LE MINIATURE FERRARESI DELLA BIBLIOTECA VATICANA
349
un'ampia veste turchina di forma flHIHHHHHHH|
talare. Nella faccia a forti ombre,
nel taglio degli occhi e sopra tutto
nel colore della pelle, che è giallo ' .. ■
con forti lumeggiature aranciate,
in tutto lo spirito con cui è dise-
gnata e dipinta la figurina, si ino-
stra una stretta relazione con le
ligure del primo dei miniatori del : ' \
Decretimi Gratiani. Guglielmo Gi- "-^S^Z^^^^^Pj1.^^
raldi, miniatore dei codici irbinati .-^
della Vaticana, ed il primo dei mi- ;/^L. x* , '}■££
niatori del Decn Grat, mi non Àa-/^^^^wBBfc
possono essere che una stessa e /~
identica persona. Le mini _^fi^ ^Bfl^^^^
Breviario della Biblioteca Estense WT?,à^JwLJ:' " '
sono il legame che unisce fra loro -ri^4^- ^TaL - "%
queste opere diverse d'uno stesso /- f
autore. W k «é
Intorno al maestro principale H f Jf^_Si:^
si stringono gli allievi ed i garzoni ;i<-J|l v jtàjfoÀ ""J' '
e tutti assiemo riescono a coi ^'V^IÌ ' '** ^fÉ'lw^ ìì$
a fine queste opere difficili e lungi "V t. : mi - L_ M iRJjÉÌf ''
Vedremo nei codici urbinati. £ MM^ 'T^ffì ?igB
vicino a Guglielmo ed a suo nipote, ^^wJh l«
un altro miniatore, anch'esso * ;v _ '^LyJfi
scuola ferrarese, che per la maesti : Mu 'Jr-m0^^
dell'arte non può porsi senz'altro fra *B B •■ ..-^^ .1?
gì' imitatori del Giraldi, ma che però WÉB
non può nemmeno considerarsi W 's^*^^ - ---J^wl'
come indipendente da lui. -^T
Il primo dei maestri miniatori : ^s :\ s** ■ -*~s>'> >
di questi codici ha saputo trasfon- ^^^^^mmmmmmm^mm^m
dere qualcosa dell'arte sua in tutti Fjg_ 4 _ Alessandro Giraldi
quelli che collaboravano all'opera Miniatura nel codice urbinate lat. 365, fol. 9
o la continuavano. Il suo disegno è (Biblioteca Vaticana)
bene spesso scorretto, come a fo- Divina Commedia: Le grandi anime del Limbo (In/., IV, 82-99)
glio 49 della Divina Commedia, dov'è
Dante che parla col propagginato Niccolò III ; orbene, le scorrezioni del suo disegno hanno
particolarità e caratteristiche così singolari, che traspaiono ad ogni istante nelle storie dipinte
dagli altri miniatori suoi seguaci. Non di rado Guglielmo ammette senz'altro gli allievi a
lavorare con lui alla stessa storia; egli disegna le figure, le colorisce in parte e poi lascia
che i giovani conducano a termine il lavoro. Nella storia a foglio 28 della Divina Commedia,
dove i due poeti stanno presso all'arca che racchiude lo spirito di papa Anastasio II, l'opera
dello scolaro è evidente, ma il maestro non gli si è scostato da lato e ne ha guidato ogni
pennellata. Il disegno è tutto del maestro ; basta a dimostrarlo la finezza ed il sentimento con
cui è delineata la desolata faccia di Dante. Il disegno del paesaggio, dell'arca, è tutto suo,
ma nel colore v'è qualcosa d'incerto, v'è anzi quel che di filaccioso che vediamo nelle miniature
d'uno degli scolari ch'io designo convenzionalmente, per poterlo distinguere dai compagni, col
nome di Violaceo I. Altre volte invece egli ha lasciato le briglie sul collo all'allievo e s'è
accontentato di disegnare appena qualche parte fra le più interessanti, come per salvare l'opera
L'Arte. Ili, 44.
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un'ampia veste turchina di forma flHIHHHHHHH|
talare. Nella faccia a forti ombre,
nel taglio degli occhi e sopra tutto
nel colore della pelle, che è giallo ' .. ■
con forti lumeggiature aranciate,
in tutto lo spirito con cui è dise-
gnata e dipinta la figurina, si ino-
stra una stretta relazione con le
ligure del primo dei miniatori del : ' \
Decretimi Gratiani. Guglielmo Gi- "-^S^Z^^^^^Pj1.^^
raldi, miniatore dei codici irbinati .-^
della Vaticana, ed il primo dei mi- ;/^L. x* , '}■££
niatori del Decn Grat, mi non Àa-/^^^^wBBfc
possono essere che una stessa e /~
identica persona. Le mini _^fi^ ^Bfl^^^^
Breviario della Biblioteca Estense WT?,à^JwLJ:' " '
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queste opere diverse d'uno stesso /- f
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Intorno al maestro principale H f Jf^_Si:^
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e tutti assiemo riescono a coi ^'V^IÌ ' '** ^fÉ'lw^ ìì$
a fine queste opere difficili e lungi "V t. : mi - L_ M iRJjÉÌf ''
Vedremo nei codici urbinati. £ MM^ 'T^ffì ?igB
vicino a Guglielmo ed a suo nipote, ^^wJh l«
un altro miniatore, anch'esso * ;v _ '^LyJfi
scuola ferrarese, che per la maesti : Mu 'Jr-m0^^
dell'arte non può porsi senz'altro fra *B B •■ ..-^^ .1?
gì' imitatori del Giraldi, ma che però WÉB
non può nemmeno considerarsi W 's^*^^ - ---J^wl'
come indipendente da lui. -^T
Il primo dei maestri miniatori : ^s :\ s** ■ -*~s>'> >
di questi codici ha saputo trasfon- ^^^^^mmmmmmm^mm^m
dere qualcosa dell'arte sua in tutti Fjg_ 4 _ Alessandro Giraldi
quelli che collaboravano all'opera Miniatura nel codice urbinate lat. 365, fol. 9
o la continuavano. Il suo disegno è (Biblioteca Vaticana)
bene spesso scorretto, come a fo- Divina Commedia: Le grandi anime del Limbo (In/., IV, 82-99)
glio 49 della Divina Commedia, dov'è
Dante che parla col propagginato Niccolò III ; orbene, le scorrezioni del suo disegno hanno
particolarità e caratteristiche così singolari, che traspaiono ad ogni istante nelle storie dipinte
dagli altri miniatori suoi seguaci. Non di rado Guglielmo ammette senz'altro gli allievi a
lavorare con lui alla stessa storia; egli disegna le figure, le colorisce in parte e poi lascia
che i giovani conducano a termine il lavoro. Nella storia a foglio 28 della Divina Commedia,
dove i due poeti stanno presso all'arca che racchiude lo spirito di papa Anastasio II, l'opera
dello scolaro è evidente, ma il maestro non gli si è scostato da lato e ne ha guidato ogni
pennellata. Il disegno è tutto del maestro ; basta a dimostrarlo la finezza ed il sentimento con
cui è delineata la desolata faccia di Dante. Il disegno del paesaggio, dell'arca, è tutto suo,
ma nel colore v'è qualcosa d'incerto, v'è anzi quel che di filaccioso che vediamo nelle miniature
d'uno degli scolari ch'io designo convenzionalmente, per poterlo distinguere dai compagni, col
nome di Violaceo I. Altre volte invece egli ha lasciato le briglie sul collo all'allievo e s'è
accontentato di disegnare appena qualche parte fra le più interessanti, come per salvare l'opera
L'Arte. Ili, 44.