EUGÈNE FROMENTIN E LE ORIGINI DE LA MODERNA CRITICA D'ARTE 149
per esempio, su Amsterdam. Ma le impressioni su l'Aja contengono sufficientemente
quei caratteri, che vogliam porre in rilievo.
Il cenno su la città rivela già un complesso di rapporti con l'arte locale. L'im-
pressione rapida, significata con il maggior grado d'esattezza, mediante una forma espres-
siva unica (non quella che l'idea ammette, quella che l'idea richiede), indica, sia pure
imperfettamente, la subordinazione del fenomeno naturale al fenomeno artistico.
Ma la subordinazione è ben più evidente attraverso ciò che è senso de la cam-
pagna, circostante l'Aja. Se v'ha ancor qualche traccia di vieto sentimentalismo lette-
rario-filosofico, (per esempio, il considerare la fissità de la natura, nel volger del tempo
e de le vicende —■ il giudicar gli uomini come piccole, cangianti macchie pittoresche,
rispetto a la natura medesima) è pur chiaro che le impressioni, eccitate da la campagna
olandese, su lo spirito de l'osservatore, non sono di letterato. Il Fromentin su la spiaggia
di Scheveningun è critico conscio, assorto ne l'analisi di una pittura, in cui i colori
« font des taches douces ou vives... » e « les noirs y sont pleins, les blancs savoureux,
simples et gras... » e «la lumière est excessive... ». Egli vede, nel paesaggio, un quadro
di Ruysdael, o di Van de Velde — la sua impressione è del tutto subordinata ad un prin-
cipio di giudizio d'arte. Ricercando, nel paesaggio, il perchè de la scuola artistica lo-
cale, gli accade che una scena banale, come non può ch'esser, di per sè, una folla ele-
gante su una spiaggia, assuma, per lui, un significato speciale, che va, come in arte,
oltre il soggetto. Sente il suo occhio, in quell'angolo di natura, la varietà dei colori, mu-
tevole con il mutarsi de la luce, quasi vibrante per interne energie, uguagliata, into-
nata, arrotondata nel contorno de le cose. E, con il rilievo del « rosso », unica nota
vivace e attiva, ne la gamma grave, nonostante le tinte qualitativamente ricche, lo
scrittore giunge a una nota di pura critica tonale.
Si direbbe anzi che, ne le attitudini ipercritiche fromentiniane, la natura olandese
assuma l'atteggiamento più singolare, rispetto a l'arte: non d'ispiratrice, piuttosto di-
imitatrice. Il Fromentin vede, in un insieme, non particolarmente pittorico, quel signi-
ficato di pittoricismo, che i grandi artisti del luogo hanno veduto — lo vede, soltanto
perchè quelli l'hanno veduto. Poiché, innegabilmente, le cose esistono non come sono,
ma come ci appaiono, se un Ruysdael, un Cuyp, un Potter, non avessero inventato
il paesaggio olandese, non ne sentiremmo, oggi, gli affascinanti effetti. Il Fromentin
subisce al massimo, su la spiaggia di Scheveninguen, questa specie di limitazione di
giudizio, che, se di per sè è deficenza, diviene, d'altronde, d'alto valore: quasi causa
ed effetto de l'acuta sensibilità di quell'arte. Può dirsi, anzi, che una tal concezione dei
rapporti fra natura ed arte, spieghi, sia pur per via indiretta, la teoria del critico sul
paesaggio artistico, e, in generale, la sua teoria sul soggetto in arte.
Ora, colui che pensa ad una natura olandese, quasi imitatrice de la scuola olandese del
sec. xvii, anche esprimendo de le impressioni, suscitategli da oggetti non artistici, quindi
formalmente estranei a la critica d'arte, può dirsi « faccia de la letteratura »?
Se è vero, com'io credo, che un solo criterio di giudizio ispiri quelle impressioni
(l'arte locale), rigoroso tanto da rasentare, ne le conseguenze estreme, il paradosso, il
significato letterario viene smentito. Considerare il paesaggio d'un luogo relativamente
a l'arte, anzi, subordinatamente; far di esso una critica di pittura tonale, come quando
la mano di un artista valente ne sia responsabile, toglie, a pagine di schietta impres-
sione, ogni carattere meramente descrittivo.
L'interpretazione de la natura, così intesa, s'identifica con l'interpretazione de la
scuola locale. Sia che la natura il Fromentin sottoponga ad un'analisi sottile di cosa
d'arte; sia, anche, che appena sensibilmente divaghi; se si abbia presente il criterio di
rapporto fra natura e fenomeno d'arte, che lo scrittore ebbe presente, quelle impres-
sioni, eccitate da oggetti non artistici, di pura critica d'arte assumono valore.
per esempio, su Amsterdam. Ma le impressioni su l'Aja contengono sufficientemente
quei caratteri, che vogliam porre in rilievo.
