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Bullettino archeologico Napoletano — N.S.5.1856-1857

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Nr. 111 (Marzo 1857)
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https://doi.org/10.11588/diglit.12304#0112
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— 104 —

vano; non altrimenti che da'Greci e da'Romani sa-
pevamo essersi pratticato. Bla essendo la lamineltadi
Capua certamente anteriore a tutte le altre finora rin-
venute, l'archeologia ci proverebbe che quel costu-
me era più anticamente introdotto, e che forse lo fu
prima tra' popoli gannitici.

Noi non vogliamo indagar l'epoca del monumento,
del quale finora abbiamo ragionato. Avvertiamo sol-
tanto che il vederne la scrittura procedere da sinistra
a destra, e non viceversa, non ci dà sicuro argomento
di men remota antichità ; giacché abbiamo altri esem-
pli abbastanza antichi di somigliante scrittura , come
sono alcune monete di Fistelia, che ce la presentano
( vedi il mio saggio di osservazioni numismatiche pag.
74).

Tralasciando dunque una sì dubbia ricerca, ci con-
tenteremo di osservare che le poche cose da noi di-
chiarate bastano a far valutare tutta la importanza fi-
lolofica ed archeologica del nuovo monumento, che
noi repuliamo una delle più curiose memorie della
lingua e de'costumi de'popoli Sanni liei.

MlfiEUVlNI.

Breve notizia di una tomba Cumana.

Quando era in Napoli l'egregio architetto Inglese
mio amico sig. Arturo Ashpilel, mostrommi il dise-
gno di una tomba scavata in Cuma nell' anno 1854,
che mi parve notevolissima. Io lo piegai di fornirmi
la pianta e la sezione di quel monumento, per offrirne
la conoscenza a' lettori del presente Ballettino. Non
prima di ora ho veduto appagati i miei desiderii : e
mi affretto di far la pubblicazione de' disegni invia li-
mi nella tav. Vili fig. 2,3, 4. Debbo pria d'ogni
altro avvertire che la parte interna della tomba tro-
vasi già pubblicala nel giornale inglese the illustrateti
London news, del 29 Aprile 1834 p. 388. È di qui
che noi prendiamo il disegno della nostra figura se-
conda , che presentiamo per far conoscere l'interno
del monumento , senza tener conto delle sue dimen-
sioni , e coli' avvertenza che la scala di palmi dieci
atv'iunla nella tavola non ha relazione che alle due

sole figure della pianta e della sezione , che ora per
la prima volta si pubblicano.

Rileviamo dal breve articolo che accompagna la
tavola nel citato giornale inglese, come pure da quel
che ce ne ha detto il sig. Ashpitel , che nessuno og-
getto di qualche importanza si ritrovò nel sepolcro ,
e che una delle porte vedovasi murata con più recente
costruzione. Egli suppone ragionevolmente che il mo-
numento fu violato forse in tempi romani. In qualun-
que modo, sarebbe stato importante serbar memoria
degli oggetti anche insignificanti che vi si ritrovaro-
no, per tentare d'indagare probabilmente 1' epoca di
quel funebre edilìzio. Sembra non pertanto che possa
attribuirsi ad alta antichità greca, quando si considera
la sua particolar costruzione. Esso , come si osserva
da' nostri disegni, era composto di grandi massi di
pietra collocali {' uno siili' allro in tal guisa, che re-
stringevano sempre più in alto la tomba; e nel som-
mo se ne chiudeva la volta mercè un masso orizzon-
tale , destinato a reggere tutta la costruzione.

Ognun vede che non era diverso il nostro monu-
mento dal così detto tesoro di Alreo in Micene , e da
quello di Orcomenos ; de' quali si vegga quel che
scrisse recentemente il eh. Curtius,.(Poloponnesos i. II
p. 406 e segg. cf. p. 571 e segg. ) ; ove si trovano
rammentati tulli coloro che prima ne ragionarono.
Merita di esser fra questi particolarmente ricordatoli
dottissimo Welcker, il quale sostenne la funebre de-
stinazione di que' celebri monumenti ( Kleine Schriften
voi. Ili p. 353 e segg. ). Questo insigne scrittore(p.
374 s. ) richiamava a proposito il confronto di altre
simili costruzioni sepolcrali : una tomba sul monte
Sipilo descritta dal Texier ( Asie minuetti t. I pi. 151 :
Canina architele, egiz. tav. 14 , 4 , 5) ; un' altra di
Gubbio pubblicata dall' Abeken (Mìltclitalien tav. 4,
2 p. 236); e finalmente quella dell'antica Agylla sco-
perta nel 1836 (Braun nel bullett. dell' Isl. 1836 p.
56-62, Canina descr. di Cere antica, tav. 3-5 ). Verrà
in quarto luogo la tomba di Cuma ad offrire un al-
tro prezioso confronto , lasciandoci solo il dispiacere
che ci pervenne spogliata degli oggetti , de' quali es-
ser doveva originariamenle fornita. Mineuvini.

Giulio MiREiiviNi

Editore.

Tipografia di Giuseppe Catajneo.
 
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