la sua natura veneziana, onde il suo colore caldo riveste la magra
persona dal tipo di Nazzareno, con lunghe sopracciglia e occhi grandi mandorlati. Nel fondo
Sebastiano si attiene tutto alle reminiscenze del Giorgione : le nubi calde del tramonto
LArte. Ili, 29.
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Sanudo, pagina ultima). Po-
trebbe quindi assegnarsi il
ritratto a quest' ultimo, e
così la data del dipinto sa-
rebbe prossima alle altre
date de' ritratti di Bernar-
dino Licinio.
Di Sebastiano del Piom-
bo, nome che, come ab-
biamo detto, fu apposto ad
un vero e proprio quadro
del Giorgione, c'è un ritrat-
tone nella galleria di Bu-
dapest ; ed è quello che
proviene dalla collezione
Scarpa, vendutosi pochi
anni fa a Milano come ri-
tratto di Raffaello. Ma giam-
mai Sebastiano del Piombo
avrebbe ritratto il rivale di
Michelangelo, colui che gli
si contrapponeva nella Far-
nesina! Nel 1518, quando
gli affreschi della loggia di
Psiche furono compiuti,
Leonardo Sellajo scriveva
da Roma a Michelangelo:
« E schoperta la volta d'A-
gostino Chigi, cosa vitupe-
rosa a un gran maestro:
peggio che l'ultima stanza
di palazzo [la stanza deIVIn-
cendio di Borgo al Vati-
cano); dimodoché Bastiano
non teme di niente ! » Il ri-
tratto deve essere della
data all'incirca dello sco-
primento di quegli affreschi
(principio del 1518), perchè
già l'influsso di Michelan-
gelo si vede nelle mani
squadrate, nelle dita rettan-
golari di quella che poggia
sur una base e neh' altra
larga e muscolosa. Anche
1......, G. B. Tietolo — Galleria di Budapest
la grandiosità della figura
dal largo petto è michelangiolesca, e il fondo architettonico, semplice nelle linee, grande,
monumentale per l'effetto, è suggerito pure dal potente maestro a Sebastiano. Questi, tuttavia,
non gli aveva sacrificato la sua natura veneziana, onde il suo colore caldo riveste la magra
persona dal tipo di Nazzareno, con lunghe sopracciglia e occhi grandi mandorlati. Nel fondo
Sebastiano si attiene tutto alle reminiscenze del Giorgione : le nubi calde del tramonto
LArte. Ili, 29.