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ADOLFO VENTURI
veduto et conosciuto quanto l'egregio huomo sia
dotto et instrutto in quest'arte ». Così suona la
patente rilasciata da Federigo a Luciano Laurana
il io giugno 1468,1 probabilmente poco dopo il
tempo in cui l'architetto iniziò la costruzione, come
può supporsi dalle paiole relative ai maestri che
« lavoreranno nella fabbrica », e dalle altre di. Fede-
rigo, che, nel rilasciar la patente scrive : «ultima
mente havendo per fama prima inteso et poi per
esperienza veduto et conosciuto quanto l'egregio
huomo Mastro Lutiano ostensore eli questa sia
dotto et instrutto in quest'arte ». Alla fine del
1467 Luciano era ad Urbino, come si sa per due
Fig. 8 — Urbino. Palazzo Passione!.
documenti relativi a una controversia sorta tra
lui e Iacopo di Giorgio da Como muratore.2 Prima
di quell'anno Luciano apparve vicino ad Urbino,
a Pesaro, chiamatovi da Alessandro Sforza, si-
gnore di quella terra, « per consiglio e parere tir-
ella quelle sue fabriche ». Egli era ai servizi della
Corte di Mantova; e Ludovico Gonzaga permise
ch'egli si assentasse « per pochi giorni », affine di
far cosa grata allo Slorza. Il Marchese di Mantova,
avendo « gran bisogno de la presentia dell'archi-
tetto », e la Marchesana Barbara Gonzaga ebbero
timore d'indugi al ritorno, così 'che Luciano del-
lauvanna assicurò Madonna di rimontare in barca
1 Cfr. Gaye, Carteggio d'artisti e Pungiieoni, op. cit.
2 Id. e id. I documenti sono anche riprodotti dal Buci-
nici!, Il palazzo ducale d'Urbino, Trieste, 1894.
il 18 maggio 1465. Certo si trattò d'una perma-
nenza di circa una ventina di giorni, e non potè, nel
breve soggiorno a Pesaro, se non dar consigli per
Fig' 9- —Urbino. Palazzo Passione!. Scala.
i lavori impresi da Alessandro Sforza; ma intanto
egli si accostò a Urbino, e la sua fama, fu intesa da
Federigo da Montefeltro, che presto lo attirò a
sè. Dal 1467 al 1472 lavorò per il palazzo di Fe-
derigo, e vuoisi che intorno a lui seguaci e colla-
boratori fossero Pippo fiorentino, Fra Carnevale,
Fig. 10. — Urbino. Palazzo Passionei. Cortile.
Scirro da Casteldurantc. La notizia però si ricava
da una memoria manoscritta di » Susech, antiquo
cortegiano », il quale enumera gli architetti e gli
ingegneri del duca e, oltre Luciano, anche Fran-
cesco di Giorgio. Questi entrò in corte, dopo che
ADOLFO VENTURI
veduto et conosciuto quanto l'egregio huomo sia
dotto et instrutto in quest'arte ». Così suona la
patente rilasciata da Federigo a Luciano Laurana
il io giugno 1468,1 probabilmente poco dopo il
tempo in cui l'architetto iniziò la costruzione, come
può supporsi dalle paiole relative ai maestri che
« lavoreranno nella fabbrica », e dalle altre di. Fede-
rigo, che, nel rilasciar la patente scrive : «ultima
mente havendo per fama prima inteso et poi per
esperienza veduto et conosciuto quanto l'egregio
huomo Mastro Lutiano ostensore eli questa sia
dotto et instrutto in quest'arte ». Alla fine del
1467 Luciano era ad Urbino, come si sa per due
Fig. 8 — Urbino. Palazzo Passione!.
documenti relativi a una controversia sorta tra
lui e Iacopo di Giorgio da Como muratore.2 Prima
di quell'anno Luciano apparve vicino ad Urbino,
a Pesaro, chiamatovi da Alessandro Sforza, si-
gnore di quella terra, « per consiglio e parere tir-
ella quelle sue fabriche ». Egli era ai servizi della
Corte di Mantova; e Ludovico Gonzaga permise
ch'egli si assentasse « per pochi giorni », affine di
far cosa grata allo Slorza. Il Marchese di Mantova,
avendo « gran bisogno de la presentia dell'archi-
tetto », e la Marchesana Barbara Gonzaga ebbero
timore d'indugi al ritorno, così 'che Luciano del-
lauvanna assicurò Madonna di rimontare in barca
1 Cfr. Gaye, Carteggio d'artisti e Pungiieoni, op. cit.
2 Id. e id. I documenti sono anche riprodotti dal Buci-
nici!, Il palazzo ducale d'Urbino, Trieste, 1894.
il 18 maggio 1465. Certo si trattò d'una perma-
nenza di circa una ventina di giorni, e non potè, nel
breve soggiorno a Pesaro, se non dar consigli per
Fig' 9- —Urbino. Palazzo Passione!. Scala.
i lavori impresi da Alessandro Sforza; ma intanto
egli si accostò a Urbino, e la sua fama, fu intesa da
Federigo da Montefeltro, che presto lo attirò a
sè. Dal 1467 al 1472 lavorò per il palazzo di Fe-
derigo, e vuoisi che intorno a lui seguaci e colla-
boratori fossero Pippo fiorentino, Fra Carnevale,
Fig. 10. — Urbino. Palazzo Passionei. Cortile.
Scirro da Casteldurantc. La notizia però si ricava
da una memoria manoscritta di » Susech, antiquo
cortegiano », il quale enumera gli architetti e gli
ingegneri del duca e, oltre Luciano, anche Fran-
cesco di Giorgio. Questi entrò in corte, dopo che