Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Bullettino archeologico Napoletano — N.S.5.1856-1857

DOI Heft:
Nr. 102 (Ottobre 1856)
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.12304#0040
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
— 32 —

una durevole gloria. E malgrado le critiche parziali
di alcuni dotti stranieri, le due edizioni dell' architet-
tura antica descritta e dimostrala coi monumenti, le
altre due edizioni delle ricerche suW architettura più
propria de tempi cristiani, quelle sull' architettura
degli antichi Giudei e del loro tempio di Gerusalemme,
e finalmente V architettura domestica di svelte forme
saranno un perenne monumento di gloria per 1' au-
tore e per L'Italia ove nacque. Se queste opere fu-
rono maravigliose per la loro ampiezza, e per la mol-
tiplicità de' più importanti monumenti che vi si tro-
vano pubblicati, non sono meno vaste le produzioni
pertinenti all' archeologia ed alla topografia segnata-
mente dell' antica Roma. Una rapida enumerazione
basta a dimostrare la vastità di tante difficili ricerche.
Gli edifizii di Roma amica e sua campagna, la storia
e topografia di Roma antica e sua campagna, Y espo-
sizione topografica di Roma antica, Y indicazione to-
pografica di Roma antica di cui die fuori sino alla
quarta edizione, la pianta topografica della Campagna
Romana, le due edizioni della esposizione storica e to-
pografica del foro romano e sue adjacenze, il supple-
mento ed aggiunte all' opera del Desgodetz sugli an-
tichi edifizii di Roma, la descrizione dell' antico Tu-
sculo, la descrizione dell' antica città di Veli, Y an-
tica Etruria marittima , e finalmente la prima parte
della Via Appia dalla porta Capena a Roville, sono
tali produzioni che non parrà possibile sieno ad un
sol uomo dovute, per quanto si supponga laborioso
ed infaticabile. Basti il dire che le sue maggiori opere
passarono i venti volumi in folio, e richiesero la di-
rezione di più che mille e cinquecento tavole. É
pur risaputo che le sue ricerche sulla topografia dell'
antica Roma furono talvolta coronate dal più felice
successo. Che dopo aver con diligente studio deter-
minato alcun sito, o la situazione di alcun monu-
mento, le scavazioni posteriori vennero a conferma-
re le sue precedenti conghietture, e a dimostrar che
l'ingegno del Canina aveva saputo da laceri avanzi,
o da manchevoli indicazioni degli antichi scrittori re-

staurare interi edifizii, ed indovinamela costruzione,
ed il rispettivo rapporto. Un viaggio artistico nell'In-
ghilterra; la direzione di un'opera d'arte a diletto di
un nobilissimo inglese ; e l'assistenza alla riunione del-
l'Istituto archeologico in Edimburgo furono le ultime
sue occupazioni. Egli ardeva di tornare a' prediletti
suoi sludi, di dar l'ultima mano a' grandi lavori che
lasciati aveva non terminati: e dirigevasi prontamente
alla eterna città , che non doveva più rivedere. La
grave età , la cagionevole salute non gli permisero di
oltrepassare Firenze , ove la sua nobile vita si spense.
Per la morte del Canina rimasero non compiute al-
cune opere, sebbene già fossero vicine a veder la lu-
ce, e principalmente la seconda parte della via Appia,
della quale l'illustre autore annunziavami la prossima
pubblicazione.

Sarà degno di osservazione che fra tante occupa-
zioni, fra le cure di tanti lavori pe' quali profondeva
tesori, consumando tutta la sua fortuna, il commen-
datore Canina era il protettore generoso de' giovani
artisti di tutte le nazioni. Essi trovavano in quel ri-
spettabile vecchio gli ajuti ed i consigli dell' amico e
del padre : e tutti avranno a deplorarne amaramente
la perdita.

È questo il collaboratore che l'editore del bullet-
tino ha perduto ; e non può senza grave dolore dar
1' annunzio di cotanta sventura.

Ma nel tempo stesso, con grandissimo piacere, mi
sia lecito annunziare a' miei lettori che già un altro
illustre personaggio è succeduto al Canina per la no-
tizia delle nuove scoperte romane. Il Comm. Pietro
Ercole Visconti, pertinente ad una famiglia, nella
quale il sapere archeologico accoppiato all'ingegno
è antico e nobilissimo retaggio, accettava l'incarico,,
accogliendo cortesemente il nostro invilo. Così i let-
tori del bulleltino non perderanno nulla nel cambio:
ed a me sol resta il dovere di dichiarare pubblica-
mente al nuovo collaboratore la mia sincera grati-
tudine.

MlNERVIN'I.

Giulio Minervini — Editore.

Tipografia di Giuseppe Càtaneo.
 
Annotationen