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MARY PITTALUGA
qu'on peut reconnaìtre la marque originelle qui les unit l'une à l'autre à leur maitre
commun ».' Al Fromentin sembra che, come il Jordaens, così il Rubens, senza Van
Noort, sarebbe inesplicabile, almeno in uno dei suoi aspetti: quello che lo attacca al
popolo, che al popolo lo rende caro.
E, brevemente, con logica singolare e serrata, il critico crede di poter concludere
che, dei due « professori », i quali rappresenterebbero insieme la personalità artistica
del Discepolo, ne la sua forza, ne la sua armonia, nel suo equilibrio, ne la sua unità (se
fosse stato lor dato il genio, di cui invece furon privi), il Van Noort fu il più importante.
Impostati così, e risolti i problemi più generali, (il disegno a linee essenziali, de le
vicende artistiche del Belgio; de lo scambio d'influssi fra Fiandre e Italia, risolventisi
in un complesso di effetti, che posson dirsi di transizione, per i quali parve che il genio
andasse consunto in una decadenza malamente memore di Michelangelo, e per i quali
invece si giunse al Rubens) — impostato e storicamente risolto il problema più parti-
colare de l'educazioe del Rubens, il Fromentin si è preparato, con apparenza di grande
facilità, la via a la mèta: studiare, in pochi quadri, il Rubens, e, nel Rubens, l'arte
fiamminga.
Se a la meta sia giunto— se sia riuscito ad evitar giudizi troppo generali, è quando ti
vorremo vedere.
In Olanda.
La più intima affinità di criteri fra l'introduzione a la critica de l'arte fiamminga
e l'introduzione a la critica de l'arte olandese.
Il Fromentin non si sofferma su lo stato di quella pittura, prima del finir del Cin-
quecento, quando i suoi prodotti non si distinguevano dai fiamminghi e dei fiamminghi
subivano influssi e vicende. Nota soltanto, verso il 1590, gl'indizi di una nuova visione
artistica, ancor non ben definita, che cerca la via, a la quale qualche cosa manca, indi-
pendente da l'arte, ma agli occhi suoi, per l'arte fatalmente necessaria: la libertà na-
zionale.
De le vicende politiche avevan confuso la pittura d'Olanda con quella di Fiandra;
altre vicende politiche dieder loro caratteri propri. Quali caratteri? « Le problème
était celui-ci: étant donné un peuple de bourgeois, pratique, aussi peu rèveur, fort
occupé, aucunement mystique, d'esprit antilatin, avec des traditions rompues, un eulte
sans images, des habitudes parcimonieuses, trouver un art qui lui plùt, dont il saisit
la convenance et qui le raprésentàt ».2
Il problema, così com'è impostato, à significato singolarmente semplicista. V'è
espressa la convinzione de l'impossibile fortuità del fatto artistico: la convinzione che,
se l'artista crea, crei, sì, secondo personal fantasia, ma pur secondo condizioni precise
e leggi determinate, nate, le une e le altre, da circostanze esterne, facilmente fissabili.
Pare al Fromentin che la pittura olandese, emancipatasi da la tutela dei Fiamminghi,
non potesse che mirare a uno scopo: fare « le portrait de la Hollande » — ed è parere
ben discutibile.
I caratteri ch'egli ha notato in quel popolo (bourgeois, pratique, peu réveur, fort
occupé, aucunement mystique, ecc.), preesistevano, evidentemente, come ciò che è
carattere etnico, al trattato del 1609, che doveva dar la libertà al piccolo stato. Ora,
perchè non avrebber essi, fin d'allora, influito su la pittura del luogo, come avrebbero
influito poi? Perchè, spiega il critico, due arti diverse in un popolo, sotto un regime
politico, non avrebber avuto ragion d'esistenza. Il ragionamento à veste di logicità,
ma non è logico di fatto. Un trattato di pace avrebbe dovuto recar seco, fra le sue con-
seguenze, una nuova visione pittorica? Perchè non pensare allora, che l'Olanda, sotto-
messa e non libera, avrebbe appunto cercato una sorte d'indipendenza spirituale ne
1 Maitres, pag. 35.
2 Maitres, pag. 162.
MARY PITTALUGA
qu'on peut reconnaìtre la marque originelle qui les unit l'une à l'autre à leur maitre
commun ».' Al Fromentin sembra che, come il Jordaens, così il Rubens, senza Van
Noort, sarebbe inesplicabile, almeno in uno dei suoi aspetti: quello che lo attacca al
popolo, che al popolo lo rende caro.
