^34
ADOLFO VENTURI
rente, il quale stia più in basso della sua figura: la tinta delle carni è leggermente aranciata, il
chiaroscuro nericcio, i capelli roridi e pioventi. Un altro quadro al n. 113 porta il gran nome
di Tiziano, ma invece è di Polidoro Lanzani, come può determinarsi, al confronto d'un'altra
pittura di questo maestro nella Galleria dell'Accademia di Vienna (77 ritrovamento di Mose).
La natura gaudiosa, ma alquanto grossolana, del pittore traspare nel quadro rappresentante
la Madonna adorante il Bambino, e San Giovanni vescovo di Tolosa, della Galleria di Bu-
dapest : il rosso delle carni, il verde con luci d'oro, i contorni nerastri scuri del rosso sono
propri di Polidoro Lanzani, sempre un po' crudo di toni, con le carni che sembrano colorate
a tempera, con vivi lumi sulle carni abbronzate, i quali sembrano derivare più da una luce
prossima di fiamma che da luce diffusa.
Alla scuola veneziana è assegnata una Madonna col Bambino che stende le braccia a
San Francesco, il quale apre le sue come per accoglierlo. Il santo, nelle carni annebbiate,
plumbee, rammenta Gian Battista Moroni (di cui la Galleria conserva tra i quadri non esposti
Ridolfo Ghirlandaio — Galleria di Budapest
un bel ritratto di giovane su un fondo scuro e un San Benedetto, bellissima figura su fondo
verde, che par grana argentata nelle parti in luce), e in generale la scuola del Moretto da
ADOLFO VENTURI
rente, il quale stia più in basso della sua figura: la tinta delle carni è leggermente aranciata, il
chiaroscuro nericcio, i capelli roridi e pioventi. Un altro quadro al n. 113 porta il gran nome
di Tiziano, ma invece è di Polidoro Lanzani, come può determinarsi, al confronto d'un'altra
pittura di questo maestro nella Galleria dell'Accademia di Vienna (77 ritrovamento di Mose).
La natura gaudiosa, ma alquanto grossolana, del pittore traspare nel quadro rappresentante
la Madonna adorante il Bambino, e San Giovanni vescovo di Tolosa, della Galleria di Bu-
dapest : il rosso delle carni, il verde con luci d'oro, i contorni nerastri scuri del rosso sono
propri di Polidoro Lanzani, sempre un po' crudo di toni, con le carni che sembrano colorate
a tempera, con vivi lumi sulle carni abbronzate, i quali sembrano derivare più da una luce
prossima di fiamma che da luce diffusa.
Alla scuola veneziana è assegnata una Madonna col Bambino che stende le braccia a
San Francesco, il quale apre le sue come per accoglierlo. Il santo, nelle carni annebbiate,
plumbee, rammenta Gian Battista Moroni (di cui la Galleria conserva tra i quadri non esposti
Ridolfo Ghirlandaio — Galleria di Budapest
un bel ritratto di giovane su un fondo scuro e un San Benedetto, bellissima figura su fondo
verde, che par grana argentata nelle parti in luce), e in generale la scuola del Moretto da