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ADOLFO VENTURI
alle colline, di colori smorti sotto il freddo cielo spazzato dal vento: aggiungono una
nota festosa le ali dei serafini, che s'inalberano sopra la vela fluttuante dell'immagine di
Cristo come esili rami d'abete. E la iniziale, una Q, è tra le più rare del codice: composta
in modo affine a quella della pagina col San Girolamo, e cioè di ghirlanda annodata ai
due capi, sospinge, da un fantastico strascico di foglie e fiori, l'acuminato profilo di una
cicogna, verso una piccola farfalla a volo.
Un drago fantastico, con criniera e coda di foglie fiammanti (fig. 7), ali e anella
punteggiate d'occhi, quasi di piccole gemme, disegna, mordendo, con affilati denti di
squalo, il lembo d'un grosso tralcio di foglie e frutti, la N iniziale di una pagina illu-
strativa della Guarigione del Cieco.
Come angue fiorito si torce la turgida S (fig. 8) a capo di un foglio senza figura-
zioni storiche, compressa nel breve spazio, avvinta da lacci, sprigionando dalle gonfie
volute pennacchi e criniere di foglie arrovellate. Una vita ampollosa anima i contorni
faticati e costretti dell'ampia iniziale, come i fiori che s'affacciano ai vani cuoriformi:
due quadrilobi, uno teso, l'altro accartocciato, con petali simili a vele in balia del vento,
e sfumature, nei loro concavi gusci, dal violetto e dal turchino al bianco.
Con questa superba iniziale, chiudiamo la presentazione del raro codice, dove il
gotico fiorito muove gl'irti contorni delle cornici pompose, ma lo spessore e l'ampiezza
dei fregi, lo studio dell'inquadratura geometrica, dimostrano l'influsso del Rinascimento
sull'arte del timido, minuto, aggraziato pittore.
ADOLFO VENTURI
alle colline, di colori smorti sotto il freddo cielo spazzato dal vento: aggiungono una
nota festosa le ali dei serafini, che s'inalberano sopra la vela fluttuante dell'immagine di
Cristo come esili rami d'abete. E la iniziale, una Q, è tra le più rare del codice: composta
in modo affine a quella della pagina col San Girolamo, e cioè di ghirlanda annodata ai
due capi, sospinge, da un fantastico strascico di foglie e fiori, l'acuminato profilo di una
cicogna, verso una piccola farfalla a volo.
Un drago fantastico, con criniera e coda di foglie fiammanti (fig. 7), ali e anella
punteggiate d'occhi, quasi di piccole gemme, disegna, mordendo, con affilati denti di
squalo, il lembo d'un grosso tralcio di foglie e frutti, la N iniziale di una pagina illu-
strativa della Guarigione del Cieco.
Come angue fiorito si torce la turgida S (fig. 8) a capo di un foglio senza figura-
zioni storiche, compressa nel breve spazio, avvinta da lacci, sprigionando dalle gonfie
volute pennacchi e criniere di foglie arrovellate. Una vita ampollosa anima i contorni
faticati e costretti dell'ampia iniziale, come i fiori che s'affacciano ai vani cuoriformi:
due quadrilobi, uno teso, l'altro accartocciato, con petali simili a vele in balia del vento,
e sfumature, nei loro concavi gusci, dal violetto e dal turchino al bianco.
Con questa superba iniziale, chiudiamo la presentazione del raro codice, dove il
gotico fiorito muove gl'irti contorni delle cornici pompose, ma lo spessore e l'ampiezza
dei fregi, lo studio dell'inquadratura geometrica, dimostrano l'influsso del Rinascimento
sull'arte del timido, minuto, aggraziato pittore.