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ALDO FORATTI
dere col tondo riccardiano — anche per la sospen-
sione del tronco, e, per lo sforzato ripiegamento
dell'arto, la coppia sopra la Sibilla Eritrea.
Enigmatico è tavolta Michelangelo nell'arte
del gestire: arte tutta soggettiva che si contrap-
pone agli eccessi muscolari delle gambe; veggasi,
ad esempio, l'indice inarcato della destra 1 nel
nudo su citato ed il fare cascante della sinistra
(risentono in modo incredibile dell'Adamo della
Creazione), che accentuano il malinconico ed acuito
dubbio in che sta il personaggio; le ombre sfumano
sul viso e ne modellano i piani, mentre nessun
tratto duro falsifica la carne fresca che appassirà
nelle vigilie del pensiero.
Chiude il ciclo, a sinistra della Sibilla Libica,
un giovane in cui riecheggiano abilmente alcune
1 Concorda con lo Schiavo morente del Louvre.
movenze già studiate sotto altri punti prospettici.
L'asse del tronco portato innanzi richiama il nudo
a sinistra della Sibilla Cumea, e le gambe si atteg-
giano come nella figura a destra della Delfica;
l'ardore di Giona qui si muta nell'abbattimento
e nella protesta sterile, mormorata con un fil di
voce. Gli occhi socchiusi, come da un fantasma
che li turbi, il complesso e simmetrico spostarsi
delle membra e la faticosa tensione della cassa
toracica segnano il tramonto di un'idea.
Michelangelo non ha evitato equivoci e ripe-
tizioni in questo codice dell'anatomia artistica,
ed ha trapiantato la sua spontaneità irrefrena-
bile ne' nuovi spiriti espianti, che tengono della
bellezza umana e che sono arsi dalle fiamme del-
l'esistenza, come le ombre, le quali si affrancano
dal peccato su per le cornici del Purgatorio di
Dante.
Aldo Foratti.
ALDO FORATTI
dere col tondo riccardiano — anche per la sospen-
sione del tronco, e, per lo sforzato ripiegamento
dell'arto, la coppia sopra la Sibilla Eritrea.
Enigmatico è tavolta Michelangelo nell'arte
del gestire: arte tutta soggettiva che si contrap-
pone agli eccessi muscolari delle gambe; veggasi,
ad esempio, l'indice inarcato della destra 1 nel
nudo su citato ed il fare cascante della sinistra
(risentono in modo incredibile dell'Adamo della
Creazione), che accentuano il malinconico ed acuito
dubbio in che sta il personaggio; le ombre sfumano
sul viso e ne modellano i piani, mentre nessun
tratto duro falsifica la carne fresca che appassirà
nelle vigilie del pensiero.
Chiude il ciclo, a sinistra della Sibilla Libica,
un giovane in cui riecheggiano abilmente alcune
1 Concorda con lo Schiavo morente del Louvre.
movenze già studiate sotto altri punti prospettici.
L'asse del tronco portato innanzi richiama il nudo
a sinistra della Sibilla Cumea, e le gambe si atteg-
giano come nella figura a destra della Delfica;
l'ardore di Giona qui si muta nell'abbattimento
e nella protesta sterile, mormorata con un fil di
voce. Gli occhi socchiusi, come da un fantasma
che li turbi, il complesso e simmetrico spostarsi
delle membra e la faticosa tensione della cassa
toracica segnano il tramonto di un'idea.
Michelangelo non ha evitato equivoci e ripe-
tizioni in questo codice dell'anatomia artistica,
ed ha trapiantato la sua spontaneità irrefrena-
bile ne' nuovi spiriti espianti, che tengono della
bellezza umana e che sono arsi dalle fiamme del-
l'esistenza, come le ombre, le quali si affrancano
dal peccato su per le cornici del Purgatorio di
Dante.
Aldo Foratti.