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GUSTAVO FUI ZZO IVI
improntato della consueta sigla
(eh' è quella stessa che suole figu-
rare come attributo di San Bernar-
dino) e con la sua fascia infantile a
mezza vita, è precisamente quale
si riscontra in altri dipinti dell'età
matura del Borgognone, massime
in una tavola di una Madonna fra
sei santi e un devoto benedetto
dal Bambino, da parecchi anni
passata in proprietà privata in
Inghilterra.
Non è guari dissimile d'altronde
la figura del Bambino in una ta-
vola verosimilmente dello stesso
periodo, che il Bertini incorporò
alla Pinacoteca facendone l'acqui-
sto presso la locale Congrega-
zione di carità. E quella che vedesi
raffigurata nella unita tavola 6a.
Per quanto non ci consti per quale
luogo il pittore l'avesse dipinta e
in quali circostanze, pure il pri-
meggiare che vi fa la figura di
San Rocco permette di arguire
fosse stata eseguita neh1' occa-
sione di qualche epidemia, cioè
come voto di qualche committente
religioso a scongiurare la diffu-
sione della peste o a titolo di
ringraziamento per esserne scam-
pato felicemente.
La sua espressione è dolce e
sommessa, a seconda del consueto
ideale del buon Borgognone; il
gesto col quale egli addita il
gruppo celestiale, sorgente dalle
nubi, sembra indicare ai devoti
ch'è di là che scende la benedi-
zione su questa terra. Deliziosa
per sè la composizione della di-
vina Madre che allarga le braccia
sui due puttini, Gesù che alza la
destra a benedire e il San Gio-
vannino, già tutto compreso del
rispetto dovuto a Colui del quale
ebbe a dire, adulto, ch'egli non
sarebbe stato degno di allacciare
i legami de' suoi calzari.
Fig. 6* - San Rocco e la Madonna con Gesù e San Giovanni La tavola è interessante anche
(Pinacoteca di Brera) pel suo sfondo a paese accidentato.
GUSTAVO FUI ZZO IVI
improntato della consueta sigla
(eh' è quella stessa che suole figu-
rare come attributo di San Bernar-
dino) e con la sua fascia infantile a
mezza vita, è precisamente quale
si riscontra in altri dipinti dell'età
matura del Borgognone, massime
in una tavola di una Madonna fra
sei santi e un devoto benedetto
dal Bambino, da parecchi anni
passata in proprietà privata in
Inghilterra.
Non è guari dissimile d'altronde
la figura del Bambino in una ta-
vola verosimilmente dello stesso
periodo, che il Bertini incorporò
alla Pinacoteca facendone l'acqui-
sto presso la locale Congrega-
zione di carità. E quella che vedesi
raffigurata nella unita tavola 6a.
Per quanto non ci consti per quale
luogo il pittore l'avesse dipinta e
in quali circostanze, pure il pri-
meggiare che vi fa la figura di
San Rocco permette di arguire
fosse stata eseguita neh1' occa-
sione di qualche epidemia, cioè
come voto di qualche committente
religioso a scongiurare la diffu-
sione della peste o a titolo di
ringraziamento per esserne scam-
pato felicemente.
La sua espressione è dolce e
sommessa, a seconda del consueto
ideale del buon Borgognone; il
gesto col quale egli addita il
gruppo celestiale, sorgente dalle
nubi, sembra indicare ai devoti
ch'è di là che scende la benedi-
zione su questa terra. Deliziosa
per sè la composizione della di-
vina Madre che allarga le braccia
sui due puttini, Gesù che alza la
destra a benedire e il San Gio-
vannino, già tutto compreso del
rispetto dovuto a Colui del quale
ebbe a dire, adulto, ch'egli non
sarebbe stato degno di allacciare
i legami de' suoi calzari.
Fig. 6* - San Rocco e la Madonna con Gesù e San Giovanni La tavola è interessante anche
(Pinacoteca di Brera) pel suo sfondo a paese accidentato.