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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 21.1918

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Fasc. 3
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Pittaluga, Mary: Eugène Fromentin e le origini de la moderna critica d'arte, [3]
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MARY PITTALUGA

nous ne saurions le faire ». Così risponde: ma non è difficile comprender com'egli veda
già, in questa fase d'evoluzione, « le contraire d'un progrès », almeno per la pittura.
Per le lettere la preferenza è più dubbia: la sua sensibilità penetrante, la spontanea
-facilità espressiva, il gusto de le ricerche verbali, la cura de la perfezione, la scienza de la
tradizione letteraria, rendono il Nostro uno dei più insigni rappresentanti de la prosa
descrittiva del sec. xix francese.1

Il Fromentin considera ancora gli effetti del viaggiare su la pittura romantica. Più
assai che pel passato i pittori ebbero méte remote; e la pittura, il paesaggio special-
mente, risentì di tanto peregrinare: il resultato? « Une peinture cosmopolite, plutót
nouvelle qu'originale, peu francaise, qui ne représentera dans notre histoire, si l'histoire
s'en occupait, qu'un moment de curiosité, d'incertitude, de malaise »2 — contali parole
il pittore Fromentin condanna gran parte de la sua produzione artistica.3

Scrive in un luogo: « Il y aurait un curieux travail à faire sur cette élaboration
latente, lente et confuse d'un nouveau mode qui n'est point trouvé, qui mérae est bien
loin d'ètre trouvé, et je m'étonne que la critique n'ait pas étudié le fait de plus près à
l'heure mème où il s'accomplit sous nos yeux »4 — allude al « realismo »: il cenno in propo-
sito è breve: non un nome, non un biasimo, non una lode: niente che assomigli in
qualche modo ad una profession di fede: ma la posizione del critico, rispetto a quel
concetto d'arte, è fin d'ora fissata. Di che altrove diremo.

Il Fromentin conclude che, se il paesaggio in Francia ha rotto ogni barriera, fra
categoria e categoria, e, ne la ricerca de la sua formula, ha sconvolto ogni altra, turbando
qualche chiaro intelletto, esso ha pur il merito d'aver fatto sentire l'arte dei Paesi Bassi
ai Francesi: la quale arte, così come traspare ancora in qualche tela, esposta in quegli
anni, fa sperare che il paese, in cui si seppe dipingere per eccellenza, voglia rendere
ancor un servizio: « Après nous avoir ramenés de la littérature à la nature, un jour ou
l'autre, après de longs circuits, elle nous ramenàt de la nature à la peinture ».5

De l'avverarsi, o no, di tal predizione, non è qui il caso di dire.

Chi volesse veder in questo IX cap. dei Maitres un disegno, quanto si vuol sommario,
de le vicende di un aspetto de la pittura francese, nel secolo scorso, non potrebbe non
trovar insufficente l'insieme. Potrebbe, ad esempio, scorgere una lacuna ne la visione
fromentiniana, per quel non accennare affatto al paesaggio neo-classico; potrebbe trovar
troppo rigido il criterio di una successione romanticismo-realismo, che di fatto non
esiste, rintracciandosi, coesistenti ne le tele del tempo, effetti de le concezioni neo-clas-
sica, romantica, realistica; potrebbe, anche, rimproverare un carattere di superficialità, deri-
vante da quel voler il critico mantenersi tanto su le generali, senza far cenno quasi di
nomi, di opere, di date; potrebbe, infine, veder de l'academismo nel pensiero stesso di
considerare isolato il « paesaggio » ne la storia de la pittura, quando isolamenti di tal
sorta non esistono, e tanto meno per ciò che è paesaggio del sec. xix.

Ma questi, ed altri possibili appunti, dinoterebbero malcomprensione degl'intenti
fromentiniani: (e ogni critico, come ogni artista, vuol esser giudicato in rapporto dei
suoi intenti).

L'autore dei Maitres non si è proposto di dar idea de le vicende del paesaggio fran-
cese dal Lorrain ai suoi tempi; nè, si ripete, quell'idea avrebbe potuto dare, senza porre
il paesaggio nel campo de la storia de la pittura. Egli ha voluto soltanto fissare quanto
a l'Olanda, fondamentalmente, si dovesse; quanto a l'Olanda potrà doversi per l'avve-
nire; e in risultati evidenti, e in latenti.

Si era detto, e ancor recentemente è stato ripetuto, che il paesaggio romantico

1 Cfr. Bi.anchon, L'origina lite de E. F., in
Rea. biette, marzo 1909.

2 Maitres, pag. 262.

' Cfr. nel Gonsf la parte dedicata al pittore.
* Maitres, pag. 262.
3 Maitres, pag. 266.
 
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