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Bullettino archeologico Napoletano — N.S.5.1856-1857

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Nr. 116 (Maggio 1857)
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https://doi.org/10.11588/diglit.12304#0146
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— 13S —

trovasi in altri bacchici vasi denominato (Jahn Va-
senbilder p. 17 , 18 not. 25). In quanto alla scena
del Bacco sedente sul toro , son pure da richiamare
a confronto le tradizioni ed i monumenti, che ci of-
frono le Baccanti sul toro dionisiaco (Avellino opusc.
t. I p. 143; t. II p. 151 ). 11 eh. Fiorelli ritiene es-
sere un malleo V arnese recato da Bacco, e pre-
senta di questo simbolo varie spiegazioni ; non la-
sciando però di notare che potrebbe confondersi colla
bipenne. Su di che vogliamo osservare che noi in-
cliniamo piuttosto a questa ultima determinazione ;
come ci sembra di rilevare dalla sua forma. E me-
ritano di essere confrontati,in quanto ad un tal sim-
bolo , alcuni di quei monumenti, che furou prima
riportati a' Palici, e recentemente da noi al mito di
Erisittone (vedi questo bullettino au. V. p. 65 e seg.).
È noto il mito di Vulcano ricondotto da Bacco al-
l' Olimpo, del quale varii monumenti ci furono dal-
l' antichità tramandati (Mùller Hatulb. § 367 n. 3
p. 561: ed. Welcker; cf. lo slesso Welcker Ideine
Schriften t. 1 p. 293 e seg. ). In essi comparisce non
poche volte il dio di Lenno munito di grossa bipen-
ne, assai differente dal piccolo malleo, che tiene in
un magnifico vaso del cb. Sig. Duca de Luynes
( Clwix de vas. peinls tav. XXXIII ). A questo mito
appunto creder si potrebbe accennarsi dalla bipenne
attribuita a Dioniso nel pregevole vaso del Conte di
Siracusa. Vollero probabilmenie indicarsi con essa le
relazioni, che furono riconosciute fra Bacco ed He-
pkaeslos. E lo stesso recondito mito riferito da Pau-
sania dar potrebbe la spiegazione dell' arnese di Vul-
cano tenuto da Dioniso. Raccontando il periegeta di
una pittura rappresentante Vulcano ricondotto da
Bacco nel cielo, ci fa sapere che fra'Greci era divul-
gata la seguente favola. Vulcano essendo stato fan-
ciullo rigettato da Giunone, aveva serbata memoria
di quella ingiuria, e perciò aveva mandato in dono
alla madre un'aurea sedia con certi occulti legami:
la dea, essendosi messa a sedere, ne rimase avvinta,
e non prestando Vulcano più alcuna fiducia ad altra
divinila, Dioniso, a cui solo egli credeva, lo inebriò
e lo ricondusse nel cielo (lib. 1 cap. XX). Da questa
oscura tradizione si spiega come l'islrumento del-

l' ubbriaco Vulcano venisse in mano di Bacco; e si
accenna forse allo scopo di troncar con quello i le-
gami della regina degli dei. Da essa trasse per av-
ventura Epicarmo la sua comica azione, che diè ori-
gine al famoso vaso del museo Britannico, ove Marte
(ENETAAIOS) è in contesa con Vulcano (AAIAA-
AO%) presso alla sedente Giunone (H3PA) ( Ma-
zocchi lab. Heracl. p. 137; Millin gal. mylhol. XIB,
48; cf. Welcker Heine Schriften lom. 1 p. 292
e seg.).

Tav. III. n. 1. (v. la nostra tav. X n. 3).Lehylhos
a figure nere, con parti di amaranto e di bianco ;
bianca è la carnagione delle femminili figure.Dioniso
par che discenda da una quadriga, e trovasi in com-
pagnia di due Ninfe , una delle quali, dice 1' a., ac-
compagna il canto al suono di una lira penlacorde ,
V altra danza e compie V armonico concento col batter
de' crotali.

Tav. III. n. 2. ( tav. X n. 4 ). Lehythos di somi-
gliante stile. L'a. vi ravvisa Persephone in atto di
montar sulla quadriga ; presso è Dionysos, e Denieter
levando il destro braccio; ed innanzi Hermes, ed Re-
cale, che leva in alto le faci.

Tav. IV. fig. 1 e 2. (tav. X n. 5, 6). Pelike di so-
migliante stile. 11 eh. a. aveva ravvisato il mito del
rapimento di Cora ; e perciò nella prima faccia rico-
nobbe Hadcs che contempla la Ninfa Cyane ; e nella
seconda il ratto di Persephone effettuato per opera di
Hermes. Posteriormente in una sua lettera , direttami
da Firenze sin dai 15 dello scorso mese di Aprile , il
signor Fiorelli osserva: « Nella tav. IV, ove sono ri-
« tratte due scene effigiate in umpelike di antico stile,
« parmi con maggior verosimiglianza ravvisare da un
« lato Poseidon ed Amimone, dall'altro Peleus che ra-
ce pisce T/ìctò.soggetto di altro vasetto cumano espresso
« nella tav.IX n.l «.Dichiarando alquanto più estesa-
mente la prima rappresentanza,osserviamo che bensì
spiega la corsa di Amimone per le tradizioni,che nar-
rano come la figlia di Danao fosse inseguita dal Satiro,
o dal dio , e pe' monumenti che nel medesimo atto
ce la presentano ( vedi i miei vasi della collezione M~
ta parte 1 p. 13). La fontana che appare è senza
dubbio la fontana di Lerna , secondo quello che fu
 
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