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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 21.1918

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Fasc. 2
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Venturi, Adolfo: La lettera di Raffaello a Leone X sulla pianta di Roma antica
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https://doi.org/10.11588/diglit.17338#0091

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LA LETTERA DI RAFFAELLO A LEONE X

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Le nozioni tecniche del Castiglione si ripetono
dal Cortegiano nella Lettera; in quello è detto del
« far parer per arte di prospettiva quel che non è »;
in questa si ripete che « la prospettiva ricerca le
misure che appaiono e non sono ». Nel libro si dice
dell'» artificio... in far quelle membra che scostano
e diminuiscono a proporzione della vista »; nella
Lettera, delle misure, che « fatte talor sopra pianta
di forma tonda scostano, ovvero diminuiscono ».
Nel primo si presenta il pittore « che vi mostra
anco in una superficie di muro dritto il piano e '1
lontano »; nella seconda si avverte come « la gros-
sezza de' corpi non si può dimostrare in un piano,
se quelle parti che si hanno da veder più lontane
non diminuischano, con proportione, secondo che
l'occhio naturalmente vede ».

Credo inutile di aggiunger prove alle prove, e
tanto più che, finita questa dimostrazione, il profes-
sor Vittorio Cian, editore e commentatore del Corte-
giano, ci ha data una notizia che rende incrollabile
la dimostrazione che Baldassare Castiglione, fornito
d'una grande conoscenza del mondo antico, studioso
di geometria e disegnatore, si ebbe la amicizia fra-
terna del Sanzio, e ne divenne il collaboratore di
fiducia per la parte letteraria: quindi la famosa re-
lazione a Leone X, pur essendo ispirata da Raffaello,
fu scritta di mano del Castiglione. Vittorio Gian,

molti anni sono, essendo riuscito, primo ed unico fra
gli studiosi, a penetrare nella libreria della famiglia
Castiglioni di Mantova, vi rinvenne un fascicolo di

10 carte autografe del Castiglione, con correzioni pur
di mano di M. Baldassare, della lettera a Leone X.
Esso non offre notevoli varianti, mi scrive Vit-
torio Cian, in confronto del ms. comunicato dal
Maffei al Volpi; la più rilevante è quella in prin-
cipio, corrispondente alla p. 430 dell'edizione pado-
vana del 1733: « che poi ch'io sono in roma che
anchor non è il 140 anno ». Ma quest'accenno cro-
nologico fu poi_corretto in l'ii°, lezione adottata
dal Maffei-Volpi. Potrebbe credersi, soggiungiamo
noi, che il ms. scoperto in casa Castiglione sia

11 primo dei tre codici della lettera; ma, senza con-
frontare il primo, passo per passo, con gli altri due,
non ci è dato di addivenire qui a una conchiusione.
E, finita la guerra, si potrà anche fare lo studio
per stabilire se il carattere del testo di Monaco sia
di Baldassar Castiglione, se sieno sue o d'altri le
correzioni, se d'altri o di Raffaello stesso le aggiunte.

Comunque sia, la notizia gentilmente comuni-
catami dal Cian conforta la nostra dimostrazione.
Egli pubblicherà un giorno il codicetto con la mo-
nografia del Castiglione; e intanto gli rendiamo
grazie per averci confidata la importante sco-
perta.

Adolfo Venturi.

L'Arte. XXI, 9
 
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