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boi. voi. II pag. 3oi , e IV pag. 80 , 3 ediz.; g bene rammentata ancora da Proclo {ih Tim. Ili pag. i3i) ,

fu osservato 1. c. dal cav. Avellino, come quel mito e da Lattanzio (div> inst.Wh. IV , 8). Forse la espres-

rientra nel ciclo delle orfiche dottrine. Pienamente sia- sione >ffepi(XiKi\s applicata ad Argo trasse in inganno

ino con lui persuasi, che la tetrade degli occhi nel Ovidio e Macrobio , quando so F immagiuarono col

citato vaso del sig. Jatta , abbia uno stretto rapporto capo circondato di occhi.

coli' orfico Fanete. Ma più ne presentano i due vasi de' Non è però il nostro vaso il solo monumento che
sigg. Basseggio e Barone, giacché in essi vedesi figurato ci offra il bifronte di doppia natura , e già fu ravvi-
Argo appunto, come esser dovea V orfico Fanete im- salo codesto ermafroditismo nelle elleniche monete. Tali
maginato ; perciocché di questo parlandosi faceasi uso sono le Attiche ( Eckhel doctr. voi. II pag. 209 ) ,
delle medesime espressioni : ed è perciò che Fanete quelle di Tenedo (ibid- pag. 488) •, nelle quali la le-
dee credersi dall' antichità effigiato come bifronte. Quo- sia virile laureata meglio al Sole si ravvicina , cioè
sta fu la interpolazione che die il celebre Visconti di a Fanelc. Di tali medaglie ragionarono ancora il Vi-
qoell1 orfico verso {mus. pio-cl. toni. Al tav. 8 pag. 70 sconti nel luogo da noi sopra citato , ed il Boettiger
not. 1 ediz. di Milano) , ravvisandolo in un doppio cr- Runstmylhol. pag. 24-7 e se8o* yc^'1 'a Pao* 20*4 ;
ma del barbato Dioniso , che potrebbe paragonarsi a il quale per altro inclina per la origine fenicia di
quello delle monete di Catania ( Eckhel doct. num. quella divinità. Nò è da tacere il bello erma del
vel. voi. I pag. 20j) , e di Palermo [ibid. p. 2Ji) , museo Chiaramonti, che in una delle due facce par
non che di Anifipoli (Eckh. sylloge I, doct. num. voi. femminile: Guattani e Visconti mus. C/iiarAax. XXXII.
II pag. 66-G7): nelle quali , come nelle altre di Tcs- È poi risaputo che la intelligenza di Fanete è del
salonica , crede 1' Eckhel derivarsi quel tipo dall' ila- Sole , il quale tutte le cose sviluppar facendo fa cre-
lico Giano : vedi la pag. 78. Nè diversamento dal dulo di tutte il produttore (Lobeck Aglaoph. pag.496
Visconti spiegò quel verso il eh. nostro collega sig. Sa!- segg.). E forse a ciò alludeva il nome di 'Ifpaa.7r.xT0s
valore Cirillo [atti della real accad. ercolan. voi. Il dato a Fanete , variamente interpetrato , e creduto fi-
p. 393 segg.). Alla idea del Visconti si oppose il dot- nanche non derivare da greca origine. Ed in vero , è
tissimo Lobeck ( Aglaophamus p. 4-79 ) » chiamando indubitata la esistenza dell' antico verbo tfolwtì spiro ,
commenta ledi lui conghicllure. Fra poco ragioneremo che dà peso alla glossa Kflwros, Trvsu^x, \\>yjr\. Rite-
di Giano , quando avrem fatto più oltre rilevare le nula dunque la lezione llp'.y.XuXios piuttosto che la
analogie del nostro bifronte Argo coli'orfico Fanete. variante 'HpHtSfrttfos , panni plausibile spiegarla per
Esso presenta duo facce 1'una imberbe, l'altra barbata, late animar:s , nome altronde convenientissimo a quel-
e questo appunto mirabilmente si addice a Fanele. In P orfico dio. Ed è notevole che Alatela IV, 3i, e Cedre-
fatli sappiamo da Clemente Alessandrino , che sccon- no tom. I pag. 57 e 84- riportando i tre nomi Myynv ,
do Orfeo dall'uovo nasce Fanele £<£dy ri àfè^vc^rìkv $ayYiT*, 'ìlpmi'Xy.'ìov, soggiungono oirep èpfM\V£vsrtiu
{homil. VI , 4 , voi. II pag. 672 Galland). E questa (Salì], ^dSs, '(cùo^orr\p ; e Snida v. 'OpOiù? in vece di
idea dee nel nostro vaso ravvisarsi, riconoscendo nel questa ultima parola ha ^rj. Combinerebbe dunque la
volto barbato la nalura maschile, e la femminea nel- idea di •fìpiviv.tfx'ios, come da noi s'interpetra, colla mi-
l'imberbe e delicata faccia. Nè diversamente dal no- stica intelligenza di quel vocabolo , e sarebbe di deriva-
Siro Argo viene indicato Fanete ne' carmi orfici, che zione tutta greca. Riferito perciò al Sole il nostro Argo,
legger si possono riportati dal Lobeck (op. cit. pag. come Fanete, può esprimere nelle due facce imberbe e
482). Questi lo appellano Sicuri itspiODffèx : vale a di- barbata il Sole orientale ed occidentale. E forse in que-
re di due nature , cioè femminea 0 maschile , e que- sto solare rapporto il profondo Eschilo disse di Argo : §
ste espresse da due volti distinti , per modo che in- ó ?à tfopzvercu Sòhov òppi i-%x>v ,
torno al capo gli occhi fossero disposti ( ftspiecieèx, ) ov ovìè nzn^Monct. yxi* rteugFSf-
nelle due facce. Questa duplice natura di Fanele è Prometti, v. 570-571.
 
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