Il cenno su la città rivela già un complesso di rapporti con l'arte locale. L'im-
pressione rapida, significata con il maggior grado d'esattezza, mediante una forma espres-
siva unica (non quella che l'idea ammette, quella che l'idea richiede), indica, sia pure
imperfettamente, la subordinazione del fenomeno naturale al fenomeno artistico.
Ma la subordinazione è ben più evidente attraverso ciò che è senso de la cam-
pagna, circostante l'Aja. Se v'ha ancor qualche traccia di vieto sentimentalismo lette-
rario-filosofico, (per esempio, il considerare la fissità de la natura, nel volger del tempo
e de le vicende —■ il giudicar gli uomini come piccole, cangianti macchie pittoresche,
rispetto a la natura medesima) è pur chiaro che le impressioni, eccitate da la campagna
olandese, su lo spirito de l'osservatore, non sono di letterato. Il Fromentin su la spiaggia
di Scheveningun è critico conscio, assorto ne l'analisi di una pittura, in cui i colori
« font des taches douces ou vives... » e « les noirs y sont pleins, les blancs savoureux,
simples et gras... » e «la lumière est excessive... ». Egli vede, nel paesaggio, un quadro
di Ruysdael, o di Van de Velde — la sua impressione è del tutto subordinata ad un prin-
cipio di giudizio d'arte. Ricercando, nel paesaggio, il perchè de la scuola artistica lo-
cale, gli accade che una scena banale, come non può ch'esser, di per sè, una folla ele-
gante su una spiaggia, assuma, per lui, un significato speciale, che va, come in arte,
oltre il soggetto. Sente il suo occhio, in quell'angolo di natura, la varietà dei colori, mu-
tevole con il mutarsi de la luce, quasi vibrante per interne energie, uguagliata, into-
nata, arrotondata nel contorno de le cose. E, con il rilievo del « rosso », unica nota
vivace e attiva, ne la gamma grave, nonostante le tinte qualitativamente ricche, lo
scrittore giunge a una nota di pura critica tonale.
Si direbbe anzi che, ne le attitudini ipercritiche fromentiniane, la natura olandese
assuma l'atteggiamento più singolare, rispetto a l'arte: non d'ispiratrice, piuttosto di-
imitatrice. Il Fromentin vede, in un insieme, non particolarmente pittorico, quel signi-
ficato di pittoricismo, che i grandi artisti del luogo hanno veduto — lo vede, soltanto
perchè quelli l'hanno veduto. Poiché, innegabilmente, le cose esistono non come sono,
ma come ci appaiono, se un Ruysdael, un Cuyp, un Potter, non avessero inventato
il paesaggio olandese, non ne sentiremmo, oggi, gli affascinanti effetti. Il Fromentin
subisce al massimo, su la spiaggia di Scheveninguen, questa specie di limitazione di
giudizio, che, se di per sè è deficenza, diviene, d'altronde, d'alto valore: quasi causa
ed effetto de l'acuta sensibilità di quell'arte. Può dirsi, anzi, che una tal concezione dei
rapporti fra natura ed arte, spieghi, sia pur per via indiretta, la teoria del critico sul
paesaggio artistico, e, in generale, la sua teoria sul soggetto in arte.
Ora, colui che pensa ad una natura olandese, quasi imitatrice de la scuola olandese del
sec. xvii, anche esprimendo de le impressioni, suscitategli da oggetti non artistici, quindi
formalmente estranei a la critica d'arte, può dirsi « faccia de la letteratura »?
Se è vero, com'io credo, che un solo criterio di giudizio ispiri quelle impressioni
(l'arte locale), rigoroso tanto da rasentare, ne le conseguenze estreme, il paradosso, il
significato letterario viene smentito. Considerare il paesaggio d'un luogo relativamente
a l'arte, anzi, subordinatamente; far di esso una critica di pittura tonale, come quando
la mano di un artista valente ne sia responsabile, toglie, a pagine di schietta impres-
sione, ogni carattere meramente descrittivo.
L'interpretazione de la natura, così intesa, s'identifica con l'interpretazione de la
scuola locale. Sia che la natura il Fromentin sottoponga ad un'analisi sottile di cosa
d'arte; sia, anche, che appena sensibilmente divaghi; se si abbia presente il criterio di
rapporto fra natura e fenomeno d'arte, che lo scrittore ebbe presente, quelle impres-
sioni, eccitate da oggetti non artistici, di pura critica d'arte assumono valore.