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Bullettino archeologico Napoletano — N.S.5.1856-1857

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Nr. 99 (Settembre 1856)
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https://doi.org/10.11588/diglit.12304#0010
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Abbcnchè la indicazione delle località nei dipinti sentata parimenti la caccia di Calidonc ) di cui si ha
dei vasi greci sia ognora monca o trascurata, cionon- la descrizione nell'opera di Filostralo il giovane (1).
pertanto ci accorgiamo di leggieri che quei cacciatori E bensì da notarsi eh' ella avea quivi i calzari , men-
tii cui si è finora ragionato percorrono una via pia- tre nella pittura eh' esaminiamo , ha nude affatto le
na, laddove tutti gli altri , avviandosi per erto cam- gambe più sopra ai giuocchi, come si addice a velo-
mino, soffermansi su delle rocce che s'innalzano dac- cissima giovinetta (2). Sta ugualmente bene'che le
canto al sentiero prescelto dai loro compagni (1). sieno appropriate nel nostro dipinto robuste , gran-
Seduto fra quelle balze ferma un di essi lo sguar- diose forme, essendosene pur celebrato il vigore della
do sul luogo a cui corrono Anceo Castore e Polluce, persona (3).

come se discernesse la distante meta che affrettami a Venendo, da ultimo , alla figura di Meleagro, non

raggiuguere : avrebbesi quindi a riconoscere Linceo in sembrerà strano che questo eroico personaggio com-

questo garzone di acutissima vista (2). parisca senz' armi nella nostra grafica scena quando

Non vi ha poi dubbio che nel solitario gruppo di si porrà mente che non vi rappresenta egli già 1' uc-

quesle stesse figure, collocate nella parte superiore cisore del calidonio cignale , ma sì il seduttore di

della nostra pittura , debbano ravvisarsi Alalanta e Atalanla a cui dovea mostrarsi da supplice e conse-

Meleagro. Nè tampoco è incerto il motivo pel quale se guentemente inerme. In siffatto modo ha egli vinto

ne stanno in disparte , essendo ciò rivelato dalla pre- il ritroso animo dell'arcadica eroina : la quale amo-

senza di Amore. Cautamente si appressa il nume alla rosa vittoria ci è simbolicamente indicata per via di

figlia di Scheneo (3), la quale non più lo respigne , quella fascia eh' egli baldanzosamente solleva con la

an?i volgesi lieta allo insidioso suo amante (4). destra , appunto come fa Anceo in questo medesimo

La immagine di Alalanta è nel nostro quadro si- dipinto. Ma tornerà funesto ad entrambi l'orgoglio

mile ad altra figura della medesima seguace di Arte- del vanto ; perciocché verrà trucidato Anceo da quel-

mide (5), che vedovasi in un dipinto ( ov' era rappre- la stessa fiera eh' egli già tiene sua vittima , e gli amo-
ri , di cui va ora superbo Meleagro, lo trarranno ben

ti) Omero, nel ricordare questi luoghi (Iliade, 11, 6-10 ), li , . .. . , ,

dice sassosi. L'espressione, di fetti, JL&tiU ^rp*<r<r«v „on tosto ad atroce debito che avrà da espiare con acer-

va già intesa della città di Calidone che sorgeva in una perfetta e deplorabile morte (4).

pianura ove se ne veggono tuttora gli avanzi, ma si del suo ter- » v >
ritorio eh' è montuoso ed alpestre. Qucsl' avvertenza, che ci vien
latta da Strabone (p. 400 , Gasaub. ), è pure ripetuta dallo illu-

sire topografo delle greche contrade, dal Colonello Leake nei suoi LiAV. FILIPPO uARGALLO—(jRIMALDI .
Travcls in northen Grcece, 111, 538.

(2) I mitografi citali nella pagina precederne col. 2 noi. 4, no-
verano anche costui tra i calidonj cacctalori, e taluno di siffalli scrit-
tori, ma sopratullo Apollonio Rodio (1, 153-5; IV, 1466-7; 1477-80) ,{) pulura Xv, ». 136 ed. Jacobs.

menziona stupende prove della sua forza visiva. Da ciò risulta che W preSsocnè tulli gli scrittori si greci e sì Ialini che mémo-

il nome di questo mitico personaggio sia epiteto qualitativo deri- Wfl Malanta ne vantarono la straordinaria velocità-, ma tóù

vaio dalla voce lince eh è 1 antica e comune denominazione di eufaticameme dl 0gni altro ne scrisse Sfotto nel cap. i del I XU

una specie di gatto ( Felis caracul d. Linneo ) a cui si allrjbul ^ mHe mmi£ 1

la medesima proprietà di penetrantissima vista. V.Plinio, XaVUI, (3) „ (es,è cilal0 poiislore decanta nel medesimo luogo si fallo

8, e nei Paremicgrafi greci lo adagio Awyjwxov fSX&rtiv, pregio dell'arcade caccialrice.

(3) Parrebbe che qualche antico autore ammettesse due Aia- (4) nelle molle aulorilà che possono citarsi intorno alla tragica
tante, di cui una beoia figlia di Giaso e l'altra nata da Scheneo morie di linceo la più antica è quella di Ferccide , frani. XX.VII
nell'Arcadia. Ma cotale distinzione, benché adotlala da Spanheim ed. <jj sturz; ed in riguardo alla svenlurala fine di Meleagro cla-
nella nota al v. 215 dell' Inno a Diana di Callimaco , vien giù- s;co e j| |UogO nel nono 1. della Iliade dal v. 50! in poi ; posto-
stamente rigettata dal Mailer ( Orchomcn. p. 214), perche, tran- merica bensì e la tradizione secondo la quale il motivo della rissa
ne il nome etnico ed il patronimico , ogni cosa e identica in am- tra Meleagro ed i suoi zii materni, che ne rimasero uccisi , fu
bedue le Atalante. l'insano suo amore per Alalanta a cui volle ridonar le spoglie

(4) « Atalante, a Meleagro insidiarne compressa, pucrum del calidonio cignale che 1' erano stale ingiustamente lolle da co-
> edidit quem Parllwnopaeiim vocavil». Quéste paiole si leggo- sloro. noi resto, la sciagurata morie di Anceo e quella non menò
no in una glosa, egregiamente emendala dal Barin, cui appose infelice 'di Meleagro sono ricordale tuli'insieme nei seguenti versi
Lntazio al v. 311 del 1. IV della Tcbaide di Slazio. ( 043 5) della Medea di Sem ca :

(5) Non pur compagna ma sommamente dilelia ella era slata

alla dea della castilà ( V. Callimaco , Inno a Diana, v. 315 ); ed » Sfravit Ancaeum vinlenlus iclu

anDUMo perciò divenne V odio di Venere: Kwrptdos se- » Setiger , fralres , Meleayre , malris

condo l'espressione di Euripide nel Meleagro, frani. 14, ed. di » impius mac'as, tnorerisgye dextrà
Wagner.

Malris iratae.
 
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