E, brevemente, con logica singolare e serrata, il critico crede di poter concludere
che, dei due « professori », i quali rappresenterebbero insieme la personalità artistica
del Discepolo, ne la sua forza, ne la sua armonia, nel suo equilibrio, ne la sua unità (se
fosse stato lor dato il genio, di cui invece furon privi), il Van Noort fu il più importante.
Impostati così, e risolti i problemi più generali, (il disegno a linee essenziali, de le
vicende artistiche del Belgio; de lo scambio d'influssi fra Fiandre e Italia, risolventisi
in un complesso di effetti, che posson dirsi di transizione, per i quali parve che il genio
andasse consunto in una decadenza malamente memore di Michelangelo, e per i quali
invece si giunse al Rubens) — impostato e storicamente risolto il problema più parti-
colare de l'educazioe del Rubens, il Fromentin si è preparato, con apparenza di grande
facilità, la via a la mèta: studiare, in pochi quadri, il Rubens, e, nel Rubens, l'arte
fiamminga.
Se a la meta sia giunto— se sia riuscito ad evitar giudizi troppo generali, è quando ti
vorremo vedere.
In Olanda.
La più intima affinità di criteri fra l'introduzione a la critica de l'arte fiamminga
e l'introduzione a la critica de l'arte olandese.
Il Fromentin non si sofferma su lo stato di quella pittura, prima del finir del Cin-
quecento, quando i suoi prodotti non si distinguevano dai fiamminghi e dei fiamminghi
subivano influssi e vicende. Nota soltanto, verso il 1590, gl'indizi di una nuova visione
artistica, ancor non ben definita, che cerca la via, a la quale qualche cosa manca, indi-
pendente da l'arte, ma agli occhi suoi, per l'arte fatalmente necessaria: la libertà na-
zionale.
De le vicende politiche avevan confuso la pittura d'Olanda con quella di Fiandra;
altre vicende politiche dieder loro caratteri propri. Quali caratteri? « Le problème
était celui-ci: étant donné un peuple de bourgeois, pratique, aussi peu rèveur, fort
occupé, aucunement mystique, d'esprit antilatin, avec des traditions rompues, un eulte
sans images, des habitudes parcimonieuses, trouver un art qui lui plùt, dont il saisit
la convenance et qui le raprésentàt ».2
Il problema, così com'è impostato, à significato singolarmente semplicista. V'è
espressa la convinzione de l'impossibile fortuità del fatto artistico: la convinzione che,
se l'artista crea, crei, sì, secondo personal fantasia, ma pur secondo condizioni precise
e leggi determinate, nate, le une e le altre, da circostanze esterne, facilmente fissabili.
Pare al Fromentin che la pittura olandese, emancipatasi da la tutela dei Fiamminghi,
non potesse che mirare a uno scopo: fare « le portrait de la Hollande » — ed è parere
ben discutibile.
I caratteri ch'egli ha notato in quel popolo (bourgeois, pratique, peu réveur, fort
occupé, aucunement mystique, ecc.), preesistevano, evidentemente, come ciò che è
carattere etnico, al trattato del 1609, che doveva dar la libertà al piccolo stato. Ora,
perchè non avrebber essi, fin d'allora, influito su la pittura del luogo, come avrebbero
influito poi? Perchè, spiega il critico, due arti diverse in un popolo, sotto un regime
politico, non avrebber avuto ragion d'esistenza. Il ragionamento à veste di logicità,
ma non è logico di fatto. Un trattato di pace avrebbe dovuto recar seco, fra le sue con-
seguenze, una nuova visione pittorica? Perchè non pensare allora, che l'Olanda, sotto-
messa e non libera, avrebbe appunto cercato una sorte d'indipendenza spirituale ne
1 Maitres, pag. 35.
2 Maitres, pag. 162.