UN DOCUMENTO DEL VIAGGIO A ROMA DI ANTONIO ALLEGRI 23
bidi velarii di luce, lo schema della Disputa del Sacramento, e, nella cupola, rilevando
le carnose figure, intrecciandone le membra a movimenti complessi, studiando faticosi
contrasti, appar soggiogato dalla visione della Cappella Sistina, dà un'altra chiara prova
del viaggio a Roma. La decorazione pittorica della volta Sistina aveva offerto spunti
mirabili per l'ornamento della camera di San Paolo: anfore e teste d'ariete in bilancia
su festoni di nastro bianco rosa, conchiglie incrostate alle cornici, motivi trasformati
dalla grazia correggesca, che, alle teste d'ariete, infonde morbido spessore di carni rosate,
alle anfore, chiarori di madreperla. Così, la volta Sistina, i putti cariatide, da Michelan-
gelo disposti ai lati delle cattedre marmoree dei profeti (fig. 1), diedero origine alle
Figg. 2-3 — Antonio Allegri, detto il Correggio: Coppie di fanciulli in San Giovanni di Parma.
coppie di fanciulli, ornamento degli angoli della trabeazione di San Giovanni, fin qui
inavvertite dagli studiosi, che mai ne fecero cenno (figg. 2-3-4-5).
Lo spunto dalla Sistina vale soprattutto a porre in risalto l'incomprensione inevi-
tabile dell'arte michelangiolesca da parte dell'Emiliano, che, al concetto scultorio, sosti-
tuisce una visione essenzialmente pittorica; all'urto di forze opposte, all'effetto energe-
tico delle masse, blande cantilene d'onda; alle repentine interruzioni, agli schianti della
linea, catene di curve fluenti. Una coppia si presenta in atteggiamento di lotta: ciascuno
dti fanciulli posa una mano sulla spalla dell'altro, intrecciando le braccia: i corpi si
annicchiano come per prender lo slancio, e si puntellano, opponendosi nel breve spazio;
ma più che alla lotta le due molli braccia intrecciate sembrano prepararsi a un facile
mulinello, e i drappi, che s'aggirano sui corpi nudi, serbando ancora insensibili tracce
dello svanito rosa correggesco, gocciano a terra, o si snodano serpentini, a completar
la morbida cadenza delle linee, delle forme ondeggianti e tenere. I putti di Michelan-
gelo si scagliano l'un contro l'altro, cozzano a vicenda nel breve spazio, increspan le
mani erculee, scalpitano come destrieri infuriati; i muscoli s'inturgidano, costretti, con
atletico vigore. E i volti esprimono talvolta un selvaggio ardire, talvolta un'acuta soffe-
renza; gli occhi ora scagliano lampi, or si travolgono in spasimi mortali, mentre così
bidi velarii di luce, lo schema della Disputa del Sacramento, e, nella cupola, rilevando
le carnose figure, intrecciandone le membra a movimenti complessi, studiando faticosi
contrasti, appar soggiogato dalla visione della Cappella Sistina, dà un'altra chiara prova
del viaggio a Roma. La decorazione pittorica della volta Sistina aveva offerto spunti
mirabili per l'ornamento della camera di San Paolo: anfore e teste d'ariete in bilancia
su festoni di nastro bianco rosa, conchiglie incrostate alle cornici, motivi trasformati
dalla grazia correggesca, che, alle teste d'ariete, infonde morbido spessore di carni rosate,
alle anfore, chiarori di madreperla. Così, la volta Sistina, i putti cariatide, da Michelan-
gelo disposti ai lati delle cattedre marmoree dei profeti (fig. 1), diedero origine alle
Figg. 2-3 — Antonio Allegri, detto il Correggio: Coppie di fanciulli in San Giovanni di Parma.
coppie di fanciulli, ornamento degli angoli della trabeazione di San Giovanni, fin qui
inavvertite dagli studiosi, che mai ne fecero cenno (figg. 2-3-4-5).
Lo spunto dalla Sistina vale soprattutto a porre in risalto l'incomprensione inevi-
tabile dell'arte michelangiolesca da parte dell'Emiliano, che, al concetto scultorio, sosti-
tuisce una visione essenzialmente pittorica; all'urto di forze opposte, all'effetto energe-
tico delle masse, blande cantilene d'onda; alle repentine interruzioni, agli schianti della
linea, catene di curve fluenti. Una coppia si presenta in atteggiamento di lotta: ciascuno
dti fanciulli posa una mano sulla spalla dell'altro, intrecciando le braccia: i corpi si
annicchiano come per prender lo slancio, e si puntellano, opponendosi nel breve spazio;
ma più che alla lotta le due molli braccia intrecciate sembrano prepararsi a un facile
mulinello, e i drappi, che s'aggirano sui corpi nudi, serbando ancora insensibili tracce
dello svanito rosa correggesco, gocciano a terra, o si snodano serpentini, a completar
la morbida cadenza delle linee, delle forme ondeggianti e tenere. I putti di Michelan-
gelo si scagliano l'un contro l'altro, cozzano a vicenda nel breve spazio, increspan le
mani erculee, scalpitano come destrieri infuriati; i muscoli s'inturgidano, costretti, con
atletico vigore. E i volti esprimono talvolta un selvaggio ardire, talvolta un'acuta soffe-
renza; gli occhi ora scagliano lampi, or si travolgono in spasimi mortali, mentre così