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Bullettino archeologico Napoletano — N.S.5.1856-1857

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Nr. 118 (Giugno 1857)
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https://doi.org/10.11588/diglit.12304#0162
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Se or passiamo a considerare l'argomento della
rappresentanza, ci avvedremo ben tosto che oppor-
tunamente v'intervengono Afrodile ed Amore, e scor-
geremo altresì la relazione che ha la precedente pit-
tura con questa. Essendo, in fatti, evidente che ci si
offra qui l'imagine del giardino dell'Esperidi ov' er-
gesi maestoso l'arbore dagli aurei pomi, non fa di
certo alcun senso il vedervi la dea dell' amore a cui
furon sagri quei frutti (1). È, altronde, noto che as-
sociavansi erotiche idee alle mele (2) ; e parimente
sappiamo che quelle appunto dell'Esperidi servito a-
vessero ai disegni di Amore (3); dal che spiegasi na-
turalmente la sua presenza nei loro amenissimi orti
e la relazione ancora di colali ninfe con le due deità
propizie agli amanti.

A scernere poi il nesso che v' è tra i sollazzi di
Bacco rappresentati Dell' antecedente quadro ed il
giardino degli aurei pomi ritratto in questo dipinto,
basterà avere in mente la jeralica tradizione secondo
la quale furono siffatte mele trastullo di quel nume
nella età sua puerile (4).

Nè la nostra grafica scena è mica estranea al culto
di Bacco ; imperocché si credeva fossero questi luo-
ghi abitali da Egipani e da Satiri, e che risuonassero
di bacchici, musicali strumenti (5). Da ciò si com-
prende perchè mostrisi Pane, come spettatore del furto
delle auree mele commesso da Ercole, nel celebre
vaso pestano di Astea (6).

Il numero dell'Esperidi non è punto determinato»
citandosene quando tre, quando quattro, e talvolta

(1) Servio nella glosa al v. 484 del 1. IV. dell' Eneide.

(2) V. V erudite annotazioni di Moli a Longo sofista , p. 19, di
Iteilz a Luciano, VI, 431, ediz. Bip., e di La Corda al v. 64 del-
l' ecloga terza di Virgilio.

(3) Va qui rammentalo che fu sedotta Alalanla col mezzo degli
esperj pomi ( Hesperidum muncre capta: Virg., Ep. a Mess.,
v. 25), e che li appreslò a tal uopo Afrodile: Igino, fav. 185;
donde confermasi che si tenessero sagri alla dea dell'amore.

(4) Orfeo ( framm. XVII ) presso Ciem. Aless. , Esort. p. 11 ,
Potter, e presso Arnobio, V, pp- 169-70, Maire.

(5) Plinio, V, 1, e VI, 35; V. Voelcker, Geogr. mitolog., 93-4.

(6) Pubblicalo da D. F. Nicolas con illustrazione del Lanzi,
il quale attribuisce a fatui timori la presenza di Pane nel delizioso
giardino dell'Esperidi ! V. lllustr. di due vasi fittili, eie. Roma,
1809, p. XIII.

anche sette (1). Ma nel nostro quadro se ue veggono
cinque quante ne scolpi Teocle (2), e distinguonsi ma-
nifestamente dalle idròfore, giacché le due figure nelle
quali son desse specificate dal peculiare loro ufficio di
alimentatrici del drago, non hanno l'attributo del-
l' idiia.

Or che sono mai queste portatrici di acqua? Tutto
concorre a farci ravvisare in esse le Iadi. E, in pri-
mo luogo , quella medesima idria, emblema che fu
comunissimo dell'acqua, è perciò appropriato alTatto
alle imagini delle Pluvie ( chè tal'è il significato del
loro nome ), come alle analoghe figure dell' Aquario
e di taluni venti piovosi (3). Oltracciò, il conversare
familiarmente eh' esse fanno con l'Esperidi assai bene
si addice alle Iadi che furono loro sorelle, nate,, cioè,
ancor esse di Atlante (4). Come nudrici, in fine, di
Bacco (S), appropriatamente ci si mostrano in un luo-
go che ci ha richiamato più volte l'idea di questa dei-
tà. Nè fa obbiezione l'esserne effigiate sol cinque, sì
perchè il loro numero, al pari di quello dell'Esperi-
di, è incerto, sì ancora perchè precisamente cinque
ne sono da Esiodo memorale (6).

Indeterminata è pure la nomenclalura dell'Esperi-
di e vie più quella delie Iadi ; sicché arbitraria cosa
sarebbe lo imporre il nome alle imagini che sene os-
servano in questo dipinto. Vano altresì tornerebbe il
cercarvi un' indicazione qualunque all' usanza ch'eb-
bero l'Esperidi di svagarsi cantando mentre attende-

(1) V. Heyne, Cotn. ad Apollod., p. 414, da cui bensì non fta
avvertito che Diodoro Siculo ne memora selle nel 1. IV , §. 27.

(2) Pausania, V, 17, 1.

(3) Il più cospicuo dei monumenti , che possano a tal riguardo
citarsi, è sicuramente la così della torre dei venti, ove la figura
di Nolo, che arreca abbondanti pioggie, ha per altribulo un' urna
od idria rovesciata. Del resto, in un altro assai pregevole vaso
fittile greco, pubblicato dal Millingen , le Iadi sono rappresentate
parimente da idrofore. V. iYouc. annui, de V Inst- archéol. ,
I, 492.

(4) V. Diodoro Sic. , IV, §. 27, Ovidio , Fasti, V, 169 e seg.r
Igino, fav. 192.

(5) Le autorità , comprovanti siffatto carattere delle Iadi, sono
recate dal dotlo Schaubach nelle accurate sue annotazioni ai Ca-
tasterismi di Eratoslenc, p. 91.

(6) Presso Teone Aless. nello scolio al v. 172 dei Fenomeni di
Aralo—Anche Servio menziona cinque sole !adi nella nota al v.
138 del primo delle Georgiche.
 
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