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Bullettino archeologico Napoletano — N.S.5.1856-1857

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Nr. 111 (Marzo 1857)
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https://doi.org/10.11588/diglit.12304#0107
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— 99 —

TI • CLAVDIjG • INEROINE • P • QjVÌISTILIO • VARO • COS

.......ANTISTIO • L • F • CAMPANO ■ IT • VIP. • T ■ POMPONIO • Q • DIVELLIO ■ A

L • COCCEiiVS C L M L FAPA ■ AEDIC • 10VI ■ LAR • EX • DD

j

Avuto riguardo all' epoca di questo nostro monu-
mento, si può ragionevolmente credere che questo L.
Cocceio sia stato liberto di due fratelli della famiglia
forse di quel Cocceio Nerva amico di Orazio e di Me-
cenate, il quale accompagnò pure Tiberio nella Cam-
pania (Tacit. annaì. IV, e. 58, et VI, e'26: Hòrat.
Sai. Hb. 1, 5 v.27). Il Giove, a cui fu sacra la edicola,
è senz' alcun dubbio il famoso Giove Larisseo , del
quale Pausania descrisse un tempio in Argo, ch'esser
dovea ipelro; giacché dice il Periegeta ch'era senza
tulio : £7r' axpr, l<rri tri" Aapwnq Aiós hrtxKvpiv
vecòs ovx sXf*>v opo$ov (lib. II c. XXIV, 3:
vcdi Curtius Peloponneso^ t. II pag. 362 e 563). Da
questo particolare culto polrà probabilmenle dedursi
che quel liberto, il cui nome Papa lo manifesta per
greco, fosse originario dell'Argolide, e perciò volle
serbare una particolare e patria religione.

Importante mi sembra la forinola finale EX. DD:
e% decurionem decreto; dalla quale ci si fa compren-
dere che vi fu bisogno di un permesso de' decurioni
di Capua , perchè si costruisse la edicola da Cocceio
a quella greca divinila.

Merita di esser qui rammentato il marmo rinvenuto
parimenti in S. Maria nell'anno 1832 , e pubblicato
dal eh. Denzen ( bullett. dell hi. 1852 p. 138) , e
poi dal eh. Carnicci in questo nostro bullellino ( an.
»• J). 88). Si fa in esso menzione di un Rammio Cre-
sto, che pose quel monumento a Giove Ottimo Mas-
simo. Ed è notabile che anche si riporta la data di
quella dedicazione per mezzo de'consoli non solo,
Ha ancora per mezzo de' magistrali municipali, cioè
de' duumviri e degli Edili. E poiché il consolato di
P. Sulpieio Quirino e di C. Valgio Rufo corrisponde
all' anno 7 i2, avremo la serie di due anni de' magi-
strati municipali di Capua, venendoci dalla nuova la-
pida quelli del 7il, e da quella di Rammio gli altri
dell' anno seguente. Vogliamo da ultimo notare che
'a nuova iscrizione accresce il numero delle lapide ,
°ve si riscontra il costume di segnar l'epoca mercè i

nomi de'magistrati municipali. E sebbene sia stato
osservata dal sommo Borghesi la rarità di simili mo-
numenti ( pr. il Furlanetto Lap. d'Esle p. 13), pure
l'uso è abbastanza anlico , sì come ha dimostrato il
Garrucci {Bull. arch. nap. an. I p. 12, 13, e 88) :
ed un' altro esempio ne fu pure da me riconosciuto
in un marmo cuoiano (bull. cil. an. I. p. 106), sul
quale si vegga altresì ciò che scrive il lodato eh. Gar-
rucci (ih. p. 131 segg. ).

3. Una importantissima scoperta recentemente av-
venuta mi offre il destro di richiamar l'attenzione de-
gli archeologi e de' filologi sopra un nuovo insigne
monumento dell' osco linguaggio. Sono tanto scarsi
gli aiuti, che ne porge la scienza per la piena intelli-
genza degl'italici dialetti, che qualunque nuovo ri-
trovamento capace di chiarire in parte le reliquie,
pur troppo povere, che a quelli si riferiscono, ripu-
tar si debbe una vera fortuna pe'cultori di questi
difficili studii. È appunto una di queste fortune, che
pochi giorni fa mi toccava ; siccome esporrò breve-
mente in questa notizia.

È circa un mese che in S. Maria di Capua, osser-
vandosi alcuni antichi sepolcri, se ne incontrò uno
già in epoca remota violato e depredato ; per modo
che non eccitava l'attenzione di alcuno. Traile rovi-
ne di quel monumento fu osservato un piccolo cilin-
dro, e raccolto fu riconosciuto per un pezzo dì piom-
bo, che venne tantosto destinato ad esser distrutto.
Ma fortunatamente il mio amico sig. Simmaco Doria,
che lo ebbe tra le mani , si avvide che quel cilindro
veniva formato da una sottile (ammetta così avvilup-
pata e ravvolta, da presentar la idea di un corpo più
solido e grave. Ebbe quindi il felice pensiero di svol-
gere quella laminetla ; e con sua maraviglia la vide
tutta ricoperta di caratteri sannilici. Corse da me a
mostrarmi il singolarissimo monumento, e gentilmente
permise che io trar ne facessi un esatto disegno dal
sig. Andrea Russo: ed è quello che eseguito sotto la
m'a direzione presento nella fig. 1 della tav. Vili.
 
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