L'AMBIENTE ARTISTICO URBINATE NELLA SECONDA METÀ DEL '400 33
simeno, è quasi raso nel mezzo: il cielo, il terso dei corpi non è più trasparente come in Piero,
limpido cielo del Perugino, occhieggia nei vani tra alla luce, che si contenta di avvolgere, di blandire
i pilastri, e distende un'ampia arcata azzurra diffusa gli esseri miti e puri raccolti in torpore
dietro il busto della Vergine, schiarendo ancora mistico intorno alla Vergine, e di accendere di
i biondissimi capelli sfilati semidisciolti, gli occhi riflessi d'oro, caldi, il bosso del trono, il bel legno
azzurri languenti. Nessuna aureola alle teste tirato a lucido del pavimento,
divine: il suo cerchio lucente sparirebbe nell'aria La fuga d'arcate aperte sulla campagna e sul
limpida come luce di stella al sorger del sole. cielo limpido si ripete più tardi, neW Annunciata
Fig. 8 — Perugino: Madonna e Santi. S. M. delle Grazie.
(Fot. Anderson).
Quest'architettura mirabilmente equilibrata, che della chiesa di Santa Maria Nuova di Fano (fig. 9),
lascia godere alle figure tutta la gioia dell'aria libeia per indicare il chiostro. Maria, in piedi, si volge
in un giorno senza nubi, è la gloria del quadro che sorpresa, incerta se allontanarsi o fermarsi alla
dovette esser contemplato da Raffaello nella gio- voce dell'angelo, nel trepidante movimento che
vinezza e far impressione sul suo spirito. L'eredità il Perugino aveva fermato, con ben maggiore
di Piero, che non può certo vedersi entro le forme grazia, ntlV Annunciazione, anteriore, del conte
del Perugino in questo periodo della sua vita, Ranieri a Perugia, dove l'ampiezza del salone
per mancanza in esse di squadro, per abbandono marmoreo aperto sui campi, la gentilezza delle
di schemi geometrici sostituiti da un generico figure piccole entro il vasto spazio, l'intervallo
delicato rilievo plastico, sembra apparirci sol- libero di marmi lucenti, tra la Vergine e l'angelo,
tanto in quest'amore alla luce del giorno, allo parlavano ancora delle doti migliori del Maestro
spazio aperto liberamente al sole. La sostanza umbro. Qui le forme si sono slargate, ingrandite;
L'Arte. XXI, 5.
simeno, è quasi raso nel mezzo: il cielo, il terso dei corpi non è più trasparente come in Piero,
limpido cielo del Perugino, occhieggia nei vani tra alla luce, che si contenta di avvolgere, di blandire
i pilastri, e distende un'ampia arcata azzurra diffusa gli esseri miti e puri raccolti in torpore
dietro il busto della Vergine, schiarendo ancora mistico intorno alla Vergine, e di accendere di
i biondissimi capelli sfilati semidisciolti, gli occhi riflessi d'oro, caldi, il bosso del trono, il bel legno
azzurri languenti. Nessuna aureola alle teste tirato a lucido del pavimento,
divine: il suo cerchio lucente sparirebbe nell'aria La fuga d'arcate aperte sulla campagna e sul
limpida come luce di stella al sorger del sole. cielo limpido si ripete più tardi, neW Annunciata
Fig. 8 — Perugino: Madonna e Santi. S. M. delle Grazie.
(Fot. Anderson).
Quest'architettura mirabilmente equilibrata, che della chiesa di Santa Maria Nuova di Fano (fig. 9),
lascia godere alle figure tutta la gioia dell'aria libeia per indicare il chiostro. Maria, in piedi, si volge
in un giorno senza nubi, è la gloria del quadro che sorpresa, incerta se allontanarsi o fermarsi alla
dovette esser contemplato da Raffaello nella gio- voce dell'angelo, nel trepidante movimento che
vinezza e far impressione sul suo spirito. L'eredità il Perugino aveva fermato, con ben maggiore
di Piero, che non può certo vedersi entro le forme grazia, ntlV Annunciazione, anteriore, del conte
del Perugino in questo periodo della sua vita, Ranieri a Perugia, dove l'ampiezza del salone
per mancanza in esse di squadro, per abbandono marmoreo aperto sui campi, la gentilezza delle
di schemi geometrici sostituiti da un generico figure piccole entro il vasto spazio, l'intervallo
delicato rilievo plastico, sembra apparirci sol- libero di marmi lucenti, tra la Vergine e l'angelo,
tanto in quest'amore alla luce del giorno, allo parlavano ancora delle doti migliori del Maestro
spazio aperto liberamente al sole. La sostanza umbro. Qui le forme si sono slargate, ingrandite;
L'Arte. XXI, 5.