LE MINIATURE FERRARESI DELLA BIBLIOTECA VATICANA
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delle pitture, che io credo possano dirsi
uscite dal loro pennello, che per mezzo del
linguaggio gelido del documento d'archi-
vio. La maniera del maestro miniatore del
Breviario certosino della Biblioteca Estense
ci si rivela subito con tutte le sue carat-
teristiche, fin dal primo foglio della Divina
Commedia della Vaticana. Neil' adorna-
mento di questo primo foglio si mostra in
tutta la sua bellezza l'arte del miniatore fer-
rarese, che non volle lasciar traccia del suo
nome in alcuna parte dell'opera faticosa,
nè al margine delle storie, nè fra i meandri
dei fregi marginali. Subito nella prima sto-
ria però ci si presenta come il miniatore
maestro che guidò all' opera i suoi com-
pagni ed allievi. Egli sa così bene e così
ingenuamente piegare l'arte sua di ador-
natore a ciò che il poeta ha voluto signifi-
care, che si vede con quanto amore egli si
è posto all'opera, e si comprende subito
ch'egli trae le forze per dirigere la lunga
bisogna dal poema stesso.
Nella decorazione che recinge il primo
foglio, frammezzo agli ornati intrecciati
alla ferrarese con rami d'albero, sono me-
daglioni con i terrori del poeta smarrito
e coli' apparizione di Beatrice a Virgilio, Fig. 2 — Guglielmo Giraldi
ch'ella prega di assistere il suo diletto. Miniatura nel codice urbinate lat. 365, fol. 6 v.
■vr -i 1 j-j j- t • > 1 1 (Biblioteca Vaticana)
Nel mezzo, splendida di colon, e la grande . ^ ,. ~ T \-l • ,t j- t ^
Divina Commedia: Caronte. 1 neghittosi (/«_/., 1, 1-106)
storia: Virgilio che si presenta soccorritore
a Dante contro l'assalto delle tre fiere. La selva selvaggia è in ombra, ma dietro alla cresta
dei monti sorge la gloria giuliva del sole nella frescura del mattino, -di» cui apparisce tutta
umida la pendice erbosa del gran monte. Risplendono dorate le nubi e le chiome degli alberi,
lungo i ciglioni e le rupi violette, fra cui s'apre la voragine infernale.
Tutt'intorno alla storia un gran fregio cinge il foglio e nell'intreccio dei suoi rami si
innestano i medaglioni con Dante e Beatrice, che s'alternano con piccoli riquadri con entro
animali diversi, come cardellini, conigli, scimmie. Sotto, tra i fregi, s'apre una magnifica porta;
fra le colonne corinzie bianche e violette, avvinte le une alle altre dai nastri turchini della
Giarrettiera d'Inghilterra, sta un'aquila che regge cogli artigli lo stemma dei Signori d'Urbino
e leva il capo coronato verso il grande architrave, dove sta scritta a lettere d'oro l'iscri-
zione in onore del magnifico Federigo, committente dell'opera: « Divus Fidericus Urbini Dux
Illustrissimus Belli FulgurEtPacis Et Patriae Pius Pater». Davanti all'iscrizione un putto regge
con la destra l'impresa della celebre coppella con le fiamme e con la sinistra un ramo d'alloro.
Negli spazi, fra i medaglioni ed i piccoli riquadri, sta la selva dei rami bianchi che spiccano
su fondi rossi, turchini e verdi sparsi di puntini bianchi.
L'arte del miniatore se è grande nell'ornamento si mostra anche più luminosamente nella
composizione delle storie. Egli è sempre straordinariamente corretto e preciso nel disegnare e
nel colorire, e si studia di ridare, per quanto gli è possibile, fedelmente il vero ; tutti caratteri
questi comuni ai buoni maestri ferraresi, sempre composti, precisi, minuziosi e studiosissimi della
natura.
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delle pitture, che io credo possano dirsi
uscite dal loro pennello, che per mezzo del
linguaggio gelido del documento d'archi-
vio. La maniera del maestro miniatore del
Breviario certosino della Biblioteca Estense
ci si rivela subito con tutte le sue carat-
teristiche, fin dal primo foglio della Divina
Commedia della Vaticana. Neil' adorna-
mento di questo primo foglio si mostra in
tutta la sua bellezza l'arte del miniatore fer-
rarese, che non volle lasciar traccia del suo
nome in alcuna parte dell'opera faticosa,
nè al margine delle storie, nè fra i meandri
dei fregi marginali. Subito nella prima sto-
ria però ci si presenta come il miniatore
maestro che guidò all' opera i suoi com-
pagni ed allievi. Egli sa così bene e così
ingenuamente piegare l'arte sua di ador-
natore a ciò che il poeta ha voluto signifi-
care, che si vede con quanto amore egli si
è posto all'opera, e si comprende subito
ch'egli trae le forze per dirigere la lunga
bisogna dal poema stesso.
Nella decorazione che recinge il primo
foglio, frammezzo agli ornati intrecciati
alla ferrarese con rami d'albero, sono me-
daglioni con i terrori del poeta smarrito
e coli' apparizione di Beatrice a Virgilio, Fig. 2 — Guglielmo Giraldi
ch'ella prega di assistere il suo diletto. Miniatura nel codice urbinate lat. 365, fol. 6 v.
■vr -i 1 j-j j- t • > 1 1 (Biblioteca Vaticana)
Nel mezzo, splendida di colon, e la grande . ^ ,. ~ T \-l • ,t j- t ^
Divina Commedia: Caronte. 1 neghittosi (/«_/., 1, 1-106)
storia: Virgilio che si presenta soccorritore
a Dante contro l'assalto delle tre fiere. La selva selvaggia è in ombra, ma dietro alla cresta
dei monti sorge la gloria giuliva del sole nella frescura del mattino, -di» cui apparisce tutta
umida la pendice erbosa del gran monte. Risplendono dorate le nubi e le chiome degli alberi,
lungo i ciglioni e le rupi violette, fra cui s'apre la voragine infernale.
Tutt'intorno alla storia un gran fregio cinge il foglio e nell'intreccio dei suoi rami si
innestano i medaglioni con Dante e Beatrice, che s'alternano con piccoli riquadri con entro
animali diversi, come cardellini, conigli, scimmie. Sotto, tra i fregi, s'apre una magnifica porta;
fra le colonne corinzie bianche e violette, avvinte le une alle altre dai nastri turchini della
Giarrettiera d'Inghilterra, sta un'aquila che regge cogli artigli lo stemma dei Signori d'Urbino
e leva il capo coronato verso il grande architrave, dove sta scritta a lettere d'oro l'iscri-
zione in onore del magnifico Federigo, committente dell'opera: « Divus Fidericus Urbini Dux
Illustrissimus Belli FulgurEtPacis Et Patriae Pius Pater». Davanti all'iscrizione un putto regge
con la destra l'impresa della celebre coppella con le fiamme e con la sinistra un ramo d'alloro.
Negli spazi, fra i medaglioni ed i piccoli riquadri, sta la selva dei rami bianchi che spiccano
su fondi rossi, turchini e verdi sparsi di puntini bianchi.
L'arte del miniatore se è grande nell'ornamento si mostra anche più luminosamente nella
composizione delle storie. Egli è sempre straordinariamente corretto e preciso nel disegnare e
nel colorire, e si studia di ridare, per quanto gli è possibile, fedelmente il vero ; tutti caratteri
questi comuni ai buoni maestri ferraresi, sempre composti, precisi, minuziosi e studiosissimi della
natura.