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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 3.1900

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Fasc. 5-8
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Leonardi, Valentino: Paolo di Mariano Marmoraro, [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.24145#0304

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PAOLO Dì MARIANO MARMORARO

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scultore, ed essa si trova allo sbocco
di un ponte imperiale che corre da
un palazzo memore di delitti e di
donne belle a un castello consape-
vole di tre imperi, in vista del tempio
maggiore del mondo, innanzi alla
città che degrada* da sette colli cinti
di querce e di gloria; il Sant'Andrea
al Ponte Milvio è l'opera più piace-
vole e più aggraziata condotta da
Paolo, quando la fortuna declinava
e declinava la vita, con un tocco
morbido, stanco, quasi senile, tutto
insolito in lui, ed oggi ancora, lag-
giù, lunge dal turbinìo della città, in
mezzo al paese desolato, in un vec-
chio cimitero di pellegrini dimenticati
prima che morti, essa sbuca improv-
visa, bianca tra il verde e l'azzurro,
odorante delle rugiade del mattino
e dei fiori che, in primavera e in
autunno, si affacciano fra le pietre
smosse e le croci abbandonate. E, si
noti, questo cimitero sorse laggiù più
di un secolo dopo che vi si trovava
il tabernacolo, per volontà di Pio V,
che donò quel terreno a San Filippo
Neri per la confraternità della Trinità
dei Pellegrini da quel santo fondata.
Nel vecchio cimitero della Trinità
dei Pellegrini il tabernacolo rimase

intatto finché, distrutto nel i866 da - V Jmm »

un fulmine, che guastò anche la sta-
tua, non venne sostituito JBHHHSRHHRSHH9

che oggi ancora si vede. Dell'antico
tabernacolo un disegno, che ci spiace Statua dj Sant'Andrea, di Paolo di Mariano

non poter riprodurre, si conserva (Cimitero della Trinità dei Pellegrini a Ponte Milvio, Roma)
nella Biblioteca Barberiniana, ed è

interessantissimo, perchè oggi ancora verte la disputa su l'architetto del tabernacolo, che alcuni
vogliono sia Bramante, altri Francesco di Giorgio, altri Bernardo di Forenzo. 1

Il santo è in piedi, e, per il libro chiuso in una mano, per la bocca semiaperta, per gli
occhi pensosi volti a terra, imita nell'attitudine una persona che, ornai raccolti i pensieri,
muova lenta le prime parole alla folla. A un primo osservatore la statua appare proporzio-
nata, cosi bene dalle pieghe è celato il solito difetto dell'arte del Maestro. I capelli, che, lunghi
intorno il collo e le spalle, rendono una specie di casco e celano l'orecchia, sono a pena
graffiti nel marmo, e imitano fiammelle lunghe e larghe, ma alquanto volubili e a foggia
di cordicelle. Fa barba è bifida, densa, lunga; i peli sono scalfitti e fiammeggianti, come pure
quelli dei mustacchi brevi e serrati. Il naso breve, oggi in parte mancante, doveva essere

1 Muntz, Les arls à la Cour des Papes, I, pag. 296. al tabernacolo. Vedi più indietro il documento citato
Noi dal nostro lato notiamo soltanto che Paolo lavorò a pag. 102 di questo volume de L'Arte.

L'Arte. Ili, 34.
 
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