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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 26.1923

DOI issue:
Fasc. 4
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Venturi, Adolfo: Stampa in gesso d'opera ignorata di Francesco Laurana
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https://doi.org/10.11588/diglit.17343#0212

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Stampa in gesso d'opera ignorata di Francesco Laurana

Sopra un pianerottolo delle scale del Museo di Palermo, un rilievo (fig. i) di rara
bellezza ferma l'occhio del visitatore. E un gesso da opera ignorata, che forse le pa-
zienti ricerche di qualche studioso potranno un giorno rintracciare in qualche predella
d'ancona o nel fregio di una trabeazione di porta, come ad esempio si vede, in Palermo
stessa, sulla fronte dell'Annunciata dei Genovesi, il rilievo di Domenico Gagini. Nel mezzo
è la Vergine col bimbo, inserita a basso rilievo entro il contorno ideale di un'ampia
mandorla; ai lati, due gruppi d'angeli inghirlandati di rose, in ginocchio sopra nuvole a

Fig. i. — Francesco Laurana: stampa in gesso, da rilievo oggi sconosciuto, nel Museo di Palermo.

sciicgge, adorano il sacro gruppo. E subito la squisita scultura si palesa opera di
grande maestro, di grande plastico; e il nome di Francesco Laurana s'imprime in
ogni suo tratto.

Il rilievo, non alto come nella rocciosa base della Madonna di Noto, ne uguaglia
tuttavia il valore plastico per la determinazione dei singoli minuscoli volumi: i dossi
delle pieghe lunate sul busto inchino della Vergine, e le impietrite criniere degli stra-
scichi, dei veli gonfi d'aria, le conche stupende delle grandi ali in forma d'ascia, con
margini densi, sbalzati, rappresi, similissime a quelle che adornano gli angeli mila
base della Madonna di Noto, e infine le rose messe a ghirlanda delle rotonde testine,
aderenti alle chiome ricciute, quasi minuscole conchiglie allo scoglio. L'abbassamento
del rilievo aggiunge valore, come nelle medaglie lauranesche, all'evidenza dell'effetto
plastico; i vuoti e pieni si equilibrano con lauranesca misura; gli atteggiamenti ri-
sultano a una stasi profonda, anche nella Vergine così fragilmente piegata a curve
entro la elissi ampia che la ravvolge; e la sintesi formale delle immagini lauranesche
si rivela nello spiano dato ad alcuni particolari, alle braccia degli angeli, ad esempio,
perchè aderiscano ai busti; nello scavo delle ali e dei nimbi, perchè teste e sciarpe ne
sboccino, anche a tutto rilievo, senza esorbitare. Raccolti entro il gorgo delle pieghe
che solcano il manto, aggirandosi attorno alle braccia della Vergine per curve falcate,
la Madre e il Figlio richiamano, anche nel fragile equilibrio del gruppo, lontana eco go-
tica, la statua sulla porta di Santa Barbara in Castelnuovo a Napoli.

La grazia dei lineamenti minuti, quasi chicchi di riso, della timida, esitante posa di
Gesù, che si libra come piuma, entro i morbidi veli, sul braccio della madre, e fa sostegno
della mano di lei alla conca della sua manina paffuta; il ritmo di onde concentriche com-
 
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