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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 3.1900

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Fasc. 5-8
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Leonardi, Valentino: Paolo di Mariano Marmoraro, [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.24145#0310

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PAOLO DI MARIANO MAR MORAR 0

Mino sembra anelare il cielo e quella di Paolo guardare troppo alla terra. L'angiolo di Paolo
Romano ha la testa più schiacciata; così le gambe sono brevi, e difetti di proporzione si ritro-
vano anche nel piede sinistro troppo grande, e nel giuoco de' muscoli alla gamba, sul mal-
leolo e al ginocchio. I capelli a fiamma sono lievemente attortigliati intorno alla fronte e celano
l'orecchia; la fronte poi è ampia ed ossuta, le ossa orbitali sono forti, il naso è breve, diritto,
largo alle narici come è de' fanciulli. Gli occhi, sporgenti, tagliati rotondi, hanno profondi i
solchi sotto le orbite; la bocca semiaperta ha la fossa sotto il labbro inferiore; il mento eccede
fra il grasso del volto. Il collo largo rende visibile il muscolo sterno-mastoideo : il torace
è forte, il seno turgido, le ali a molti ordini di penne. L'appiccatura del braccio è alquanto

Gruppo di angioli di Paolo di Mariano e di Mino da Fiesole
Frontone e fregio di Paolo di Mariano (?). (San Giacomo degli Spagnuoli, Roma)

acuta; la mano, lunga, ha lunghe le dita, ma meravigliosa è l'unghia del pollice, larga e breve,
docile nella curva alla carne. La tunica costretta al seno da un nastro, imita in parte il colpos
greco, e la pieg'a trita fa evidente la coscia destra e il garetto. Dietro, uno svolazzo di man-
tello gira ancora in pieghe finissime; ma nella parte inferiore della tunica, sul fondo del fron-
tone, le pieghe sono larghe, intime, cannulate.

Nell'angiolo di Mino, invece, la testa è molto rilevata e proporzionata al corpo ed al
collo. Ma le spalle sono ricurve, le braccia lunghissime, e il piede sinistro non è stato iscol-
pito, e nel destro mancano affatto le proporzioni. I capelli ricciuti lasciano alquanto libere le
tempie, la fronte è però larga ed aperta; il naso, che sembra aspirare l'aria dalle piccole
narici, è acuto; fini sono il setto nasale e la linea dell'orbita. Gli occhi hanno forma di man-
dorla; l'orecchia è molto grande; la bocca ha labbra sinuose e mento arguto. Il collo è lungo,
il seno turgido, le ali sono lunate a quattro ordini di penne gradatamente lunghette. L'appic-
catura del braccio è ottusa e fuggevole; le mani sono sproporzionate e hanno dita così lunghe
e così ossute che piuttosto sembrano artigli. Il piede è tozzo con vene eccedenti, dita quasi
eguali e poco distinte. Sembra che Mino nel drappeggiare non abbia voluto dimostrare la ten-
denza che avrebbe seguito più tardi: le pieghe sono frequenti e sottili, ma solo presso la cin-
tola appaiono radianti a mo' delle barbe intorno l'occhio centrale nelle penne del pavone.
 
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