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cordato la statua argomento di un epigramma del- di argento, valesse in seguito ad indicare una moneta
l'antologia (I, IV, 12, 66 p. 333; t. II p. 441 ed. di rame corrispondente al sesterzio.
Ultraj. 1797), si ferma a discorrere di una statua A dimostrar sempre più la giustezza della sua in-
già pubblicata dal Winckelmann , il quale ne riferì terpretazione , il principe di S. Giorgio nota i punti
appunto il soggetto ad Ercole poppante ( mon. ined. di coincidenza ed il rapporto , eh' ebber fra loro il
part. 1 c. 3 n. 1. Vedi Opere tom. IV p. 370 ed. sistema siculo ed il romano.
di Prato: cf. Storia dell' arte lib. V cap, 1 § 3: opere Comincia dall' osservare che in origine il nummo,
t. II pag. 296 ed. di Prato). L' a. difende il senli- l'obolo espressero in moneta la litra effettiva di ra-
mento del prussiano arcbeologo contro le osserva- me. Posteriormente, cresciuto il valore di questo me-
zioni del sommo Visconti: di cui peraltro ritiene la tallo, bisognò distinguere la litra ponderale dalla mo-
spiegazione di alcune medaglie di romane imperatri- notale, la prima divisa sempre in dodici once, la se-
ci, che questo insigne scrittore interpretò per Vul- conda in dieci once ; essendo calco ed oncia addive-
cano in fasce fralle braccia di Giunone , comparan- nuti la medesima cosa.
do un classico luogo di Ovidio (faslor. lib. V. v. 251 Nel sistema monetale romano comincia ad usarsi
segg. ). il rame. L'asse è l'intero monetale , che pur si di-
9. Investigazione del significalo della N che trovasi vide in dodici parti, ovvero once. Esso fu fatto del
sulle moìicte di bronzo di gran modulo di Tiali e di peso di una libbra effettiva , e conseguentemente as
Venosa: del Principe di S. Giorgio, pag. 343 — 354. e libra divennero vocaboli esprimenti uno stesso iden-
Le monete , alle quali si riferisce la presente ri- lieo valore. E qui posteriormente la stessa varietà tra
cerca, sono quelle che veggonsi ora pubblicale nelle la libbra monetale e la ponderale , per le vicende di
tavole del Carelli Tiali tab. LXXXVII n. 2, Venosa valore subite dal metallo. Segue la introduzione del-
tab. LXXX1X n. 1, 3,4 edit. Lipsiae. Ed il eh. au- 1' argento, il rapporto tra questo ed il rame : prima
lore avverle che la medesima idea era venuta in mente unilà monetale neh' argento il denario, colle divisioni
al Cavedoni ed al Mommsen neh' anno 1850 , vai del quinario, e del sesterzio. Si E
dire quasi conlemporaueamente alla sua lettura ac- minale della moneta di argento E m
cademica seguila nel 27 Novembre del 1849. quinario 8, il sesterzio 4 assi si E
L' a. osservando che Tiali e Venosa ebbero usanza Mettendo in rapporto di anal E"^ rVilv>
di porre sulle loro monete un seguo di valore , ne greco e romano, si troverà che E~
deduce che la N messa sulle monete di grande ino- quatlro nummi, era eguale aldeE",-
dulo sia pur destinata ad indicarne il valore ; tanto e sesterzio rappresentavano vale E
più che quella lederà vedesi seguita da un I o da due comprendeva dieci quadranti , E"0
lì; e sempre in ultimo un punto , quando la N è se- Divenuto di rame il nummo non
guita da due li. Osserva pure che, avuto riguardo sterzio.che proseguiva ad essere < E-
alla massa comparativa, e tenuto conto delle vi- quarta parte,cioè all'asse.Divento E-21 w
cende di minorazioni , alle quali va sempre soggetta di rame, divennero ambidue nuc E- "q
la moneta nel trascorrer degli anni , possa ritenersi e divisibili in parti reali di rame =-2?
che le cifre numeriche I e II sieno messe appunlo sue once, il sesterzio ne' suoi q E. ^
per dinotare il rapporto del semplice al doppio. Da di Tiati e di Venosa, dice Fa., q
queste considerazioni l'a. si apre la via a proporre po che il nummo e l'asse erano =_ ^
la sua spiegazione di quella sigla , ch'egli ritiene co- rappresentavano il rispettivo in -
me iniziale della parola Nummus. Passa poi a dimo- litra, e la libbra. Osserva l'a. coij
strare, come fatta ragione delle varie divisioni mone- che la litra monetale divisa in <
tali, il nummus originariamente riferibile a moneta dalle città eh' erano sull' Adria! E_ (J)
0
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cordato la statua argomento di un epigramma del- di argento, valesse in seguito ad indicare una moneta
l'antologia (I, IV, 12, 66 p. 333; t. II p. 441 ed. di rame corrispondente al sesterzio.
