Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 21.1918

DOI Heft:
Fasc. 1
DOI Artikel:
Venturi, Adolfo: L' ambiente artistico urbinate nella seconda metà del Quatrocento
DOI Seite / Zitierlink:
https://doi.org/10.11588/diglit.17338#0057

DWork-Logo
Überblick
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
L'AMBIENTE ARTISTICO URBINATE NELLA SECONDA METÀ DEL '400 31

tico. Una penombra vaporosa circola intorno alle
figure, e in essa si accendono e si smorzano i ri-
flessi come entro la trama morbida di un velluto;
sugli ascoltatori, allineati, tutti in comparsa,
dal piccolo Guidobaldo, soldatcscamente ritto a
far da banco d'appoggio al duca, ai tre cortigiani
incollati al muro, batte in pieno la luce, come
sopra un personaggio che s'affaccia nel vano
buio di un uscio di fondo; l'oratore, alto su una
cattedra, rigido entro la tonaca nera, non ha forma,
appare un fantasma nell'ombra. Il pittore fiam-
mingo non comprende, sebbene evidentemente
ne vada in cerca, l'illuminazione solare: avvolge
tutto nelle nebbie del nord. E neppure trova
accordo fra i singoli colori. La pittura fiamminga
del '400, e con essa Giusto, preoccupata di rendere
le singole materie — legno, vetro, carne, ecc. —
chiaroscurava ogni singolo colore e non chiaro-
scurava l'insieme. Perciò l'insieme di molti colori
brillanti risulta grigio fosco. Manifestazione, anche
questa, di particolarismo.

La luminosità dei riflessi, lo splendore dei co-
lori, non fu mai nelle opere di Giusto più grande
che quando dipinse le Arti liberali, ora apparte-
nenti alla National Gallery e al Friedrich Mu-
seum, nonostante le barbare costruzioni di quei
troni goffamente architettati, pesantemente adorni,
malamente impostati alle pareti lisce che li chiu-
dono; nonostante il caos di forme accumulate,
che il pittore compone quando vuol riprodurre
un interno, in prospettiva. La pittura ad olio
dette le sue magiche lucentezze alle stoffe o alle
carni; una pioggia di riflessi e di ombre si diffuse
per tutto; le luci acquistarono una limpidità e
una forza maggiori: si vedano ad esempio quella
striscia abbagliante che si chiude tra i neri ca-
pelli e la tunica scura del giovane davanti alla
Retorica (fig. 5), il manto brillante di Federigo
(fig. 6), e, nel quadro con la Musica (fig. 7), il
gentiluomo genuflesso e l'organo, che proiettano
l'ombra sul tappeto, rendendo il verde più intenso,
come nuvola primaverile sul prato. Ma l'impasto
è poco fluido, son ceree le tinte delle carni, povera
sempre è la forma, che a stento si ribadisce sugli
esemplari di Melozzo e del Ghirlandaio. Nel qua-
dro con la Dialettica, il più melozziano di tutti
per l'ampio cader di pieghe intorno alla figura
inginocchiata del Duca, il pittore tenta un effetto
di luce solare, abbandona un po' le sue atmosfere
vellutate crepuscolari; ma la luce scialba che batte
sulla parete a destra, corrode le superfici e non
penetra, lotta con ombre capricciose, e i riflessi
su colonne e nicchie non hanno chiara distribu-
zione.

I piccoli maestri urbinati tentarono, senza sa-
perne mai ripetere la virtuosità pittorica, di

seguire il maestro celebrato, che dipingendo a
Urbino, dove aveva lavorato il grande inter-
prete dello spazio luminoso, mise in evidenza
maggiore la sua origine straniera, la mancanza
assoluta di qualità architettoniche, la pura vir-
tuosità coloristica, l'incapacità di sintesi. E an-

Fig. 5 — Giusto di Gand : La Retorica.
Londra, Galleria Nazionale.

che quando, nel quadro con la Dialettica, egli,
vinto dagli esemplari di Melozzo, fa cader ampie
le pieghe del manto intorno alla figura inginoc-
chiata di Federigo, abbandonando le gotiche
archeggiature, dimostra la mancanza di disci-
plina, l'impossibilità di costruire chiaramente
la forma.

* * *

Anche, a formar l'atmosfera urbinate, con-
corsero le opere che il Perugino dipinse nelle
Marche: a Sinigallia e a Fano. A Sinigallia, nella
chiesa di Santa Maria delle Grazie (fig. 8), il
delicato maestro umbro lasciò un'ancona che ci
rappresenta l'arte sua, prima che l'aridità della
convenzione ne indebolisse l'organismo. Sotto
 
Annotationen