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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 3.1900

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Fasc. 10-12
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Venturi, Adolfo: La pittura parmigiana nel secolo XV
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https://doi.org/10.11588/diglit.24145#0423

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ADOLFO VENTURI

affreschi delle due cappelle della cattedrale: un cx-voto in San Girolamo, oratorio fondato
dai Valeri; una tavola della Pinacoteca (n. 55), designata come di scuola veronese; un'altra
nella stessa Galleria (n. 53), indicata incertamente come di Jacopo Loschi; gii affreschi con

le storie della vita della Vergine nella chiesa del Carmine; le piastrelle maiolicate del Museo
Archeologico (fig\ 6 e 7).

Il pittore del quadro di San Pietro Martire ha il suo precursore a Parma nel maestro
della cappella Rusconi del duomo, meglio disegnato e con qualche gotica reminiscenza, meno
convenzionale e più solido. E in un ex-voto, nell'abside del duomo stesso, vi è una Madonna
col Bambino in un trono gotico, con colorito smaltato e senza i lineamenti contornati di nero:
affresco che sembra antico prototipo dei dipinti del maestro del San Pietro Martire.

La irradiazione dell'arte di questo maestro nelle chiese di Parma e gli addentellati di
essa con quella precedente, che ancora resta a testimoniare del carattere dell'arte parmigiana
nel secolo XV, ci fa pensare di trovarci innanzi a saggi della figliazione pittorica ricordata
dagli storiografi parmigiani. Menzionano essi Bartolomeo dei Grossi, maestro di Jacopo Loschi,
a cui diede in moglie sua figlia Lucrezia. Alcuni istrumenti tra il 1457 e il 1459 parlano del
Grossi; nel 1462 egli col genero Loschi dipinse in una cappella grande di San Francesco;

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