MISCELLANEA
nell'Accademia di Agrum, segnato FILIPVS . MA-
ZOLA • P • P •, dobbiamo pure aggiungere il maggior
quadro di lui nella Galleria di Parma, indicato sin
qui come opera di Cristoforo Caselli, detto dei Tem-
perelli.1 È quello proveniente dalla chiesa della Cer-
tosa presso Parma, e che rappresenta la Vergine in
trono, coi SS. Girolamo e Gio. Battista ai lati. Basta
volgere gli occhi agli altri quadri firmati da Filippo
Mazzola, nella stessa pinacoteca, per accorgersi delle
identità di forme tra quelli e questo, che, se si para-
gona invece col prossimo dipinto del Caselli, mostrerà
notevolissime differenze con esso, specialmente nel
prospettive dipinte ad olio su tela, attribuite alla scuola
romana del secolo xvni, rappresentanti l'interno delle
basiliche romane di San Pietro e di San Paolo, che
per la grazia e la finitezza colla quale sono condotte
meritano di essere presentate in riproduzione ai let-
tori dell'Arie.
Sarebbe troppo ardito attribuire i due quadri alla
mano di Giovanni Paolo Pannini, che spirito inquieto
e grandioso avrebbe cercato ben maggiori effetti e
contrasti di luce, né si sarebbe accontentato delle figu-
rette gentili delle dame e dei cicisbei, ma avrebbe fatte
muovere sotto le grandi arcate le processioni magni-
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Veduta della basilica di San Pietro (Collezione Fritz Kòchling)
colorito vivissimo, veramente veneziano, nel Caselli. Il fiche e le turbe plaudenti come nei suoi capolavori di
Mazzola ne' suoi quadri sacri, nelle sue pale d'altare, simil genere che si ammirano al Louvre. Pure non si
ha invece un colorito arido, così che le sue figure può disconoscere nei due quadretti l'influsso che egli
sembrano di terracotta tinta da leggiere patine. La esercitò nello studio prospettico dei monumenti romani ;
ricchezza fastosa del Caselli non è nel Mazzola, sem- sarà quindi opportuno attribuirli alla sua scuola,
plice, quasi disadorno. Se l'interno di San Pietro, toltene le figurette in
Potremo continuare il paragone, anche ne' più mi- costume del settecento, è quale si vede ancora oggi,
miti particolari; ma ci sembra superfluo, tanto risulta di ben maggiore importanza è la prospettiva dell'in-
evidente, anche per la sola riproduzione del quadro, terno di San Paolo nella sua antica forma basilicale
la giustezza dell'attribuzione a Filippo Mazzola. prima dell'incendio. Con dolore si confronta l'augusta
V. semplicità del tempio cristiano riprodotta già dal pro-
spettico del secolo scorso collo spettacolo freddo e in-
Due prospettive della scuola del Pannini. — significante che oggi ci offre la maggior navata di
Il signor Fritz Kòchling, appassionato raccoglitore di San Paolo nella ricostruzione del Poletti. Certo le
cose d'arte, residente a Milano, comprò all'asta della donne, i cavalieri, li abatini che passeggiano per la
Collezione Contarmi, tenutasi il 22 marzo 1892, due chiesa con fare e atteggiamenti da minuetto si sareb-
-- bero trovati più a loro agio in quella grande sala da
1 Corrado Ricci, La R. Galleria di Parma. Parma, Battei. ballo che è Oggi il San Paolo romano ; noi invece in-
nell'Accademia di Agrum, segnato FILIPVS . MA-
ZOLA • P • P •, dobbiamo pure aggiungere il maggior
quadro di lui nella Galleria di Parma, indicato sin
qui come opera di Cristoforo Caselli, detto dei Tem-
perelli.1 È quello proveniente dalla chiesa della Cer-
tosa presso Parma, e che rappresenta la Vergine in
trono, coi SS. Girolamo e Gio. Battista ai lati. Basta
volgere gli occhi agli altri quadri firmati da Filippo
Mazzola, nella stessa pinacoteca, per accorgersi delle
identità di forme tra quelli e questo, che, se si para-
gona invece col prossimo dipinto del Caselli, mostrerà
notevolissime differenze con esso, specialmente nel
prospettive dipinte ad olio su tela, attribuite alla scuola
romana del secolo xvni, rappresentanti l'interno delle
basiliche romane di San Pietro e di San Paolo, che
per la grazia e la finitezza colla quale sono condotte
meritano di essere presentate in riproduzione ai let-
tori dell'Arie.
Sarebbe troppo ardito attribuire i due quadri alla
mano di Giovanni Paolo Pannini, che spirito inquieto
e grandioso avrebbe cercato ben maggiori effetti e
contrasti di luce, né si sarebbe accontentato delle figu-
rette gentili delle dame e dei cicisbei, ma avrebbe fatte
muovere sotto le grandi arcate le processioni magni-
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Veduta della basilica di San Pietro (Collezione Fritz Kòchling)
colorito vivissimo, veramente veneziano, nel Caselli. Il fiche e le turbe plaudenti come nei suoi capolavori di
Mazzola ne' suoi quadri sacri, nelle sue pale d'altare, simil genere che si ammirano al Louvre. Pure non si
ha invece un colorito arido, così che le sue figure può disconoscere nei due quadretti l'influsso che egli
sembrano di terracotta tinta da leggiere patine. La esercitò nello studio prospettico dei monumenti romani ;
ricchezza fastosa del Caselli non è nel Mazzola, sem- sarà quindi opportuno attribuirli alla sua scuola,
plice, quasi disadorno. Se l'interno di San Pietro, toltene le figurette in
Potremo continuare il paragone, anche ne' più mi- costume del settecento, è quale si vede ancora oggi,
miti particolari; ma ci sembra superfluo, tanto risulta di ben maggiore importanza è la prospettiva dell'in-
evidente, anche per la sola riproduzione del quadro, terno di San Paolo nella sua antica forma basilicale
la giustezza dell'attribuzione a Filippo Mazzola. prima dell'incendio. Con dolore si confronta l'augusta
V. semplicità del tempio cristiano riprodotta già dal pro-
spettico del secolo scorso collo spettacolo freddo e in-
Due prospettive della scuola del Pannini. — significante che oggi ci offre la maggior navata di
Il signor Fritz Kòchling, appassionato raccoglitore di San Paolo nella ricostruzione del Poletti. Certo le
cose d'arte, residente a Milano, comprò all'asta della donne, i cavalieri, li abatini che passeggiano per la
Collezione Contarmi, tenutasi il 22 marzo 1892, due chiesa con fare e atteggiamenti da minuetto si sareb-
-- bero trovati più a loro agio in quella grande sala da
1 Corrado Ricci, La R. Galleria di Parma. Parma, Battei. ballo che è Oggi il San Paolo romano ; noi invece in-