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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 26.1923

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Fasc. 4
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Venturi, Lionello: Lorenzo Ghiberti: certezza di notizie e discordia di giudizii, goticismo e classicismo, il rilievo pittorico, la superiorità della prima sulla seconda porta e l'arte del Ghiberti
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https://doi.org/10.11588/diglit.17343#0267

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LORENZO GHIBEFTI

245

« Sacramenti» sul campanile di Giotto, e soprattutto nei rilievi decoranti il Fonte del Bat-
tistero fiorentino. Anzi in quest'opera ritroviamo anticipati parecchi elementi della prima
porta del Ghiberti. Per esempio, nel Battesimo di Gesù, la figura del Cristo presenta lo
staccato dal fondo, e gli angeli mostrano l'alto, il mezzo e il bassorilievo. E tutto ciò per
unire per serrare la scena attorno un unico centro

Andrea Pisano indica spesso nel fondo elementi paesistici o architettonici; essi hanno
una funzione simbolica. Invece per l'autore del Fonte, gli alberi che appaiono in alto ser-
vono di chiusura alla scena, sporgendo avanti anzi che sfuggendo lontano. E proprio
così immagina il Ghiberti.

Naturalmente l'effetto del Ghiberti è infinitamente migliore, perchè l'autore del Fonte
ignora l'accentuazione ghibertiana dell'ondulamento lineare gotico. Infatti il variare del

Fig. 6. —Ghiberti: Presepe. Firenze, Battistero.
(Fot. Brogi).

rilievo non poteva ottenere efficacia espressiva quando, come nel Fonte, tutte le figure
si presentassero diritte. Il variare del rilievo è in profondità ciò che l'ondulamento lineare
è in estensione. Padrone dell'uno e dell'altro, il Ghiberti giunse rapido al capolavoro.

Il confronto dei tre rilievi, tutti e tre raffiguranti il Battesimo di Cristo (figg. 3, 4 e 5),
permette di seguire molto bene il processo.

Il fondo è sempre considerato dal Ghiberti come unito, perchè tutte le piante, tutte
le architetture, tutte le rocce o le onde ch'egli ha posto sopra o sotto le figure, non costi-
tuiscono fondo. Sono elementi della scena, come le figure, sporgono, riempiono gl'inutili
vuoti, raddrizzano gli equilibrii manchevoli, chiudono, uniscono, concentrano la scena. Non
mancano gli effetti luministici propriiai bassorilievi pittorici, per esempio nel Presepe (fig. 6).
Ma non c'è nulla a ridire. Se c'è un grumo di bronzo che sporge, esso s'interrompe d'un
tratto e si perde in uno stiacciato rilievo. Tutto quindi trova il suo accordo nell'effetto
di luce.

Si tratta cioè di un impressionismo, ingenuo ancora ma perfettamente coerente,
che ha la funzione dell'apparizione rapida dell'immagine. È una rapidità che produce a
 
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