Ultraj. 1797), si ferma a discorrere di una statua A dimostrar sempre più la giustezza della sua in-
già pubblicata dal Winckelmann , il quale ne riferì terpretazione , il principe di S. Giorgio nota i punti
appunto il soggetto ad Ercole poppante ( mon. ined. di coincidenza ed il rapporto , eh' ebber fra loro il
part. 1 c. 3 n. 1. Vedi Opere tom. IV p. 370 ed. sistema siculo ed il romano.
di Prato: cf. Storia dell' arte lib. V cap, 1 § 3: opere Comincia dall' osservare che in origine il nummo,
t. II pag. 296 ed. di Prato). L' a. difende il senli- l'obolo espressero in moneta la litra effettiva di ra-
mento del prussiano arcbeologo contro le osserva- me. Posteriormente, cresciuto il valore di questo me-
zioni del sommo Visconti: di cui peraltro ritiene la tallo, bisognò distinguere la litra ponderale dalla mo-
spiegazione di alcune medaglie di romane imperatri- notale, la prima divisa sempre in dodici once, la se-
ci, che questo insigne scrittore interpretò per Vul- conda in dieci once ; essendo calco ed oncia addive-
cano in fasce fralle braccia di Giunone , comparan- nuti la medesima cosa.
do un classico luogo di Ovidio (faslor. lib. V. v. 251 Nel sistema monetale romano comincia ad usarsi
segg. ). il rame. L'asse è l'intero monetale , che pur si di-
9. Investigazione del significalo della N che trovasi vide in dodici parti, ovvero once. Esso fu fatto del
sulle moìicte di bronzo di gran modulo di Tiali e di peso di una libbra effettiva , e conseguentemente as
Venosa: del Principe di S. Giorgio, pag. 343 — 354. e libra divennero vocaboli esprimenti uno stesso iden-
Le monete , alle quali si riferisce la presente ri- lieo valore. E qui posteriormente la stessa varietà tra
cerca, sono quelle che veggonsi ora pubblicale nelle la libbra monetale e la ponderale , per le vicende di
tavole del Carelli Tiali tab. LXXXVII n. 2, Venosa valore subite dal metallo. Segue la introduzione del-
tab. LXXX1X n. 1, 3,4 edit. Lipsiae. Ed il eh. au- 1' argento, il rapporto tra questo ed il rame : prima
lore avverle che la medesima idea era venuta in mente unilà monetale neh' argento il denario, colle divisioni
al Cavedoni ed al Mommsen neh' anno 1850 , vai del quinario, e del sesterzio. Si E
dire quasi conlemporaueamente alla sua lettura ac- minale della moneta di argento E m
cademica seguila nel 27 Novembre del 1849. quinario 8, il sesterzio 4 assi si E
L' a. osservando che Tiali e Venosa ebbero usanza Mettendo in rapporto di anal E"^ rVilv>
di porre sulle loro monete un seguo di valore , ne greco e romano, si troverà che E~
deduce che la N messa sulle monete di grande ino- quatlro nummi, era eguale aldeE",-
dulo sia pur destinata ad indicarne il valore ; tanto e sesterzio rappresentavano vale E
più che quella lederà vedesi seguita da un I o da due comprendeva dieci quadranti , E"0
lì; e sempre in ultimo un punto , quando la N è se- Divenuto di rame il nummo non
guita da due li. Osserva pure che, avuto riguardo sterzio.che proseguiva ad essere < E-
alla massa comparativa, e tenuto conto delle vi- quarta parte,cioè all'asse.Divento E-21 w
cende di minorazioni , alle quali va sempre soggetta di rame, divennero ambidue nuc E- "q
la moneta nel trascorrer degli anni , possa ritenersi e divisibili in parti reali di rame =-2?
che le cifre numeriche I e II sieno messe appunlo sue once, il sesterzio ne' suoi q E. ^
per dinotare il rapporto del semplice al doppio. Da di Tiati e di Venosa, dice Fa., q
queste considerazioni l'a. si apre la via a proporre po che il nummo e l'asse erano =_ ^
la sua spiegazione di quella sigla , ch'egli ritiene co- rappresentavano il rispettivo in -
me iniziale della parola Nummus. Passa poi a dimo- litra, e la libbra. Osserva l'a. coij
strare, come fatta ragione delle varie divisioni mone- che la litra monetale divisa in <
tali, il nummus originariamente riferibile a moneta dalle città eh' erano sull' Adria! E_ (J)
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