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Bullettino archeologico Napoletano — N.S.5.1856-1857

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Nr. 102 (Ottobre 1856)
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https://doi.org/10.11588/diglit.12304#0034
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32. Lo stesso di/ilio che nel prec. n. 28.

)( TR POT X1I1I C UH, S C, tempio otlastilo con
arbore di palina da ciascun lato. M. I.

Non so come il diligente Eckhel trascurasse la no-
tevole particolarità delle due palme fruttifere poste
ai lati del tempio dedicato da Antonino al Divo Adria-
no ed alla Diva Sabina ; le quali sembrano riferirsi
alle vittorie di Adriano medesimo sopra i Giudei ed
i Mauretani ; tanto più che gli uni e gli altri furono
vinti e repressi anche da Antonino (Capit. in Pio 5).

Anno 154.

L' Eckhel a quest'anno avverte, che l'istoria nulla
somministra di certo; pure il eh. Borghesi (annali
ardi. t. XXIV p. 39) ha dottamente conchiuso, che
in esso si fece la pace tra Antonino Pio e Vologese
III re de' Parli, che avea tentato d'invadere V Arme-
nia. Alla letizia e tranquillità che ne conseguì bene
si conviene la Liberalità Augusta VII, che si connette
con la tribunicia podestà XVII di Antonino , nella
quale egli ancora concesse i privilegi della cittadi-
nanza e del connubio a diverse milizie emerite (Car-
dinali, Dipi, mil, (av. XX: Arneth n. X, XI, XII).

Anno 157.

33. ANTONINVS AVG PIVS P P IMP II, lesta
laureata.

)( IR POT XX COS UH, Giove ignudo con la cla-
mide raccolta in sidl' omero s., che colla d. si appoggia
all' asta e con la s. tiene il fulmine : dal lato suo d. è
Atlante che con un ginocchio piegato a terra e con le
braccia alzale è in allo di sostenere il globo celeste ; e
dal lato s. vedesi un'aquila posata sopra un ara, nella
quale è sculto Giove stesso fulminante un Gigante.

Questo insigne tipo (Mionnet, alias de géogr. man.
p. 6-7) par riferirsi alla sconCtta de'Mauri ribellan-
ti , comparali ai Giganti spenti da Giove, che da An-
tonino furono astretti a rifuggirsi verso l'Atlante (Pau-
san. Vili, 43,3). Ciò probabilmente avvenne ne'pri-
mi anni dell' impero di Antonino ; ma pare eh' essi
nel 157 facessero qualche nuovo moto, anche per-

chè nelle monete con la sua TR POT XX torna a
comparire l'intermesso titolo IMPERATOSI II.

Anno 158.

34. ANTONINVS AVG PIVS P P TR P XXI, te-
sta laureala.

)( FORTVNA OPSEQVENS, COS IIII, S C, For-
tuna stante con patera e con limone posalo sopra una
prora nella d. e con cornucopia nella s. JE. II.

Forse è questa la Fortuna aurea, quae in cubiculo
principum poni solebat, e che Antonino Pio, tre anni
appresso , vicino a morte , ordinò che fosse traslata
nelle stanze del suo successore (Capit. in Pio c. 12).
Frontone di que' giorni scriveva al suo allievo M. Au-
relio Cesare ( 1. I epist. 2 ): quis aulem ignorai , esse
Fortunam deam, deamque praecipuam ? tempia, fana,
delubra passim Forlunae dicala. Del resto , siccome
il governo della nave ed il cornucopia sono gli attri-
buii consueti e generici della dea Fortuna, così la
patera denota in ispecie la Fortuna ossequente; giacché
questa si diede per attributo proprio alle deità propi-
zie ,"quasi che stendessero benigne la mano per rice-
vere le offerte e le libazioni ( Visconti, mus. Pio Ci.
t. I, tav. 22 ).

Riguardo alla scrittura OPSEQVENS , invece di
OBSEQVENS,ai riscontri addotti dall'Eckhel ponno
aggiungersi le analoghe voci suplegmen, suplililas ed
altre avvertite dal eh. Mai ne' palinsesti del suo Fron-
tone , non che quell'insigne avvertimento di Quinti-
liano (inst. I, 7): quum dico OBT1NVIT, B litleram
ratio poscit, aures magis audiunt P.

35. Lo slesso diritto che nel pr. n. 34, ma con le-
sta radiata.

)(COS UH , S C, edicola distila, entro la quale è
un simulacro virile togato, collocato sopra alla base,
tenente nella d. un ramo frondulo e nella s. lo scettro
eburneo sormontato dall' aquila. ìE. ii.

Parmi così rappresentato il Genio del Consolato,
o 6Ìa del Processo consolare, di cui son proprii gli at-
tributi del ramo e dello scettro aquilifero ( cf. Eckhel
t. Vili p. 333-338); e che viene a fare bel riscontro
al Genio del Senato f che ricorre in altre monete di
 
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