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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 21.1918

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Fasc. 3
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Mather, Rufus G.: Nuovi documenti robbiani
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https://doi.org/10.11588/diglit.17338#0232

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2ò6

RUFUS G. MATHER

delle manj cio(è) pel pavimento alle Ricordanze V
a c. 40 — lib. 27 sol. 8.

(Archivio di Stato, Chiesa di Santa Maria No-
— velia, Libro Entrata e Uscita, dal 26 di giugno
1497 al 12 di aprile igio, segnato Corp. Soppresse
102, appendice cod. 19 a c. 89t).

Febraio... 1498.

2. A Giovannj della Robbia d'adj 27 di gennaio
1497 per insino adj 4 di febraio 1498 F. quatro
larghi d'oro in oro. Sono per residuo del lavatoio
delle mane cioè pel pavimento alle Ricordanze V,
a c. 40 — lib. 27 sol. 8.

(Archiv. idem, Chiesa idem, Libro Entrata e
Uscita dal 26 giugno 1497 al 29 luglio 1510, "se-
gnato Corp. Soppresse 102,, Appendice Cod. 20 a
c. 89t).

XIII.

Giovanni d'Andrea della Robbia fa 66 teste
di terra cotta per il chiostro grande della Certosa
ed una statua d'Isaia posta sopra la cisterna del
chiostro. Il Milanesi conosceva questi documenti,
ma vi si riferiva con la data sbagliata del 1522
invece dell'altra 1523.

Adj detto (16 di febraio 1523).

1. Spexe della nostra fabricha deono dare
Ducatj vintidua lib. s^i sol. quatordicj. Sono per
teste 66 e uno Ysaia postj nel c.laustro de' monaci.
Pagamo a Maestro Giovanj dala Robia come si
vede in quaderno di cassa Sto K a c. ,62 — Due. —
22 lib. 6, sol. 14, den.

(Archivio di Stato, Certosa di Val d'Ema,
Giornale E. dal 1516 al.1523 segnato Corp. Sop-
presse 51 Cod. 15 a c. 136).

Yhs Marie Filius Adi 13 di febraio 1523

2. Capsa controscripta de avere...

A spexe dette (di fabricha) Ducatj vintidua
lib. sei sol. quatodicj e fu adi 12 di decto. Sono
per teste 66 poste nel claustro de' monacj et lo
Ysaia supra ala cisterna el qualle montj lib. 24
sol. 10 et le teste a sol. 40 l'una. Pagamo a Mae-
stro Giovanj dala Robia in Firenze. E lib. 4, sol. 4
hebe di più che non doveva avere e' quallj hebe'in
dono in tuto -- Due. — 22 lib. 6, sol. 14 den. —

A spexe di fabricha Due. vintidua lib. sei sol.
quatordicj. Sono per teste 66 poste nel claustro
di monacj e Ysaia posto supra ala cisterna. Pa-
gamo a Maestro Giovanj dala Robia in Firenze.
Nota che questa partita è duplicata ut apare
qui sopra — ■ Due.-- 22 lib. 6, sol. 14 den.—

(Questa partita fu scritta come di sopra e
scancellata).

[Archiv. idem, Certosa idem Quaderno de la
Cassa F. segnato Corp. Soppresse 51 Cod. 40 a
c. 62].

XIV.

Giovanni. d'Andrea della Robbia fa due angeli
ed una predella per la chiesa di Sant'Ambrogio.
Questo documento fu scoperto dal Milanesi che,
però ne citò soltanto la data.

MDXIIJ

1. Giovannj d'Andrea della Robbia debbe
havere F. 2 larghi et y2 d'oro in oro per dna an-
gieli ci ha fatti con la predella dello altare di terra
cotta dove sta il Sacramento che così siamo
d'acordo lui con il priore — lib. 17, sol. 10 den. —

MDXIIJ

2. Giovanni d'Andrea contrascripto de dare
lib. dicasette et sol. 10 havuti in più partite fri-
sino adi 12 d'octobre 1513 a Uscita Sto I a c. 319
— lib. 17, sol. 10 den. —

(Archivio di Stato, Chiesa di Sant'Ambrogio
Libro Debitori e Creditori, 1512-1519, segnato
Corp. Soppresse 79 — Cod. 61 a c. 7).

XV.

Francesco d'Andrea della Robbia diventa
Frate Ambrogio in San Marco, e riceve l'abito da
Fra' Girolamo nel 1495. Suo fratello Marco di-
venta Fra' Matthias nel medesimo convento, e
riceve l'abito da Fra'Girolamo nel 1496. Marghe-
rita d'Andrea della Robbia diventa Suora Agno-
lina nel 1502 nel Monastero di S. Lucia dei Do-
menicani, e sua sorella Caterina diventa Suora
Speranza nel medesimo Monastero, l'anno 1496.1

1. -(- Frater Ambrosius Andree de Florentia
prius dictus Franciscus acoepit habitum a Fratre
Hieronimo de Ferraria die 8 Decembris 1495 circa
primam horam noct'is.

(Archivivio di S. Marco, Liber Vestitionum,
1491-1681, a c. it).

1496.

(In margine: Ad conventuales ivit).

2. Frater Marhias qui prius Marcus Andree.

1 Questi documenti debbo alla grande gentilezza di Padre
Giuseppe Benelfi, che pur conoscendoli, ine li indicò, per-
dio io potessi valermene. Prendo questa occasione per
esprimergli di nuovo la mia sincera riconoscenza per la sua
cortesia disinteressata.
 
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