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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 21.1918

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Fasc. 4
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Recchi, Ada: Carlo Baudelaire, critico d'arte
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https://doi.org/10.11588/diglit.17338#0287

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CARLO BAUDELAIRE CRITICO D'ARTE

261

sente, ma anche per il suo.valore storico. Lo stesso
interesse ha il presente, e non bisogna negligere
la bellezza particolare, la bellezza di circostanza
e la caratteristica del costume.

11 Nostro definisce il pittore di costumi come
un genio di natura mista, in cui entra cioè una
buona parte di spirito letterario: talvolta egli è
poeta, talvolta si avvicina al romanziere o al
moralista; egli è il pittore della circostanza c di
tutto ciò che essa suggerisce di eterno. E Baude-
laire ci parla di Daumier, lo squisito caricatu-
rista, così meraviglioso nella scienza dell'espres-
sione umana, della vita muscolare dei corpi, e
di cui le opere sono tanti muti drammi della vita,
abissi di melanconia, mondi di speranza e di bontà.
Ci ricorda gli acquafortisti non abbastanza ap-
prezzati, Trimolet, Traviès, Costantin Guys,
troppo ingiustamente dimenticati, a proposito dei
quali così si esprime" il Fpntainas: « La plupart,
de leur vivant, ont fait rire, on ne les a pas rc-
gardés. Chez eux on eut trouvé la révélation
libre, l'expansion neuve, ardente, expressive des
lignes combinées, équilibrées, mises cn plcinc
valeur. Là était l'enseignemcnt vrai de formules
indépendantes ou plutót le prodigieux conseil
de ne regarder qu'en soi-mème et a.utour de soi,
de perdrc . tonte déférence envers la hargueuse
expérience des faux maitres et des professeurs
tètus j).1

Ma è sullo squisito Costantin Guys, di cui pa-
ragona lo stato spirituale ad una convalescenza,
che il Baudelaire ferma di preferenza la sua at-
tenzione. TI Guys cercava di fatto quello che si
può chiamare modernità: cercava cioè di « libe-
rare dalla moda tutto ciò che essa può contenere
di poetico e tirare l'eterno dal transitorio ».

La modernità è di fatto pel Baudelaire il tran-
sitorio, il fuggitivo, il contingente, la metà del-
l'arte di cui l'altra metà è l'eterno e l'immuta-
bile (elemento il primo che nessuno tuttavia
ha il diritto di sopprimere per non cadere forzata-
mente nel vuoto di una bellezza astratta e inde-
finibile).

« Malhcur à qui étudie dans l'antique autre
chosc que l'art pur, la logique, la méthode ge-
nerale. Pour s'y trop plonger, il perd la mémoire
du présent; il abdiguc la valeur et Ics privilèges
fournis par la circonstance; car presque toute
notre originalité vient de l'estampille que le temps
imprime à nos sensations ».J

Ed il merito di Costantin Guys è pel Baudelaire
di aver saputo tradurre la forte originalità del-

1 FONTAINAS ANDEÉ, Op. cit., p. 232.

2 Art romantique, p. 72.

l'epoca. Sulla tecnica, e sui procedimenti del pit-
tore il Nostro si ferma a lungo; come Corot, egli
traduce le proprie impressioni marcando con
energia istintiva i punti culminanti o luminosi
di un oggetto: sicché i suoi disegni sono come dei
perfetti abbozzi, in cui tutti i valori siano in piena
armonia. Egli dà una grande importanza ai fondi
c rispetta la gamma dei toni e l'armonia generale,
possedendo egli l'arte innata del colorista.

« Pour tout dire en un mot, notre singulicr
artiste exprime à la fois le geste et l'attitudc
solenncllc ou grotesque des ètres et leur explosion
lumineuse dans l'cspace n.1

* * *

Un capitolo détti'Art romantique è dedicato
all'arte filosofica e ad Owerbeck.

L'arte pura, seguendo la concezione moderna,
« c'est une magie suggestive contenant à la fois
l'objct et le sujet, le monde extérieur à l'artiste
et l'artiste lui-mème ».2 L'arte filosofica invece,
seguendo la concezione di Chenavard e della
scuola tedesca, è un'arte plastica che ha la pre-
tesa di rimpiazzare il libro per insegnare la storia
e la filosofia.

Sembra al Baudelaire un carattere fondamen-
tale alle arti dei periodi di decadenza quello di
imprestare qualcosa dalle altre discipline: invece
egli divide nella mente il regno delle arti da quello
della scienza: appartiene alla pittura, alla scultura,
alla musica tutto il mondo di sentimenti e di
sogni ch'esse vogliono suggerire, mentre il ra-
gionamento c la deduzione sono propri della
scienza.

La Germania, dice a ragione il Baudelaire, è
la nazione che maggiormente si è lasciata andare
alle mostruosità spirituali dell'arte filosofica.

Così Owerbeck non ha studiato la bellezza del .
passato che per meglio insegnare la religione,
Cornélius e Kaulbach per insegnare la storia e
la filosofia.

Baudelaire esamina il quadro Maison, des fous
del Kaulbach, trattato da questi per categoria,
in maniera, per così dire, aristotelica, tanto è
indistruttibile la antinomia dello spirito poetico
puro e dello spirito didattico.

Anche la Francia è stata sensibile all'arte filo-
sofica, come paese amante del ragionamento e
dei dubbi sottili. E merito precipuo della scuola
romantica fu senza dubbio di reagire contro queste
tendenze cerebrali per ricondurre all'arte pura,
all'espressione pittorica pura.

1 Art! romantique, p. 77.

2 Art romantique, p. 128.
 
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