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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 3.1900

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Fasc. 10-12
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Hermanin, Federico: Le miniature ferraresi della Biblioteca Vaticana
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https://doi.org/10.11588/diglit.24145#0411

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366

FEDERICO HERMANIN

Foglio 36 — Miniatura di Guglielmo Gir aldi (In/., XIV, 1 -1 5).

I violenti, con le carni arrossate e sparse di piccole fiamme che piovono dal cielo, giacciono
nell'arena.

Foglio 38 v. — Miniatura di Guglielmo Gir aldi (In/., XV, 16-124).

Dante, triste e a testa china, cammina ascoltando Brunetto Latini che gl'i parla. Squadre di dan-
nati fuggono sotto il terribile imperversare della furia del fuoco.

Foglio 41. — Miniatura di Guglielmo Giraldi (In/., XVI, 1-87).

Dante e Virgilio parlano con Guido Guerra, Tegghiaio Aldobrandi e Jacopo Rusticucci, che scon-
tano sotto il fuoco il peccato d'essere stati violenti contro natura.

Foglio 43 v. — Miniatura di Alessandro Giraldi (In/, XVI, io6-114).

Dante parla con tre usurai che stanno seduti su di uno scoglio. Essi hanno al collo grandi borse,
di cui ciascuna porta uno stemma con la figura di un animale. Quello col leone turchino è un Gian-
figliazzi, quello coll'oca bianca Ciappo Ebriachi e quello con la scrofa azzurra Reginaldo Scrovigni.
Nello sfondo della storia si vede Virgilio che col cordone francescano di Dante fa segno a Gerione,
che sbuca su non si capisce bene se dall'acqua o dall'aria.

Foglio 46. — Miniatura del Violaceo II (In/., XVII, 79-136).

Gerione che trasporta sul dorso i due poeti, nuotando su di un fiume che si perde lontano fra
i monti. Ha testa e torso di vecchio robusto; il resto del corpo è di drago verde, e la coda all'estre-
mità gli si apre con una gran bocca spalai cata e armata di acutissimi denti; nessuna traccia sul suo
corpo di nodi e di rotelle.

Foglio 46 v. — Miniatura di Guglielmo Giraldi, con Valuto del Violaceo II (In/., XVIII, 22-39).

Malebolge. Rappresentazione curiosissima, specialmente per il modo con cui sono raffigurate
le schiere dei dannati frustati dai demoni. Sono lunghe superficie di teste, tutte bionde, pigiate le une
contro le altre come i ciottoli di un selciato. Fra centinaia di teste bionde se ne contano a mala
pena quattro di pelo scuro e tre chercute. I miniatori hanno posto gran cura nel rappresentare i pon-
ticelli che congiungono una bolgia con l'altra.

Foglio 49. — Miniatura di Guglielmo Giraldi (In/., XIX, 22-120).

I simoniaci. Dante e Virgilio sono raffigurati in tre momenti distinti: sull'arco del ponticello, dal
quale guardano nella bolgia, poi Virgilio che porta Dante in braccio e poi i due poeti vicino agli
infelici propagginati. Dante china il capo per sentire le parole di papa Niccolò IL

Foglio 5 1 v. — Miniatura di Alessandro Giraldi (In/, XIX, 121-133).

I due poeti abbandonano la bolgia dei simoniaci salendo su per i dirupi.

Foglio 52. — Miniatura di Alessandro Giraldi (In/., XX, 1-30).

GÌ' indovini. Uomini e donne in lunghe schiere. Hanno tutti il capo stravolto sulle spalle. Su di
un alto dirupo stanno Virgilio e Dante. Le figure sono tutte della stessa altezza, le donne tutte bionde.
Foglio 54 v. — Miniatura del Violaceo II (In/., XXI, 1-45).

I barattieri. Tre diavoli stanno sul margine del lago di pece e si mostrano vicendevolmente
un'anima che caccia fuori il capo per prender aria. I due poeti stanno presso un demonio che getta
giù un'anima nella pece.

Foglio 57 v. — Miniatura del Violaceo II (In/., XXII, 46-120).

Dante e Virgilio discorrono con un'anima stretta dai demoni. Poco più in là si vede il Navar-
rese che si getta nella pece.

Foglio 60 v. — Miniatura di Guglielmo Giraldi e di Alessandro, clic ha dipinto il paese (In/., XXIII,
58-126).

Gl'ipocriti nelle gravi cappe. Caifas crocifisso in terra.

Foglio 63 v. — Miniatura di Alessandro Giraldi, con l'aiuto del Violaceo II (In/, XXIV, n 8-1 51)
I ladri. I poeti parlano con Vanni Fucci, cui due serpi s'annodano sul ventre; la bolgia si perde
all'infinito, tutta sparsa di serpi e di fiamme.

Foglio 66 v. — Miniatura di Guglielmo Giraldi (In/., XXV, 1-151).

Presso Dante, che sta sbigottito, Agnolo Brunelleschi si tramuta in ramarro; egli ha già mutato
il tronco, le cosce e la parte superiore delle braccia. Vanni Fucci alza verso il cielo le mani piegate
 
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