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Bullettino archeologico Napoletano — N.S.5.1856-1857

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Nr. 113 (Aprile 1857)
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https://doi.org/10.11588/diglit.12304#0128
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— 120 —

da un' allra a spira, quasi un piccolo laccio. Noi ci
conlenliamo di accompagnar la incisione con queste
brevi parole; e solo avvertiamo che il lavoro di que-
sto aureo ornamento, del quale non è facile additare
l'uso e la destinazione, appartiene a greca arte, e rac-
comandasi per la sua eleganza; per modo che il mo-
numento da noi pubblicalo farebbe di sè bella mostra
in qualsivoglia nobile e ricco museo.

MlNERVINI.

BIBLIOGRAFIA

Memorie della Regale Accademia Ercolanese di Ar-
cheologia: voi. VI. Continuazione del n. 101.

4. Intorno ad alcune iscrizioni esistenti in Lesina,
osservazioni di Agostino Gervasio; pag. 173-240.

Il eh. autore comincia a tesser brevemente la storia
di Lesina, da' più antichi tempi sino al presente. Ri-
portate le varie opinioni sulla origine della moderna
città , a lui sembra potersi con molta verisimiglianza
ricavare « che pescoso essendo mollo quel lago a-
k vesse sulle prime richiamato alle sue rive quantità
« di pescatori del contorno non solo , ma ancora ,
« come dicesi , dall' isola di Lesina là nell'opposto
« mare di Venezia , i quali fermalivisi per esercitar
« la pesca , a poco a poco l'andaron popolando , e
« che indi ne fusse aumentata la popolazione, quan-
« do venuto in regno l'imperatore Costante lì nel
« DCLII per combattere i Longobardi che avevano
« invasa la Puglia , e presa e saccheggiala Lucerà ,
« fuggirono in Lesina il Vescovo con molti di quel-
« la città, e vi fermaron sede ».L' a. ricorda la do-
nazione fatta della pescheria del Lago di Lesina all'a-
bate di Montecassino ; parla de'Conti di Lesina ram-
mentati nella storia, e della sede vescovile stabilita in
questo contado. Viene poi alla illustrazione delle an-
tiche iscrizioni latine rinvenute in Lesina, e da lui
medesimo studiale sopra luogo.

La prima è quella , che vedesi ora nella raccolta
del eh. Mommsen n. 5192 , ove però sono alcune
inesattezze. La epigrafe è la seguente :

POMPONIAE
C • F • DRVSILLAE

MNVMISIVS
M•F ■ M•N.COR•

QVINTIANVS
LAVRENS • LAVINAS
FLAMEN • FLORALIS
PATKONVSMVN1CIPII
CON1VGI • RARISSIMA

L • D. D D •

Intorno la quale iscrizione il sig. Gervasio va pria
discorrendo del sacerdozio di M. Numisio Quinliano,
che dicesi Laurens Lavinas : sul quale cita la recente
dissertazione del eh. sig. Carlo Gugliemo Zumpt : de
Lavinio et Laurentibus Lavinalibus. Commentalo epi-
graphica. Berolini 1845 in 4. Egli è di parere che
questo sacerdozio fosse istituito in onore degli Dei Pe-
nati , forse per rinnovar la memoria delle origini di
Roma.

In quanto al nolo sacerdozio di Numisio, per cui
vien detto Flamine Florale, avverte l'a. essere uno dei
pochissimi esempli epigrafici, che ci sieno dall' anti-
chità pervenuti. Indagando poi a qual antico munici-
pio si accenni nella epigrafe di Numisio, ritiene che
sia l'antico Teano Appulo, i cui ruderi distano non
più che dieci miglia da quella terra.

La seconda iscrizione , sulla quale 1' a. si ferma a
ragionare, concerne un certo Flavio Uranio, ed è la
stessa riferita ora dal Mommsen n. 5191, ove però
alla seconda linea leggesi PKOV • invece del PRO ri-
portalo dal Gervasio. Trovando 1' a. nel Codice Teo-
dosiano indirizzata ad un Uranio una costituzione del-
l'imperatore Costanle (Leg. 5 lib. Il , tit. I de ann.
et trib. ), opina che esser possa il Flavio Uranio della
epigrafe di Teano ; come trae dal nome Flavio, e dal
titolo di Vir Perfectissimus proprio a quei tempi dei
Rettori delle Provincie. Ed appunto REClor PRO-
vinctac è appellato Uranio, ed era, secondo l'a. uno
de correttori dell' Apulia e della Calabria. Parla final-
mente il sig. Gervasio della civilas Theanemiso Thea-
nensium, osservando che il nome di questa città leg-
gesi nelle antiche iscrizioni ora con l'aspirata ora
colla semplice T : e dimostra come dee credersi la ce-
lebre Teano Appula, quella stessa che sulle monete
di appula provenienza si denomina colla epigrafe
TI Al i : e suppone che l'originario nome della città
fosse TiA : su di che veggasi pure quel che fu da noi
recentemente esposto nel nostro Saggio di osserva-
zioni numismatiche pag. 95, e 112.

( Continua) Minehyi.ni.

Ginuo Mineuvim — Editore.

Tipografa di Giuseppe Càtaiìeo.
 
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